lunedì, 28 novembre 2005 [link]
Giovedì 1 dicembre, alle ore 18:00, presso la libreria Empiria
(via Baccina 79, Roma)
Giorgio Patrizi presenta l’antologia
Parola plurale. Sessantaquattro poeti italiani fra due secoli
a cura di Giancarlo Alfano, Alessandro Baldacci, Cecilia Bello Minciacchi,
Andrea Cortellessa, Massimiliano Manganelli, Raffaella Scarpa, Fabio Zinelli, Paolo Zublena
Luca Sossella Editore
Saranno presenti, fra i curatori,
Alessandro Baldacci, Andrea Cortellessa, Massimiliano Manganelli
Leggeranno i poeti
Franco Buffoni, Paolo Febbraro, Marco Giovenale
domenica, 27 novembre 2005 [link]
Una delle più belle letture ascoltate all’Auditorium di Roma recentemente è stata quella dei testi di Che cos’è la poesia?, di Valerio Magrelli. Il libro, che ora esce presso Luca Sossella, accompagnato appunto dal cd con la registrazione della lettura dell’autore, è non solo una sequenza di definizioni-narrazioni, un vocabolario per circoscrivere alcune parole come occasioni pretesti ed emergenze di senso della scrittura o scansione di versi, ma a sua volta un libro di poesie in prosa. Ventuno “voci” sulla voce, dalla voce.
«Questo lavoro corrisponde a una specie di diario, o meglio a un resoconto stilato dopo trent’anni di pratica e di ricerca (ovvero di una pratica che consiste nella ricerca). Non ha nulla di sistematico, anzi, andrà piuttosto considerato come un contromanuale. Per questo ho fatto ricorso allo stratagemma dell’abecedario: senza l’appiglio delle sue ventuno voci, credo difatti che, una volta scoperchiato il vaso di Pandora della poesia, sarei stato spazzato via da tanta furia. Ho scelto di afferrarmi al loro esile traliccio, per raccontare qualcosa della mia esperienza, dalla A di “autore” alla Z di “zeppa”».
Autore, Barbarismo, Calligramma, Dramatis persona, Explicit, Figura retorica, Gnarus, Hapax, Impegno, Lettore, Musica, Non-sense, Onomatopea, Paronomasia, Quaesitio, Ritmo, Strofa, Tematica, Urgenza, Virgola, Zeppa.
La voce di Valerio Magrelli è stata registrata dal vivo all’Auditorium Parco della Musica di Roma
venerdì, 25 novembre 2005 [link]
quella del 2005 è stata una pessima estate e alle molte ragioni si aggiunge una notizia (che ho avuto solo stasera): la notizia della morte di Emilio Garroni, uno dei maggiori filosofi italiani, e tra i maggiori interpreti di Kant in assoluto
lunedì, 21 novembre 2005 [link]
morto mondo morto, dedica. deriva
da questa dedica una serie
di dati, di preavvisi nella volta
a crociera, a metro a metro e palmo
misurata dai telemetri tedeschi,
precisi a fototraslare, trasmettere, non ferire
– fare lo spettacolo dell’alto
mondo morto
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venerdì, 18 novembre 2005 [link]
Domenica 20 novembre, ore 19:30, al Teatro Eliseo, foyer Romolo Valli e Luchino Visconti, nuovo incontro del Caffè letterario (ciclo di letture e performances curate da Giulio Marzaioli e Romina De Novellis). Letture di Paola Febbraro, Marco Giovenale, Marco Mantello, Nina Maroccolo, Luigi Pingitore, Vincenzo Ostuni, Marcello Sambati. Con Flavio Arcangeli in Lunaria, studio improvvisazione di danza butoh; e Conzertu, di nudoEcrudo Teatro. Mostra fotografica di Giuseppe Distefano. Il Teatro Eliseo è in Via Nazionale 183 (Roma), tel. 064885033.
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Matteo Fantuzzi, nel suo blog UniversoPoesia, ripropone un’intervista di Grazia Casagrande ad Andrea Cortellessa e Giancarlo Alfano comparsa su http://www.librialice.it/. Il tema è il libro Parola plurale (Sossella, 2005). Ne consiglio la lettura, è una conversazione molto densa, utile per ragionare su quel lavoro antologico.
Cito alcune osservazioni di A.C.: “Massimo Sannelli […] è nato nel 1973 e ha pubblicato il suo primo libro nel 2002, appartiene cioè in pieno alla generazione che Raboni chiamava postmoderna. Un poeta di soli dieci anni prima avrebbe considerato il suo linguaggio incoerente e incomprensibile, perché vi figurano riferimenti a Sanguineti e comunque a una certa avanguardia degli anni Sessanta, e contemporaneamente riferimenti alla tradizione mistica, in particolare al linguaggio di Luzi, che da un punto di vista storico-ideologico è incompatibile con quella linea avanguardistica e materialistica, eppure nella poesia di Sannelli queste due cose stanno insieme e sono compatibili, perché guarda a questo panorama poetico con uno sguardo diverso da quello dei poeti precedenti, perfino diverso dal mio che sono nato solo cinque anni prima di lui.”.
In un articolo sull’“L’Ulisse” n.1 (specie al paragrafo 4) mi capitava precisamente di parlare del Novecento, o della percezione del Novecento da parte di autori tra cui Massimo Sannelli, come di una “rete tesa ai punti”. Ossia come un reticolo di tracce e voci e direzioni di ricerca non necessariamente complanari e aconflittuali (come è nel timore di E.Sanguineti, in Il secolo del montaggio, intervento contenuto in M.A.Bazzocchi, F.Curi [a c.di], La poesia italiana del Novecento. Modi e tecniche, Pendragon, Bologna 2003, pp. 251-257) e però riferite ad autori-tensori che – storicizzando – possono certo essere stati fra loro in grande e frontale conflitto.
(In parallelo, segnalo le poesie de Lo schermo, di M.Sannelli, recentemente postate da Massimo Orgiazzi su http://www.liberinversi.splinder.com/post/6296220).