Archivio mensile:Settembre 2023

manuela gandini: su nanni balestrini

Ha anticipato di sessant’anni l’A.I. con Tape Mark I, facendo ricombinare brani di altri autori a un computer IBM 7070, grosso come una stanza, e facendo incazzare tutti perché una macchina (il calcolatore elettronico) non poteva fare, pensare, scrivere poesia. Ben 600 righe al minuto rimescolando testi topici come Diario di Hiroshima, di Michihito Hachiya; Il mistero dell’ascensore, di Paul Godwin; Tao Te Ching, di Lao Tse. Ma ora ci siamo, mentre quando arrivi in anticipo sui tempi la comprensione è scarsa o nulla.
Si è chiusa la splendida mostra di Nanni Balestrini Altre e infinite voci, curata da Marco Scotini alla Galleria Michela Rizzo di Venezia, che propone un nucleo di opere degli anni Sessanta. È in parte la ricostruzione di un’alleanza a due e più voci, quella di Balestrini con Luigi Nono, realizzatasi nella composizione per nastro magnetico Contrappunto dialettico alla mente (1968) che intreccia suoni e parole smozzicate contro la guerra in Vietnam, lo sgomento per l’omicidio di Malcom X, i rumori del quotidiano e frammenti di frasi fornite dal poeta. La mostra è un viaggio tra le parole scure della stampa, “detournate” e ricollocate in paesaggi colorati presi da riviste, oppure riprodotte su tela come oscuri orizzonti di petrolio. È già chiarissima, in quegli anni Sessanta che danno i natali al Gruppo 63, la poetica di Balestrini che preleva dalla “realtà mediatica” (ossimoro) gli elementi di costruzione del presente/futuro. La nostra vita – come teorizzò negli stessi anni Guy Debord – è infatti completamente pervasa dall’informazione, dalla propaganda, dai cellulari e dalla pubblicità che sono le sbarre invisibili, le serrature e i secondini del mondo occidentale. Le moltitudini e l’interdisciplinarietà di Balestrini sono ancora oggi il detonatore per una resistenza collettiva risvegliata, ad opera di un immortale guerrigliero della cultura.

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da https://t.ly/PnUDy

poesia italiana 2017-18. una rassegna / vincenzo ostuni. 2018

Passati in rassegna i libri di poesia e prosa breve italiana usciti fra il settembre ’17 e l’agosto ’18, occorre intensificare quel che scrive Gianluigi Simonetti nel suo recente La letteratura circostante: non solo pubblicare per la «Bianca» Einaudi o lo «Specchio» Mondadori «non significa più nulla di per sé»: pubblicarvi si avvicina ad essere un chiaro predittore negativo, per lo meno di certe virtù etico-estetiche generali (o di certi «miti modernisti», per metterla con Rosalind Krauss): originalità, respiro, coraggio. Quanto alla «Bianca», vi è sovrarappresentata la poesia di importanti narratori (Bajani, Fois, Scarpa), che forse si crede, o anche è, più vendibile di quella dei poeti-poeti, ma difficilmente supera il buon parergon; altrettanto presente una poesia femminil-autenticistica che si avvia baldanzosa verso la paraletteratura (Rosadini, Dapunt, Airaghi) e si candida così a un distinto sottogenere merceologico; qualche vecchio trombone non manca mai; spicca, nell’arco preciso che consideriamo – altri autori eccellenti escono subito appresso – solamente la nuova tappa di una ricerca coerente e viva, quella di Enrico Testa (Cairn, 2018). Lo «Specchio» non va meglio: fra imbarazzanti novità stavolta maschili (Pellegatta e Vitale) e qualche medietà, ospita una collezione certamente rilevante, quella di Frabotta (Tutte le poesie (1971-2017)) e un Majorino tardivo ma energico (La gioia di vivere, 2018). Sono queste ormai le due uniche collane italiane di grandi editori (anche se Garzanti ritorna ogni tanto alla poesia nella «Biblioteca della Spiga» – quest’anno con Buffoni, La linea del cielo; e Rizzoli ospita il versificio di Guido Catalano, il cui slogan è «formato tascabile, prezzo concorrenziale, senza rinunciare al gusto!»); tutt’attorno un vivace Salon des refusés che ogni giorno di più si fanno orgogliosamente refusants. Quasi solo qui, in varie ambiziose collane, che di piccolo hanno solo il fatturato e il potere commerciale dei benemeriti editori, è dato trovare le migliori novità di quest’anno, con la scomodità – attenuata dal reperimento in rete, accentuata dall’inesistente pubblicità – di doversele andare a capare con specifica tigna e senza guide, fatta salva la propria bolla social e tre o quattro buoni siti.

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biblioteca nazionale (roma): apertura di domenica 8 ottobre, con visite guidate e laboratori

L’8 ottobre 2023, in occasione della Domenica di Carta 2023, la Biblioteca nazionale centrale di Roma sarà aperta al pubblico dalle 9:00 alle 19:00.

Il programma prevede visite guidate sui tesori, sui servizi e sulle sale della Biblioteca, tra cui la Sala Italo Calvino, il museo della letteratura italiana Spazi900 e un laboratorio creativo per bambini (6 -11 anni). Inoltre l’Ufficio Conservazione e Restauro della Biblioteca illustrerà le principali attività di prevenzione e restauro.

La “Biblioteca IsIAO” – Sala delle collezioni africane e orientali – approfondirà le peculiarità del libro orientale, mentre l’Istituto di Bibliografia Musicale (Ibimus) presenterà il volume di Giacomo CardinaliIl giovane Mozart in VaticanoL’affaire del Miserere di Allegri; seguirà il celebre Miserere di Gregorio Allegri, diretto dal M° Vincenzo Di Betta.

Dalle 9:30 alle 16:00 sarà possibile fare richiesta di volumi presso la postazione dedicata nella Galleria della Biblioteca. Ogni utente potrà richiedere in lettura un massimo complessivo di 10 opere durante tutta la giornata. Non sarà attivo il servizio di prenotazioni online e il prestito.

Per tutti gli eventi organizzati all’interno delle sale non è consentito l’accesso con le borse, che dovranno essere depositate nel guardaroba, messo a disposizione gratuitamente dalla Biblioteca.

Ingresso gratuito e prenotazione obbligatorie entro il 5 ottobre. 

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dal 5 ottobre @ spazio unimedia (genova): “tutti gli artisti mentono”, mostra di mauro panichella

Mauro Panichella con i nuovi lavori “tutti gli artisti mentono”, chiede e si chiede Chi è l’Artista? A chi appartiene il Segno? Qual è l’Opera? Chi mente? – giocando con il paradosso del mentitore e sul linguaggio globale e digitale.
Inaugurazione il 5 ottobre, dalle 18 a mezzanotte. La mostra prosegue fino al 15 novembre.

SPAZIOUNIMEDIA. Palazzo Squarciafico Piazza Invrea 5b – Genova

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william s. burroughs: a man within [full documentary]

https://youtu.be/RxUABNCuZGA

Born the heir of the Burroughs’ adding machine estate, he struggled throughout his life with addiction, control systems, and self. He was forced to deal with the tragedy of killing his wife and the repercussions of neglecting his son.

His novel, Naked Lunch, was one of the last books to be banned by the U.S. government. Allen Ginsberg and Norman Mailer testified on behalf of the book. The courts eventually overturned their decision in 1966, ruling that the book had an important social value. It remains one of the most recognized literary works of the 20th century.

William Burroughs was one of the first to cross the dangerous boundaries of queer and drug culture in the 1950s, and write about his experiences. Eventually he was hailed the godfather of the beat generation and influenced artists for generations to come.

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sette anni senza simone

28 settembre, sette anni fa … ci lasciava Simone Carella, dimenticato troppo in fretta, fondamentale il suo contributo alla crescita culturale della città di Roma nel mitico periodo delle cantine, di castelporziano, della nascita dell’estate romana.

Lorenzo Ciccarelli || Teatroinscatola