sabato, 12 agosto 2006 [link]
sono di volta in volta ritrovate le parole per la sottrazione, per l’assenza. banalmente si può rammentare che tutta la scrittura è in fondo un confronto con la mancanza, con i vari aspetti della dissoluzione, della perdita.
mentre non c’è un vocabolario per l’accumulo, per l’accatastamento illimitato. (che è la forma di una società di merci: una società in cui la forma di merce è ciò che descrive o si avvia a descrivere il complesso dell’esistente).
non è forse un caso che alcune tra le scritture più interessanti della nuova poesia francese, inglese e italiana (e non solo) si riapproprino di strutture elencative, installative. dell’enigma e della wunderkammer. del catalogo.