in molti a parlare di Celan. riempiono del nome di Celan righe, caselle, molti spazi. ovviamente non importa. (né importa l’opposto).
la distruzione completa della persona, la cancellazione della sua identità, del suo perimetro individuale, non riducibile, non condiviso, chiuso e senziente, ferito da sé e dalle cose e sempre ancora dopo, è un fatto. è il male e il male è una evidenza.
si può essere certi che Celan non è lontanamente ora e mai toccato dall’essere citato, letto, amato, commentato, tradotto, né dall’essere tradizione. perché è morto, e la morte lo chiude, e non è. lui persona, lui corpo cioè, è polvere. è cosa finita. che non sta né starà più da nessuna parte. una cosa caduta. è quindi il flusso del fiume, è il colpo di falce sulle parole. questo è stato e questo è LUI PER LUI.
per sé, per il proprio corpo e per la propria storia, Celan è definitivamente e senza esito di nessun genere la notte del 19 aprile 1970.
questo nulla assoluto, senza gradazioni, senza uscita nemmeno in una negazione più radicale, questo doppio pozzo, è – per LUI persona e corpo non più vivente – la realtà. lo è da quasi quarant’anni e adesso e continuerà. è la forma del suo peculiare inferno identico a quello di tutti.
dovete rendervi conto di questo. prendere un martello, sfasciare uno per uno i versi di foscolo.
soltanto i corpi contano, il loro secreto segnico si perde, passa nelle bocche degli stolti (che il vento NON disperde: ma semina, moltiplica semmai).
QUESTO sentiva e sente la scrittura, la persona: la assoluta, non rovesciabile, non aggirabile, circolare compiutissima devastazione della propria traccia e vita, dei propri segni, delle corrispondenze, delle distonie, delle lezioni date e ricevute, dei torti e dei diritti. ogni permanenza verrà abolita.
soltanto avere ossigeno, intercapedine, sé, spazio, distacco, se c’è, quando c’è, è la razione. non dura e nemmeno se durasse cambierebbe l’economia delle cose. tutto il resto, l’illimite che precede e quello che segue, è ciò che nega il corpo e lo dona alle cose solo perché da queste venga minacciato. è uno spazio divelto in tutti i modi.
c’è uno legato al suo posto, è frustato dall’inizio. si rovescia per peggiorare, è così pieno di piaghe. perde tanto di quel sangue che si può pensare sia fatto solo di quello. possono passare ore e giorni così. può solo entrare qualcuno con un secchio di sale o calce