Come nella preistoria si insegnava la storia

da La meglio gioventù – Accadde in Italia 1965 – 1975, edizione Diario, 2003, pag. 357

I bambini di Bollate, ricercatori storici sul campo:

Maurilio (81 anni): “Cosa dovete fare con queste interviste?”
Gianni (11 anni): “Dobbiamo fare un libro”

Maurilio: “Uh, Signur!”

Gianni: “Ma per noi però, per studiare la storia”.
Maurilio: “Studiatela, la storia! Ma studiatela giusta però”.

«Sono gli anni Settanta, anche il mondo della scuola è scosso dal bisogno di nuovi modi di fare. Tra il 1973 e il 1975, in un piccolo istituto dell’hinterland milanese, le elementari di via Garibaldi a Bollate, per il 30° anniversario della vittoria sul nazifascismo, due maestri chiedono alle loro classi una vera ricerca storica sul campo. I bambini dovranno farsi raccontare dai vecchi del paese gli anni a cavallo tra il primo dopoguerra e la Liberazione. Niente libri, niente lezioni in cattedra, solo la forza evocativa delle parole di chi quegli anni li ha vissuti.

È così che nonna Ortensia – classe 1911 – si ritrova a raccontare della fame dei contadini che mangiavano una volta al giorno, dei fanciulli trasformati in arditi Balilla – “perché tutti i bimbi d’Italia dovevano essere coraggiosi come il ragazzo genovese che aveva cacciato gli Austriaci”, dell’unico bollatese che nel 1924 votò “no” al Partito fascista e che fu poi “portato via”. Sullo sfondo un’Italia contadina che si va trasformando in industriale, ammaliata dalla promessa di Benito che ” con un Impero anche noi saremmo diventati tutti ricchi”, bistrattata e sfruttata “dall’alleato tedesco”.

Nel 1995 il Comune di Bollate ha voluto raccogliere e ristampare le due ricerche, intitolate 1913-1922. Dieci anni di storia italiana della V C del 1973 e La Resistenza. La Liberazione. Il Neofascismo della V A del 1975, per “rievocare quell’eccezionale evento storico che fu la Resistenza, richiamando l’attenzione delle giovani generazioni sui valori di libertà, giustizia e rispetto dei diritti inviolabili dell’uomo”.

Gli studiosi dicono che quei bambini di Bollate hanno partecipato a un esperimento di storia orale, con il suo coté di interdisciplinarità, di sociologia, statistica ed economia».

*

NOTA

Indichiamo il titolo del volume al quale il brano sopra citato fa riferimento: Pane giallo pane nero – 1900-1945: la memoria salvata dai ragazzini, a cura di Lelio Scanavini e Alfredo Tamisari, I Dispari, Milano 1995.

Se siete curiosi, potete trovarlo nelle biblioteche milanesi oppure richiederlo all’editore. Scoprirete come nella preistoria si insegnava la storia.

Edizioni I Dispari – via F. Bronzetti, 17 – 20129 Milano – tel. 02.45480235

segnale [at] fastwebnet [dot] it

Alfredo Tamisari

(25 aprile 2009)