Arno Schmidt
Specchi neri
a cura di Domenico Pinto
Lavieri Edizioni
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Pagine 120, formato 23 cm, € 14,50
anno di pubblicazione 2009, collana Arno n.8
Adesso era tutto calmo : e più bello ! In passato le luci delle macchine scorrevano senza rumore sui nastri d’asfalto : adesso regnava soltanto la Luna
Specchi neri forma l’ultimo incastro di Nobodaddy’s Kinder («Figli di Babbonemo»), la trilogia narrativa che Arno Schmidt scrive sull’onda dello choc bellico. Dopo le stazioni intermedie di Dalla vita di un fauno e Brand’s Haide, il romanzo chiude un ciclo che produrrà violenti scosse nella letteratura tedesca del secondo Novecento, innovando forme e mezzi espressivi di una lingua svuotata dal nazismo. La visione estrema di un mondo dove la civiltà dell’uomo – per gli effetti della guerra nucleare – non è più contemplata, modella l’antiutopia di un erudito solitario che vaga nella Germania del dopobomba. E come vuole la simmetria dei due precedenti romanzi, il protagonista, in cui si riflettono tratti di Schmidt, vivrà anche in questo libro una storia d’amore senza speranza: la fabula rasa non disegna alcun Eden.
Scrive Goffredo Fofi in copertina:
… La storia costituisce un raro esempio di incursione europea nella fantascienza, anticipandone il filone americano del dopoguerra atomico….Dopo il secondo conflitto mondiale la parola d’ordine era speranza, ricostruzione; ma vi fu chi, cosciente della vastità del disastro, non si illuse sull’attitudine dell’uomo di essere nemico all’uomo e al mondo, e tra questi irriducibili misantropi Schmidt osò distaccarsi, anche nella vita, dalla società e dalle sue pompe – tanto più da quelle della società letteraria – scegliendo una distanza da anacoreta.
Ritroviamo in Specchi neri il reduce che registra le sue peregrinazioni, fra i pochi uomini che la sorte ha assistito, come da una macabra zattera della Medusa: colto laico razionale, ateo e spregiudicato, si aggira in luoghi che fanno parte della privata geografia dell’autore, e ragiona a freddo sul passato e sul presente. Il protagonista percorre un itinerario orientato dagli incerti della sopravvivenza e dalla ricerca più o meno consapevole di altri superstiti, finché nella seconda parte del romanzo, che raggiunge un ipotetico 1962 – anno in cui davvero si avrà la crisi atomica – non incontra la Donna: l’ultima Eva….
Arno Schmidt (1914-1979) è stato fra i principali innovatori della letteratura tedesca contemporanea. Le sue avventure formali culminano nel romanzo Zettel’s Traum (1970), vertice impervio e magnetico della prosa del Novecento.
In traduzione sono apparsi: Alessandro o Della verità (Einaudi, 1965), Il Leviatano (Linea d’ombra, 1991), Dalla vita di un fauno (Lavieri, 2006), Brand’s Haide (Lavieri, 2007), Ateo?: Altroché! (Ipermedium libri, 2007).