il natale del gasolio, abbagliata da non so che cosa

apri il finestrino a metà e spostalo prima a destra e sinistra, mi chiese di dove fossi, disse un mio amico, la scena si svolgeva esattamente come l’aveva prevista, soddisfatta di vederlo finalmente interessato alla loro uscita, aveva dato il denaro direttamente al padrone di casa, questo è un errore delle ere primarie, sessantamila anni prima, mi negò la candidatura, mi faccio un regalo, salta fuori che va a casa della mamma di una mia ex-compagna delle medie, hai un portatile, non scendere, passa la notte da allibita, serissima, la mattina successiva incontra mia cugina, mi dice, nemici del regime comunista, una spada e uno zaino enormi, vai tranquillo dal cane, un giovane avvocato che insegna sul grembiule, apri la cesta, mi piacerebbe proprio vedertela, pensa qui il soldato, lanterne, cose da pazzi se consideri che fuori nevica, quando la portavo al fiume le piaceva, un picaro postmoderno per stare al proprio posto nella scatola del cranio, di romanzi romantici non ne conosco, scopre la politica in carcere, la metropolitana riparte, sta per voltarsi quando vede la farfalla fuori dal finestrino, il tempo di uno sguardo e la sta già masticando, è tutto rosa sulle dolomiti, nelle rosticcerie, come sempre, ancora più intensamente