Onde Anomale a Ostia [2.0]
Domenica 18 Luglio al Parco Pietro Rosa di Ostia
(Via Pietro Rosa, Ostia Centro)
dalle 16:
– Bimbi dal Basso / BALLA COI PUPI.
– Installazione “Parcuino” / controfeticcio di poesia e rivolta con musiche e corpi poetici.
– TRITOLO / schegge lidoludiche litoranee, con “Il Capo” di Caterpillar
– Presentazione del libro “Il Quattro Occupato – Ostia 1975/1977″ con la presenza e l’intervento degli autori e delle autrici (facebook.com/Il-Quattro-occupato-Ostia-197577-102225361622905)
a seguire CONCERTI DAL VIVO con:
– LILI REFRAIN (facebook.com/lilirefrain –
youtu.be/f8G-QPYlugQ)
– BBTONES
(youtube.com/watch?v=aeZ5R7WDbOs)
durante l’iniziativa:
distro autoproduzioni / libri / dischi / infoshop / materiali LAPAZ (facebook.com/lapazroma)
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POSTAZIONE RADIO —– TUTTA LA GIORNATA SARA’ TRASMESSA SU RADIO RISACCA [LA RADIO CHE SPACCA]
https://vocidaiquartieri.org
https://s.streampunk.cc/vocidaiquartieri.mp3
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COME UN’ONDA ANOMALA, RICONQUISTARE SPAZIO…
La giornata di domenica è una piccola celebrazione.
Dopo questo anno infausto, che ci ha visto a volte fermi su noi stessi, a volte impegnati a capire e comprendere gli eventi, a volte preoccupati per la salute nostra e dei nostri cari, il più delle volte preoccupati per come e da chi la situazione è stata (mal)gestita.
Se come si dice tre indizi fanno una prova, allora si potrebbe parlare di certezze… La classe politica, in combutta con padroni e padroncini, ha gestito la nostra vita dall’alto, tutelando, come è solita fare da secoli, il proprio potere e il proprio profitto. Come possiamo dimenticare il vero volto dello stato? La stessa mente e la stessa mano che mette il profitto davanti la salvaguardia del pianeta, che affama, sfrutta, fomenta odio e divisione, in paesi lontani fa guerre e vende armi, nel nostro quartiere specula, cementifica, corrompe, per poi alla fine dedicarsi alla repressione sistematica di chi ancora ha forza e coraggio di opporsi allo stato di cose presenti.
E’ una questione di SPAZIO… Spazio inteso come “un dove” si vuole essere, da una o dall’altra parte dell’universo. Ed è una questione di spazio inteso come dimensione, terreno, territorio. Spazio come agibilità, che si è ristretto sotto il nostro naso, spazio concesso solo al dio denaro, spazio sottratto alla cultura e all’arte, spazio negato all’espressione e alla creatività.
Le distanze si sono accorciate in questo presente digitalizzato, le relazioni ridotte a pochi caratteri scritti su un telefonino. Spazio venduto al miglior offerente, esclusivo, chiuso, cementato, disboscato, barattato in cambio di voti.
Per questo, oggi, celebriamo invece l’esatto contrario. Un movimento di espansione, piccolo ma significativo. Una presa di posizione nello spazio. Una voce che vuole oltrepassare i confini e raggiungere altri spazi di libertà nell’universo. Ambizioso e allo stesso tempo umile tentativo di cambiare le cose. In un parco pubblico come nell’intero pianeta…
Questo è Onde Anomale: un tentativo di allargare gli spazi, di sfuggire al controllo, alla negazione, alla imperante e devastante logica del profitto. Un momento di condivisione e di confronto al di fuori dei confini imposti da questa società odiosa. Un momento di socialità espansa e vibrante in un quartiere da sempre preda del buio e del silenzio. Dove il cemento avanza sul mare, dove il profitto circonda la fantasia.
In un piccolo angolo di territorio proviamo a sovvertire questa tendenza, a ridare spazio alla collettività, a riconquistare il diritto ad un mondo migliore.
E per quanto il nostro un piccolo sforzo, insieme a tanti altri ne costruisce uno grande.
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_”…La pandemia di «Coronavirus» non è l’apocalisse. È solo il suo preludio. Se i media e i social volevano rassicurarci, prima, “informando” sull’estinzione di un ghiacciaio, un terremoto, uno tsunami, una guerra in qualche parte lontana del pianeta, l’omicidio di un altro indigeno da parte dei paramilitari, una nuova aggressione contro la Palestina o il popolo mapuche, la brutalità del governo in Colombia e Nicaragua, le immagini dei campi di detenzione per migranti che vengono da un altro luogo, da un altro continente, da un altro mondo, convincendoci così che questo “succede da un’altra parte”, in poche settimane, la pandemia ha dimostrato che il mondo può essere solo una piccola parrocchia egoista, sciocca e vulnerabile. I diversi governi nazionali sono le cosche che vogliono controllare, con la violenza “legale”, una strada o un quartiere, ma il “capo” che controlla tutto è il capitale.” […] “Il nostro pensiero è piccolo come noi: sono gli sforzi di ciascuno, nella sua geografia, secondo il suo calendario e i suoi modi, che consentiranno, forse, di liquidare il criminale e, contemporaneamente, rifare tutto. E tutto vuol dire tutto…” – “E anche, e soprattutto, veniamo a cercare complicità… per la vita.”
“ENLACE ZAPATISTA” SupGaleano Giugno 2021, Pianeta Terra”_