lucienne peiry: “fernando nannetti. libro di pietra”

Sandro Ricaldone

LUCIENNE PEIRY
Fernando Nannetti
Libro di pietra
traduzione di Eva Di Stefano
fotografie di Pier Nello Manoni
Pagine d’arte, 2021

Fernando Nannetti ha prodotto una delle opere più singolari dell’Art Brut. Internato nel manicomio di Volterra in Toscana, incise i muri con la fibbia del suo gilet. Su questa roccia cementata, difficile da incidere con uno strumento così irrisorio, l’opera diventa colossale: 70 m di lunghezza.
Il risultato è criptico, ermetico e misterioso. Nannetti inventa un alfabeto, elimina tutta la punteggiatura, lo spazio è saturo di segni e la direzione delle lettere cambia alla fine delle linee… Lucienne Peiry, evocando la loro raffinatezza stilistica, riesce a chiarire segmenti di queste iscrizioni insolite e ci conduce in questa autobiografia fantasmagorica, attraverso la quale la Nannetti si crea una nuova identità. Collegandolo alla cultura etrusca e al futurismo, lo colloca in una lunga storia.
Il Libro di Pietra rivela un’opera unica e disinteressata, frutto della disperazione e della reclusione, una via di fuga dalla vita claustrale del manicomio. I muri che circondano Nannetti diventano il suo mezzo di espressione e il luogo della libertà creativa. Mentre oggi queste incisioni stanno gradualmente sbiadendo e scomparendo, questo libro ci ricorda la loro ineguagliabile inventiva poetica.

(dalla presentazione dell’edizione francese, Éditions Allia, 2020)

https://www.paginedarte.ch/

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