5-14 maggio 2005

sabato, 14 maggio 2005   [link]
 

Università di Roma “La Sapienza”

 

 VII  SETTIMANA DELLA CULTURA

 

ARTE PER TUTTI

 

Biblioteca Universitaria Alessandrina

Museo Laboratorio Arte Contemporanea

 

inaugurazione 17 maggio 2005 ore 17:00

Programma

Ore 17:00 –  Biblioteca Alessandrina, sala espositiva e corridoi

CLASSIC COMPUTER ART – Opere di computer art dagli archivi del MLAC

George Barber, Simon Biggs, John Butler, Peter Callas, Ida Gerosa.

NEWS VIDEO – Nuove opere video del MLAC

Katia Bassanini, Sukran Moral, Roberto Perciballi, Carlo Michele Schirinzi, Lino Strangis, Roma Tearne.

EVENTI PER VOCE IMMAGINI E VIDEO

Bellezza, Caproni, Corso, Ferlinghetti, Giuliani, Pagliarani, Sanguineti Spatola, Rosselli, Zeichen.

MOSTRA BIBLIOGRAFICA DI EDIZIONI E CATALOGHI D’ARTE

Volumi curati dal Museo Laboratorio di Arte Contemporanea; rivista “Luxflux proto-type arte contemporanea”, Gangemi editore, materiali degli archivi Biblioteca Alessandrina e siti web del MLAC e della Biblioteca.

Ore 19:30 Ingresso Biblioteca Alessandrina e terrazza del Rettorato

INSTALLAZIONI: Liuba, Ikeda Uemon

LETTURE DI POETI CONTEMPORANEI: Mariano Baino, Nanni Balestrini,  Carlo Bordini, Franco Buffoni, Maria Grazia Calandrone, Marco Caporali, Mario Desiati, Lorenzo Durante, Essezetaatona, Paola Febbraro, Florinda Fusco, Marco Giovenale, Jolanda Insana, Rosaria Lo Russo, Giovanna Marmo, Giulio Marzaioli, Vincenzo Ostuni, Tommaso Ottonieri, Laura Pugno,  Lidia Riviello, Gianna Sarra. Sara Ventroni
 

BIOBIBLIOGRAFIE degli autori

www.luxflux.net

 


giovedì, 12 maggio 2005   [link]

 

Ora su http://www.nazioneindiana.com/archives/001260.html#more: l’analisi di una poesia di Massimo Sannelli. Grazie ad Andrea Inglese per l’ospitalità sul sito.

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Sul n.1/2005 de «La Clessidra» – ora in distribuzione – escono due sequenze di testi inediti: poesie da Shelter e prose da Fotosfera (pp.16-19). Inoltre: una recensione di Andrea Ponso a Il segno meno (pp.95-97).


  

Solitamente questa pagina web non riporta poesie. Piccola eccezione: al fine di correggere un minimo refuso nel primo testo di Double click (Quaderni di Cantarena, Genova 2005), propongo la poesia qui in forma esatta:

Alza la mano destra, di’ questa
è la mano sinistra. Lo specchio ragiona, ti rivolgi a una
nuvola di doppi di crani a forni di senzienti
e rotori o rasoi che confermano attraverso
lentissime lenti con i calibri con i cenni
cenni in prismi di altri è / hai raison
e che un’ombra – del tiglio – alle tue spalle mentre parli
non potrebbe
testimoniare meglio al posto tuo.

Fatto scialo dell’ultima razione, nessuno sente
il discorso. Rovesciano le sedie e cercano di divorare il ventre,
fracassano dietro scaffali, razziano con la lingua
denti, terra, aperte
le scheggiano le unghie contro intonaco, a
sangue. Vuoterebbero in un boccone il cranio
alle madri non l’avessero già fatto. Dé-jà-vu-vé-cu.
Incollanerebbero da bocca ad ano feti non ne avessero
già fatturato copyright. («Modulistica? La? Pacchi, fiumi, mari»).

È questo. È il
coetus – pensato pensante – ha distribuito i beni
– riferiti inversi. (Mano di carte).

Double click, a cura di Mario Fancello, è un’edizione fuori commercio di cento copie numerate, con immagini di Fulvio Leoncini e un saggio di Florinda Fusco. Un grazie particolare a tutti e tre, e a Massimo Sannelli, alla sua idea iniziale.


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Quelle riportate qui di séguito sono note pensate vari mesi fa per accompagnare Altre ombre (La camera verde, Roma 2004). Ho ritenuto poi non indispensabile includerle nel libretto. Le offro alla lettura adesso, pensando possano essere forse di qualche utilità o interesse:

Altre ombre – rispetto al lavoro in versi fin qui svolto – è raccolta ‘di barriera’, nei significati che possono normalmente esser dati alla parola confine: sbarramento a qualcosa di dato; comunicazione con quanto inizia; luogo o ‘stazione di (s)cambio’; tramite di osmosi; filtro; anche muro.

Alcuni testi vengono chiusi e risolti in questo libro: che ha così il compito di disegnare un tratto di esperienza o percorso di ricerca avviato nel 1986 e terminato nel 1998. Il ’98 è anno limite (o giunto cardanico), segna il principio di altro. La sezione conclusiva del libro, Pellicola, appartiene già alla ricerca successiva. (In effetti la scrittura materiale è collocata al 2000; ed è legata a un film – come si dirà).

Altre ombre ha questa accezione aggiunta: è l’altro rispetto a quanto scritto dopo il ’98. (E ne porta traccia).

  

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I.  Crani di cani

  

Sezione esplicitamente dedicata a passi, tracce e ‘quadri’ cittadini (a Roma, così). Con questo titolo compare una scelta di poesie (prese in realtà da tutte le sezioni) su «Il Segnale», a.XXIII, n.67, gennaio 2004.

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La quasi-citazione «en trois morceaux», della prima poesia, vuole essere omaggio e scherzo-sorriso per Satie (pensando a Trois morceaux en forme de poire, per pianoforte a quattro mani).

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Da natale piove…

[edita in antologia (Tuttifruttidodici critici per dodici poeti, Le impronte degli uccelli, Roma 1999) e in rivista, su «l’immaginazione», a.XVII, n.167, aprile 2000]

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(Cortile)

Questa poesia in tre parti – o microsequenza di tre poesie – codifica sogni o percezioni notturne: la prima guarda una discesa verso la non parola dell’origine biologica; la seconda e la terza toccano e bloccano memorie nella tarda notte.

Il primo dei tre testi è uscito in un volumetto collettivo in occasione della mostra di Gabriella Di Trani, Il viaggio di Serapide, Roma, Massenzio Arte, dicembre 2000.

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Il dramma niente barocco…e Matrum proprium est…

[uscite su «l’immaginazione», cit.]

 

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Cielo del cieco polvere

Si parla di Bramante in relazione al travertino bianco del Lazio, luminoso, di cui è fatto il Palazzo della Cancelleria, a due passi dal mercato di Campo de’ Fiori. L’intenzione è veder oscillare lo sguardo tra due scene: una monocroma, il cànone dell’algido; l’altra policroma, inafferrabile, sguaiata. La Cancelleria ‘cancella’; il Campo ‘infiora’. Sono due «fiere» (nelle varie accezioni).

La figura di Aracne cela un attore della tela letteraria italiana, da cui molto c’è da imparare. Ma può valere anche come icona vuota. Solo profilo.

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II.  (Luce in meno)

 

Sette poesie di questa sezione sono uscite su «La Clessidra», a. IX, n. 2, nov. 2003. Una (la sera è al fosso orlato…) è ospitata online dal sito www.manifatturae.it .

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Si compone il morto mentre…

Maupassant, Accanto a un morto, 1883.

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la sera è al fosso orlato

Unica poesia ‘di tutte minuscole’. Prima, o tra le primissime, del nucleo di pagine dedicato a una casa in rovina. È la comparsa iniziale del tema del «cranio cavo», «scocca nera», traccia (mnestica) di oggetto o figura viva – e di allegoria, e dell’allegorizzare, allo stesso tempo. Ritorna per esempio come «marble head» o «cranio lasciato / ai suoi riti cavi», nel secondo testo di Minerva, ne Il segno meno (Manni, Lecce 2003, p.46), scritto molto tempo dopo (gennaio 2003).

I testi La sera è al fosso orlato… e Spento il filamento grande… tenderebbero a  profilare un umile implicito ‘dittico dell’Unheimlich’.

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III.  Pellicola

La sezione Pellicola della raccolta è uscita in rivista con il titolo di Alter [deriva da film] (su «Il libro dell’immagine», vol. II, aprile 2003), affiancata da un ciclo di fotografie in bianco e nero, Nebbie, di Francesca Vitale. Un testo (Anche i cristalli del fiato…) è in un’antologia edita da Lietocolle nel 2003.

Il ‘clima’ mentale (emotivo, poi) della serie è quello di un indovinabile film di Tarkovskij, che ha direttamente ‘generato’ Pellicola. Il verso «il ricordo non suo lo commuove», nell’ultima poesia della sezione, fa riferimento a questo.

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Arriva il treno, per terra…

L’ultimo verso¸ «sweet-ladies-good», fa cantilena fredda usando la conclusione della parte II del Waste Land eliotiano (già citazione di Amleto).

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Sembra non sia niente

«La madre non riconoscerà / il figlio, il figlio la madre» (memoria di Matteo X 34-36; e Luca XII 51-53).