Una scheda per
Poesia Ultima / L’esperienza-divenire delle arti
Generazione ’68-’78
21-22 ottobre, Auditorium parco della musica
23 ottobre, Fondazione Baruchello
L’idea di Poesia ultima viene dalla necessità di offrire una visione d’insieme di alcuni nodi cruciali, aree tematiche, prassi e stili emersi da e per alcuni autori giovani (nati tra il ’68 e il ’78), garantendo in tal modo una base di discussione, un primo rilievo o cartografia, per ulteriori indagini sulla scrittura poetica – non solo in Italia – negli anni recenti
Le questioni e gli interrogativi che la poesia rivolge a sé e al contesto sociale (e che quest’ultimo riformula in ulteriori domande) possono riguardare:
– la situazione della scrittura di ricerca, nella sua interazione con altre arti, lingue e culture;
– i rapporti complessi di legame/indipendenza che la poesia (di ricerca e non) intrattiene oggi con i propri ‘padri’, con i molti valori stilistici portati dal Novecento;
– la dicibilità del mondo come resistenza di una poesia civile, e dell’io ‘lirico’ affermato o negato in questa
– l’occorrenza di motivi costanti (il corpo in immagine distante, la vita degli oggetti) in libri e autori nati negli anni Sessanta e Settanta: che configurano una sorta di scrittura insieme antirealistica e fredda.
Questi nuclei, individuati ‘scansionando’ per letture parallele siti e sedi e libri recenti di poesia, sono ripartiti nelle due giornate di incontro a Roma, 21-22 ottobre 2005, in modo tale che alcuni degli autori più significativi appartenenti alle generazioni dei nati nel decennio 1968-1978 si trovino a conversare e dibattere tra loro, e soprattutto a porre in parallelo il discorso critico e la lettura, teoria e voce. È la sfida e l’ipotesi in gioco. Ogni nucleo tematico raggruppa autori che intervengono sull’argomento e portano testi (propri e altrui) a sostegno di quanto affermano. I testi – non polemiche e poetiche pre/testuali – sono al centro delle argomentazioni. O anche: i testi narrano se stessi, senza argomentazioni affatto.
Ogni incontro potrà avere degli interlocutori ad hoc, in sala, nel pubblico, che potranno – se vogliono – intervenire nel dibattito. Si parte in ogni caso dal confronto con gli ascoltatori, dalla lettura: alcuni poeti potranno eventualmente decidere di non porre discussioni teoriche, affidandosi alla sola lettura, ai versi.
Allo stesso tempo, inserire gli autori in nuclei tematici e in momenti differenti non vuole far sì che tra nucleo e nucleo si aprano distanze e non comunicazione. Al contrario, la scelta di circoscrivere il tutto in due giorni e in un unico luogo (oltre alla Fondazione Baruchello) mira proprio a far convergere e raccogliere le esperienze.
Ogni nodo tematico ovviamente è ricchissimo di implicazioni e di possibili link. Ognuno meriterebbe convegni a sé, fiumi di precisazioni. L’intenzione degli incontri del 2005 non è quella di svolgere sessioni esaustive, ma semplicemente di mettere insieme le persone giuste (alcune, e scelte tra le moltissime che in Italia operano), e farle parlare tra loro e con il pubblico, ascoltare i loro testi eventualmente o programmaticamente in rapporto con le annotazioni di poetica, le prese di posizione, le visioni politiche, etiche, le insofferenze, i rifiuti, le divergenze.
Molta parte delle controversie – accese – nel sistema letterario italiano scavalcano la pagina, sanno abilissimamente prescindere dalle opere, dal confronto vivo con la scrittura, con i vettori stilistici in campo. Se differenze e distanze tra forme devono esistere, in poesia, è bene che due cose siano dichiarate: che dovrebbero essere i testi a originare quelle distanze; e che il differire – anche conflittualmente – è una fortuna, una ricchezza, non un’occasione sterile di astio
Un momento ulteriore – centrale per completare il quadro delle arti – verrà dall’incontro dei venti poeti con altrettanti artisti della stessa generazione, che oltre a presentare i propri recenti lavori, il 23 ottobre, presso la Fondazione Baruchello, saranno protagonisti di un confronto sullo stato dell’arte e della poesia ultime. Questa giornata, preceduta da una rassegna di video (dal titolo Il video dopo il video, presso il cinema Filmstudio, il 19 ottobre), vuole essere una piattaforma di scambio e di dialogo tra artisti e poeti, critici e teorici, ed anche tra artisti e autori di altre generazioni, per tentare una riflessione sulla situazione recente delle arti, partendo dalla premessa che proprio dal confronto tra ambiti e codici differenti e dalla considerazione di diverse realtà artistiche e poetiche, possono evidenziarsi i segni di un divenire delle arti, non soltanto da osservare ma anche da edificare.
La giornata del 23, passaggio essenziale del Festival di RomaPoesia 2005, sarà documentata da un libro, (all’interno della collana FB della Fondazione Baruchello, edizioni DeriveApprodi) in cui saranno riportate, con immagini, testi poetici e riflessioni, le considerazioni e le questioni emerse.
Romapoesia
Edizione 2005 a cura di
Luigi Cinque, Nanni Balestrini, Daniela Rossi, Lidia Riviello, Marco Giovenale
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Produzione
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Servizi
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