1-11 giugno 2006

domenica, 11 giugno 2006   [link]
 

> un saluto sincero a Enzo Siciliano. respect <


venerdì, 09 giugno 2006   [link]

 

Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli

Giovedì 8 – Venerdì 9 giugno 2006 – FIRENZE

Via Alfani 101 R

Nel sessantanovesimo anniversario dell’assassinio dei fratelli Carlo e Nello Rosselli

 

CONVEGNO

«Se / dalle tue labbra uscisse la verità»

Amelia Rosselli a dieci anni dalla scomparsa

                                         

          

Giovedì 8 giugno 2006

Ore 15.00

Saluti

Prof.ssa Mariella Zoppi, Assessore alla Cultura della Regione Toscana

Prof. Riccardo Pratesi, Presidente del Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli

Relazioni:

Ore 15.30

Presiede Stefano Giovannuzzi

  • Marina Calloni, Milano Bicocca – Le due Amelie
  • Andrea Cortellessa, Roma La Sapienza – La figlia della guerra
  • Niva Lorenzini, Bologna – Amelia Rosselli e lo sperimentalismo all’avvio degli anni Sessanta
  • Lucia Re, UCLA, U.S.A. – Frammenti di un discorso amoroso
  • Francesco Carbognin, Bologna – “Perché io non voli” (da “Variazioni belliche”): immagine di uno stile in formazione
  • Tatiana Bisanti, Saarbrücken, Germania – “Rimava vocaboli tormentosi”: il livello metalinguistico e metapoetico nell’opera di Amelia Rosselli

  

  • Ore 21.00

Valdo Spini commemorazione dei Fratelli Rosselli

  • Ore 21.30

La proiezione del documentario “AMELIA ROSSELLI…E L’ASSILLO È RIMA”

Di Stella Savino e Rosaria Lo Russo

Rosaria Lo Russo legge Amelia Rosselli (da Variazioni Belliche)

           

Venerdì 9 giugno

Ore 9.00 Deposizione di una corona di fiori alla tomba dei Fratelli Rosselli sacrario del Non Mollare del Cimitero di Trespiano

Relazioni

Ore 9.30

Presiede Adele Dei, Direttore del Dipartimento di Italianistica Università di Firenze

  • Stefano Giovannuzzi, Torino – Il nodo della lingua: Amelia Rosselli e Pier Paolo Pasolini
  • Emmanuela Tandello, Oxford, Inghilterra – La fanciulla e la morte: figure del tragico e del letterario nella poesia di Amelia Rosselli
  • Paolo Cairoli, Rai – Spazio metrico e serialismo musicale. L’influenza dell’avanguardia post-weberniana sulle concezioni poetiche di Amelia Rosselli
  • Stefano Colangelo, Bologna – Serie, campo e variazione. Il fenomeno sonoro nella scrittura di Amelia Rosselli
  • Daniela La Penna, Reading – “Performance e testualità” nell’opera di Amelia Rosselli
  • Raffaella Scarpa, Torino – Aspetti della lingua nella prosa di Amelia Rosselli
  • Fabrizio Podda, Siena – La ripetizione del resistere

        

 

Via Alfani 101r

50122 Firenze

www.circolorosselli.it

           

Nel 1998 e nel 2004 il Circolo Rosselli ha organizzato due incontri di studio sulla figura di Amelia Rosselli. Il decennale della morte è adesso l’occasione per fare il punto su una presenza poetica che non ha perso affatto di attualità. Negli ultimi anni l’attenzione è andata crescendo: Amelia Rosselli appare ormai una delle esperienze nodali per la poesia degli anni Sessanta e una delle coscienze più lucide della necessità e dei limiti dello sperimentalismo del secondo dopoguerra. Il presente convegno si propone dunque di continuare e approfondire la riflessione, secondo diverse prospettive di lettura, affiancando a voci note voci meno note della critica rosselliana.


domenica, 04 giugno 2006   [link]

 

Il numero 12 di “Poesia da fare”

     

Esce il n.12 [eBook PDF] (giugno 2006) della rivista online “Poesia da fare”, a cura di Biagio Cepollaro.

    

     

Sommario

Biagio Cepollaro, Editoriale

     

Testi   

Andrea Inglese, da Poesie

Massimo Sannelli, Undici madrigali

      

Letture  

Giorgio Mascitelli e

Giovanni Palmieri, Su Assisi, di Paul Celan
          

Immagine  
B.C., Studio di Fausto Pagliano, 1  2005

Inoltre è in rete il VII Quaderno di “Poesia da fare”.

parse_links()Indice:

Biagio CepollaroNote per una Critica futura

Forough Farrokhzad,  da Un’altra nascita

Gabriella Fuschini, da Rose in forma di poesia

Gianluca Gigliozzi, da Neuropa

Andrea Inglese, da Poesie

Giorgio Mascitelli, Il problema della sete; Non barboni

Erminia Passannanti, da Sei poesie

Marina Pizzi, Sorprese del pane nero

Alessandro Raveggi, da Gravagli sopra crudelmente bello

Massimo Sannelli, da Lo Schermo, e Undici madrigali

Pino Tripodi, Sogni dal vero

Michele Zaffarano, da E’ la fine dell’amore


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In rete: il sito di Poliscritture: www.poliscritture.it


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Lunedì 5 giugno 2006, alle ore 21:00

al PICCOLO APOLLO
Istituto Galilei, via Conte Verde 51 Roma – 06/7003901

 

MARK STRAND
legge da
IL FUTURO NON E’ PIU’ QUELLO DI UNA VOLTA
tradotto da Damiano Abeni
Edizioni MinimumFax, Roma 2006

e da MAN & CAMEL
la nuova raccolta di poesie in uscita presso Knopf,
New York (settembre 2006)

Mark Strand, nato nel 1935 a Summerside, nella Prince Edward Island in Canada, cresciuto negli USA, appassionato visitatore dei paesi latini, Sud America e Europa meridionale e in particolare dell’Italia, abita a New York e insegna alla Columbia University. Autore di dieci volumi di poesia, e di racconti, saggi, libri per bambini, scritti sull’arte ha ricevuto numerosi prestigiosi riconoscimenti, tra cui spiccano la McArthur Fellowship, la nomina a Poeta Laureato degli Usa (1990), il Premio Pulitzer per la Poesia (1999) e il Wallace Stevens Award (2004).

Damiano Abeni è medico epidemiologo. Traduce poesia americana dal 1973. Collabora con diverse case editrici e riviste letterarie, ed è tra i redattori di “Nuovi Argomenti”.

 


L’ingresso al Piccolo Apollo è fino ad esaurimento posti, grazie alla tessera Apollo 11 (costo: annuale 15 € / mensile 5 € ) che consente la partecipazione gratuita a tutta la programmazione. Istituto Galilei, via Conte Verde 51 Roma – 06/7003901


sabato, 03 giugno 2006   [link]

 

appunto # 1.0 
        

l’esperibile – tutto – si colloca normalmente al di là dei codici linguistici, e – certo – si è figli di Lord Chandos, dunque dell’afasia del secolo XX, ma alcune esperienze recenti danno certezza tattile oggettiva assoluta che certe cose della vita sono incendi del linguaggio. e quella stessa afasia è indescrivibile a sua volta, insufficiente.

c’è una più profonda irraggiungibilità delle parole e dei segni. sul piano antropologico, la nostra identità è ‘naturalmente semiotica’ eppure è altrettanto naturalmente nascosta a se stessa.

anche questo è compreso dalla sua natura paradossale e – al contempo – la eccede.


venerdì, 02 giugno 2006   [link]

 

appunto # 0.9

ed è poi vero che lo Spettacolo ha una storia assai più lunga di quella relativa al secolo XX. soprattutto, ha un itinerario all’interno delle strutture percettive occidentali. non è un evento che poteva darsi in luoghi e meccanismi di potere violenza menzogna e ricatto senza avere dei forti avamposti nel modo stesso di funzionare delle più semplici e sottili percezioni individuali. (è storia tutta da indagare, ancora; si avvia forse nel XVI secolo)