Sono in libreria i primi quattro libri della collana FuoriFormato, diretta per Le Lettere da Andrea Cortellessa.
Questi i titoli:
Franco Arminio, Circo dell’ipocondria [con il dvd La terra dei paesi]
Gabriele Frasca, Santa Mira [con cd dei ResiDante]
Vittorio Reta, Visas [con cd di Stefano Scodanibbio]
Sara Ventroni, Nel gasometro
Su www.nazioneindiana.com si possono leggere alcuni estratti dal libro di Arminio, e una presentazione-intervista ad A.Cortellessa – e A.Nove.
Dalla scheda editoriale della collana:
“Non è tempo d’avanguardie. Le quali abbisognano, si sa, d’una certa emperatura della storia: mentre il nostro microclima – specie narrativo – ppare precotto e predigerito. Fuoriformato non crede di poter capovolgere uesta situazione. Crede però che uno spazio permanga per la scrittura: non formattata, non sagomata secondo stampi precostituiti. Fuoriformato si apre a testi irriducibili a convenzioni di genere, impaginazione, stile.
Per una narrativa che sia sempre un’avventura (e non banalmente d’avventura), una poesia che sia sempre un’esplorazione (dei propri imiti), una saggistica che torni se stessa (cioè assaggio, tentativo, ricerca). Una narrativa che non cerchi sempre e solo il feticcio del romanzo ma sappia valorizzare la migliore tradizione italiana di scritture brevi e non specializzate (Calvino su Manganelli, 1965). Una poesia che non evada da se stessa soltanto verso la prosa ma che magari estremizzi le proprie componenti liriche, sino ad annichilirle. Una saggistica che non sia una macchina per la riproduzione di idee ricevute, ma ambisca a concepirne di nuove. E poi testi per il teatro, per le arti, per la performance in tutte le sue forme.
Strutture mobili, processuali e relazionali, che “vogliano” divenire altre strutture (Pasolini, 1966). Sempre fondate sulla nostra lingua ma che tendano verso i suoi margini: le altre lingue e gli altri media. In fuoriformato non mancherà mai spazio per impaginazioni difformi dalla radizione, per immagini davvero reagenti con la scrittura, per cd, dvd o altri “oggetti” allegati: «in generale, direi che rendere difficile il
lavoro del tipografo è sempre una buona cosa» (Manganelli, 1985).
Una parola è stata pronunciata con imprudenza, ricerca. Ha detto un genio del Novecento che lui non cercava, trovava. Il che però non vale per noi scrittori di secondo grado, accessorî e servili, che facciamo collane e case editrici. Quello che cerchiamo è chi sappia trovare un senso alla nostraricerca” [A.C.]
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[ Sul sito della casa editrice, alla pagina degli eventi è possibile essere aggiornati sulle presentazioni dei vari libri. Una nuova data dedicata a </em>Visas<em>, di Vittorio Reta, è fissata per il 22 novembre a Bologna ]