Un nuovo post in endoglosse, e in differx.
sabato, 29 luglio 2006 [link]
Philologia Pauli
Esce in questi giorni, presso Fara Editore, Philologia Pauli. Il corpo e le ceneri di Pasolini, di Massimo Sannelli, con Il mese Giugno. Venti poesie. Pp. 196, introduzione di G.R.Manzoni.
« (…) uno scrittore riconosciuto sa che la propria morte avrà pubblicamente una visibilità, come un nuovo testo, più che come un atto privato. Questa morte dello scrittore, come icona e montaggio finale di un lavoro pubblico, è l’esatto contrario di un intimismo grezzo, in cui il dolore è dolore e il delirio è follia. Morto Gadda, la vitalità esplode, per Pasolini. Morto Pasolini, “saremo costretti a invecchiare”, secondo Sanguineti. Su chiasmi come questo, e su antitesi simili, si costruiscono una storia buona e una storia che non porta frutto. Se questa morte è un seme, quella è sterile o sterilizza i sopravvissuti che iniziano ad invecchiare o ingiallire; ma questi valori non giacciono oggettivamente nelle due morti: dipende dalla pietà e dalla carità verso chi si è estinto, più o meno caro. Dipende anche dal tipo di morte e dallo sforzo intellettuale e di carità che chiede. Per sopravvivere serve una certa dose di attenzione, ma anche di libertà: non è la stessa cosa essere costretti ad accettare il tempo che passa o esaurire la vita. Sperimentarla al massimo, quasi con ingenuità, e morire per eccesso di vita è ancora un’altra cosa.»
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La prima versione di questo libro è apparsa come e-book: menilmontant.site.voila.fr/critica.html a cura di Federico Federici, nel 2006, con la sigla editoriale Menilmontant. Qui è ulteriormente aggiornato e riscritto.
giovedì, 27 luglio 2006 [link]
GEC 1
è indetta a Roma per i giorni 28 e 29 luglio 2006 la prima GAMMM Encrypted Convention :::
in luogo e data non pubblic(at)i, alcuni redattori e alcuni collaboratori si incontreranno, dialogheranno sul lavoro fatto e su quello previsto. prenderanno decisioni cruciali. redigeranno progetti. contatteranno il mondo (specie quello non italofono).
l’installazione non è pubblica. è pubblicata la notizia del suo realizzarsi.
ovviamente verranno prodotti e letti materiali cartacei ed elettronici. potranno essere successivamente resi pubblici.
NRSVP
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del sognare il mondo
1.
lo sguardo asemantico che il mondo lancia agli occhi è ricambiato da tanta parte del loro sognarlo.
del sognare il mondo. il fatto di immaginarlo si sottrae al facile gesto del significato. produrlo, formarlo; così organizzarlo come diverso. (nei codici, che anticipano prassi).
2.
nella vita, nel percorso quotidiano, non tutto è dato. la massa di segnali che investe o attrae e circonda la coscienza ogni giorno, la complessità delle macchine, dei linguaggi, delle immagini, l’accumulo di voci, l’indecidibilità di parti del paesaggio, gli urti delle percezioni, non sono sempre e in tutto minutamente ed esaustivamente affrontati e spiegati, messi in forma e in riga per una cosiddetta ragionevole comprensione lineare: A, B, C, ergo D. (non sono letteralmente mai affrontati così).
un pensiero dualista direbbe: “ciò nonostante, viviamo comunque: perciò il buio ovvero l’oblio permette di esercitare le modulazioni della luce di cui disponiamo”.
falso. è possibile modulare luce (che non esiste da sola) precisamente perché e in quanto a formarla sono le sue assenze, le latenze e oscillazione di gradi di nero o vuoto. e viceversa. i due campi si necessitano e implicano e generano: non sono due (né coincidono). precisamente nel loro paradossale reciproco scriversi risiede la chiave della nostra percezione. è precisamente perché non vediamo tutto, che vediamo qualcosa.
3.
lo stesso si può dire degli oggetti linguistici. per i segni in generale.
un’installazione, un oggetto d’arte, una linea comune e ritornante del panorama, un’espressione su un volto, una storia traudita e non compresa eppure iterata ogni giorno, una strada di passaggio, possono essere – pur indecifrati – segmenti recursivi della vita. materiale percettivo sentito come invariante nel tempo, negli anni, riverberato. ciò non solo non impedisce di vivere, ma al contrario lo permette.
così molti testi possono essere (se e dove sensatamente costruiti – da autori) elementi ancora indecifrati e tuttavia familiari e amici del commercio quotidiano con il senso-non-senso, con le cose, le persone, le parole.
4.
la complessità dei linguaggi, dei sistemi di segni, specie verbali, è tale da sopravanzare – per variabilità e combinazioni e potenzialità – gli oggetti e le storie.
l’impressione è che ci siano molte più combinazioni tra parole e concetti e sillabe e ritmi e sfumature e frasi e opere che tra molecole in natura.
è possibile, per un lettore, abbandonarsi alla necessità inspiegabile di un testo e di un gruppo di versi prima di averne inquadrato non solo il significato, ma perfino il senso, i confini della persuasione in atto.
non diversamente, ci si innamora di una persona prima di averla descritta alla coscienza. a volte prima ancora di averne afferrato i tratti somatici, l’aspetto.
domenica, 23 luglio 2006 [link]
in http://vispostock.blogspot.com [ luglio 2006 ]
mercoledì, 19 luglio 2006 [link]
una nuova endoglossa.
e opere in collaborazione con Jukka-Pekka Kervinen qui e qui.
domenica, 09 luglio 2006 [link]
Il numero 13 di “Poesia da fare”
Esce il n.13 [eBook PDF] (luglio 2006) della rivista online “Poesia da fare”, a cura di Biagio Cepollaro.
Sommario
Biagio Cepollaro, Editoriale
Testi
Francesco Forlani, Hotel Occidente
Jacopo Galimberti, Dal basso
Letture
Marco Giovenale, Il tempo conta
- Immagine
- B.C., Studio Pagliano, 2 2005