martedì, 20 giugno 2006 []
corretto ora il testo in differx
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Esce il n. 220 de “l’immaginazione”, rivista edita da Piero Manni e diretta da Anna Grazia D’Oria: si tratta di un fascicolo monografico dedicato a La poesia del Québec oggi, a cura di Francis Catalano e Stéphane Despatie (della rivista Exit). Le traduzioni, la revisione e il coordinamento sono di Maria Teresa Carbone, Marco Giovenale, Laura Pugno, Michele Zaffarano.
“l’immaginazione” – Anno ventunesimo, numero 220, aprile 2006, La poesia del Quebéc oggi
INDICE
In copertina
Robbert Fortin, La chemise
Le foto
Robbert Fortin, Éléphant 1
Robbert Fortin, La chaise du poète
Robbert Fortin, Roulant la vie
Robbert Fortin, Nous sommes, nous serons, nous pensons
Robbert Fortin, Éléphant 3
Robbert Fortin, Éléphant 2
Introduzione
Anna Paola Mossetto,
Un rapido viaggio sulle piste della nuova poesia del Québec
Francis Catalano, Stéphane Despatie,
Uno scorcio sulla poesia contemporanea di espressione francese in Québec
Gli autori e i testi
Martine Audet, Gli apparecchi da calcolo (estratti)
Claude Beausoleil, L’origine della strada
Mathieu Boily, Dio il rimbalzo
Linda Bonin, A partire da qui
Denise Brassard, Fine d’est
Nicole Brossard, Poesie
Francis Catalano, da Panoptikon
Paul Chamberland, Fugaci
Jean-Paul Daoust, Poesie
Carole David, Poesie
Jean-Marc Desgent, Quando uno fa male, l’altro che fa…
Louise Desjardins, Tutti i gusti sono gusti
Stéphane Despatie, Malva ciaccona
Hélène Dorion, Traverses
Danielle Fournier, Sei sola e lo sai
Jean-Sébastien Huot, Servizio a domicilio
Benoît Jutras, Adesso sei un’isola
Bertrand Laverdure, Microtrilogia per ragazza piacente lettrice pubblica
Hélène Monette, Poesie
Pierre Nepveu, La donna che dorme nel metrò
Yves Préfontaine, da Suite in rosso
André Roy, I letti di Montréal
Serge Patrice Thibodeau, Soli si è
Yolande Villemaire, Mano di luce
Agenzia Culturale del Québec in Italia
per ricevere il numero: Piero Manni Editore, Via Umberto I , 47/51 – 73016 S.Cesario di Lecce
Tel. 0832.205577; Fax: 0832.200373 ; e-Mail: info@mannieditori.it
lunedì, 19 giugno 2006 []
Per la Costituzione
Segnalo un bell’articolo di Franco Romanò, In difesa della Costituzione.
domenica, 18 giugno 2006 []
appunto # 1.3
è inaccettabile quanto reale. la scrittura pre/vede un tour assai lungo e vario nel dolore. il male non è un accessorio, è l’asse di rotazione. senza, non c’è movimento. dov’è allora il lato “inaccettabile”? che questo passaggio nel male è condizione necessaria ma può non essere anche sufficiente. chi abbia attraversato quella regione, può non formare testi.
e: nemmeno accettare questo stato di cose garantisce su nulla. solo l’opera riuscita dà – dopo – luce sul percorso. è quella a spiegare questo; non l’inverso. (nonostante il percorso sia inevitabile).
quanto appena detto ha due intenzioni: disilludere lo scalatore; vaccinare il maudit. il primo non si senta garantito dal suo equipaggiamento curriculare, e di cuscini e paracadute (si senta anzi precisamente smentito e smontato da tali attrezzi). il secondo non creda che mettersi nei guai significhi automaticamente scrivere buone robe.
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appunto # 1.2
anche accogliendo la menzogna di un linguaggio (che sarebbe) ‘rappresentazione’, perfino all’interno di quella menzogna e di un realismo, la scrittura di ricerca ha il suo segmento di pieno senso e liceità. come infatti rappresentare condizioni e situazioni sdefinite, l’oscillazione del linguaggio intorno al non noto? e i versanti emotivi umbratili, corrosi, indecisi, disaggregati? l’inefferrabilità, la complessità, hanno casa nel prepared piano di John Cage. affronta la contraddizione di storia e dialoghi. alcune forme – volendo – anche descrivono o rappresentano complessità.
è in ogni caso scorretto chiedere rappresentazione, fare del linguaggio quello strumento che non può essere. lo stesso parlare è lacuna e latenza, margine del movimento. parlando quotidianamente-normalmente, muoviamo forse pezzi neri o bianchi, stabiliti e dati, su una scacchiera predeterminata? o non è forse vero che i materiali di conoscenza si formano nel gettarsi nel movimento indifeso e per niente garantito del flusso di reciproche determinazioni dato da sensi, vocabolario, immagini, conflitto, paura, affezione?
la soglia linguistica, continuamente riconfigurata, proprio per poter funzionare e comunicare come in effetti funziona e comunica – disfa/rimargina ogni momento i piani ereditati e non ereditati che va ritessendo.
le parole e la loro pronuncia e invenzione sono in rapporto di necessità, cointeressenza, tessuto reciproco, con il reale-segno, con il mondo fatto di macchie, ignoto in gran parte.
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una prosa come quella delle Endoglosse agisce anche e precisamente per inseguimento di ombre, per i congegni di risposta e domanda che immette in queste.
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appunto # 1.1
Beyrer parla di simulacri di carta in Birmania, bruciati lungo i cigli delle strade. è giusta cosa l’affannarsi dell’antropologia, con frecce causali e schemi ad albero. ma sia detto anche: non tutte le cose che si fanno hanno ragioni. a volte hanno e sono puramente iterazione.
storia della storia.
venerdì, 16 giugno 2006 []
Inviata oggi la “Bina” 63, con un articolo di Giampiero Marano, Per la Costituzione, contro la riforma. Con un invito netto a votare NO, in occasione del referendum del 25 e 26 giugno. Chi volesse riceverla può richiederla all’indirizzo seguente: bina_posta [at] yahoo [dot] it
m.g., m.s.
martedì, 13 giugno 2006 []
Giovedì 15 giugno 2006, ore 21:00
Camera verde, Roma
presentazione di
Superficie della battaglia
di Marco Giovenale
Sei fotografie e sette poesie inedite, in edizione a fogli sciolti:
microraccolta di cartoline in cofanetto
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Centro culturale La camera verde
via G. Miani 20 (Ostiense)
tel. 06572894540
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>> cfr. Absolute poetry <<