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1-16 novembre 2005

mercoledì, 16 novembre 2005   [link]
 

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 dedica / deriva

la dissoluzione del tempo individuale – o meglio la sua distruzione – riesce a sembrare la stessa di un luogo definito. casa. nei mesi e anni, le parole intorno a questi due fenomeni di sfaldamento si sovrappongono, o a loro volta si somigliano 

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lunedì, 14 novembre 2005   [link]

 

nota sulla vita oggettiva

anche il tempo individuale, distrutto, subisce una digitalizzazione, si deforma. ridotto a zero nella realtà, viene variamente percepito dalle variabili e varianti interfacce dei testimoni. molti photoshop al lavoro sullo stesso morto

*

l’alacre europa degli anni venti del novecento preparava, con l’annientamento del tempo, l’annientamento delle persone. il privilegio del xxi secolo è che la distruzione del tempo è contemporanea e sovrapposta a quella dei corpi. sovraimpressa. è nota ed è venduta come tale. il mercato sa da decenni che può vendere anche e soprattutto la morte, la schiavitù; e che queste sono regolarmente oggetto di desiderio. a milioni fanno la coda e strepitano davanti al boia per farsi decapitare. agitano banconote sotto il naso del loro becchino


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da una nota – in corso

Recentemente – e spesso – in scritti critici i più diversi ricorre il tema del trobar clus. O di quelle che potrebbero forse esser definite “scritture problematizzanti”. (Penso anche a un articolo come quello di G.Marano su A.Rendo in «Poesia» n. 195, p.61, leggibile anche su www.dissidenze.com). Sono chiamate in causa cioè quelle scritture che in versi come in prosa mettono radicalmente in questione il linguaggio, lo sfidano e forzano dall’interno, e costituiscono un punto di crisi del concetto (pre-saussuriano) di linguaggio-strumento, di linguaggio polarizzato da un uso e da determinate regole codificate di interazione fra i parlanti. Lavorare entro la crisi dei codici, o comunque nella considerazione della natura umbratile inaffidabile e non strumentale del linguaggio, è attività in definitiva quotidiana (ogni boutade è già una microcrisi) che le arti – non solo quella della parola – hanno costantemente praticato o proprio tematizzato

– continua –

 


 

da una scheda sinteticissima per la collana Liquid (Oedipus):

 

Di ‘scrittura liquida’ – in relazione alla ricerca che vado svolgendo in versi e in prosa – parlerei in termini di lavoro sulla fluidità di forme metriche e soprattutto sintattiche. Diversi anni di inventio hanno condotto a una sintassi e a una metrica non semplicemente frante, ma frante-e-ricostituite continuamente (derivando questo processo da necessità stilistica, non arbitrio – nel progetto). I risultati del laboratorio sono via via indagati e registrati da una sorta di ‘telemetro’ in rete, che visualizza ‘liquidamente’ & mobilmente lo stato dell’arte (http://slow-forward.splinder.com), nella sua mutevolezza e nelle sue persuasioni raggiunte (e ridiscusse).

Proprio l’impianto aperto e problematico di una lettura filosofica kantiana del percepire in generale (e dell’operare artistico in particolare), così come viene messa in campo da Emilio Garroni nei suoi studi sulla terza Critica, porta a visualizzare il lascito dell’arte novecentesca come un continuo interrogarsi sul nastro di Moebius del senso-non-senso. (Termine che è una e due parole insieme).

In questa filosofia dell’apertura (ma anche della centralità di nuove forme ‘necessarie’, nel loro cristallizzare nuclei provvisori/stabili) posso dire di riconoscermi non solo come autore, ma come persona. 

     

 

    


venerdì, 11 novembre 2005   [link]

 

nc135Da un post recente di Massimo Sannelli sul sito di romanzieri.com:

Agli strumenti per sondare la nuova poesia italiana (tra i quali, ultimamente, l’antologia Parola plurale, edita da Sossella) si è aggiunto il numero 135 (2005) di “Nuova corrente”, che contiene un’antologia di testi 1996-2005

(nell’ordine: Bonito, Zuccato, Lo Russo, Raimondi, Berisso, Gardini, Inglese, Frene, Raos, Giovenale, Biagini, Pugno, Fusco, Santi, Di Prima, Sannelli, De Alberti, Maccari, Gezzi), con due bellissimi saggi (Paolo Zublena, Chiusure ospitali e altre forme di disseminazione; Giancarlo Alfano, S(f)oglie dell’io. Forme della soggettivazione nella più recente poesia italiana).


sabato, 05 novembre 2005   [link]

 

sud4-5Pubblicato e in distribuzione il n.4-5 di «Sud»  

L’indice completo – e una scelta di testi subito leggibili in rete – di questo ricchissimo numero doppio è sul sito di Cythère-Critique, a cura di Philippe Pogam e Francesco Forlani: all’indirizzo http://www.cythere-critique.com/sudnumero5.html:  

Testi di Yvonne Baby, Elisabeth Barillé, Frederich Beigbeder, Piero Berengo Gardin, Emmanuel Bonetti, Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Esteban Buch, Angelo Castrovilli, Maria Grazia Calandrone, Ennio Cavalli, Gianni Celati, Biagio Cepollaro, Stanko Cerovic, Fiammetta Cirilli, Thierry Crifo, Cesare Cuscianna, Dominique Delcourt, Luis de Miranda, Jean Philippe Domecq, Luigi Esposito, Francesco Forlani, Gabriella Fuschini, Antonio Ghirelli, Marco Giovenale, Paolo Graziano, Benoît Gréan, Domenico Grifoni, Petr  Král, Olivier Maillart, Giorgio Mascitelli, Walter Nardon, Michel Odoul, Matteo Palumbo, Alessandra Petrova, Felice Piemontese, Philippe Pogam, Lakis Proguidis, Renata Prunas, Laura Pugno, Eleonora Puntillo, Davide Racca, Raiz, Margherita Remotti, François Ricard, Massimo Rizzante, Francesco Rosi, Roger Salloch, Lucio Saviani, Roberto Saviano, Domenico Scarpa, Carmelo Seminara, Michele Sovente, Michael Sullivan, François Taillandier, Jean-Charles Vegliante, Ornela Vorpsi, Wu-Ming 1, Stefano Zangrando

Traduzioni a cura di Chris Altan, Paola de Luca, Federica Di Lella, Francesco Forlani, Martina Mazzacurati, Paola Micalizzi, Paolo Nusco, Valentina Parisi, Sandra Rivazio, Laura Toppan, Francesca Spinelli, Irene Stelli, Maria Laura Vanorio, Lidia Verde

Immagini di Frédéric Pajak, Marie B.Cros, Fulvio Caporso, Davide Sala, Roger Salloch, Emmanuel Bonetti, Guy Debord, Philippe Schlienger, Mimmo Jodice, Luca Anzani (detto il Vichingo), Francis Amiand, Bruno Bressolin, Marc Garcia, Frédérique Giacomazzi, Luigi Esposito, Romani Slocombe, Roberta della Volpe, Luca Dalisi, Andréas Lang, Patrick Chevaleyre, Chantal Nau, Rafaele Ide, Carlo Levi (archivio Prunas), Archivio Nunziatella, Archivio Fiat

   

 

Per informazioni: Dante & Descartes. (Qui alcuni link a pagine del n.0)

ottobre 2005 / schede su nodi tematici e autori per “poesia ultima”

domenica, 30 ottobre 2005

Alcune schede di lavoro e questioni

sui cinque nodi tematici proposti per RomaPoesia 2005

 

Propongo qui di séguito alcune annotazioni da/per i cinque appuntamenti di Poesia ultima, la serie di incontri con autori e critici che si è svolta all’Auditorium di Roma il 21 e 22 ottobre, in occasione di RomaPoesia 2005.

   

I.

Corpo gelo tempo oggetti
in scritture di autori nati negli anni Sessanta e Settanta
Elisa Biagini, Florinda Fusco, Laura Pugno, Massimo Sannelli

Il primo nodo tematico ha affrontato e posto l’accento su una modalità di scrittura (da ciascuno dei quattro autori declinata in maniera diversa) che fa perno precisamente sugli elementi del titolo:

– il corpo come immagine e distanza, visto e sezionato nella sua materialità ma anche nella sua infinita e indefinita riproducibilità (di merce, di prodotto-riprodotto, appunto). Si direbbe un corpo fortemente e ossessivamente visto-nominato, più (e più precisamente) che vissuto-nominato. [E: è corpo ‘non organico’, bensì accumulo e catasta di fatti / oggetti / attraversamenti: come scrive A.Cortellessa nell’introduzione alla poesia di Elisa Biagini, in Parola plurale]        

– Il gelo inteso come intenzionale distanziamento dalla materia, raffreddamento della forma; ma anche come collocazione del corpo nello spazio ostile dell’architettura contemporanea, e in una pagina resa essa stessa nonluogo.

– Il tempo coincide con frammentazione e percorso biografico nel gelo, nei detti spazi ostili, e nelle nuove o non nuove soluzioni metriche (e performative) messe in atto dagli autori. Il tempo parlato affiora in Biagini e Sannelli come linea che esplode. Gli autori procedono attraverso strumenti di frammentazione molecolare del testo. Fusco e Pugno usano invece modalità che all’apparenza riprendono un flusso poematico, in verità eludendo qualsiasi ipotetica natura ‘unitaria’ della forma-poemetto. (Il flusso nella loro scrittura è tale solo come valanga di schegge).   

– Gli oggetti sono il termine estremo che come per chiasmo dà modo di ritornare a parlare daccapo del corpo, perché del corpo sono segni e segnanti, ferite e feritoie, non allegorie ma segnature, tracce, materia di discorso per un ego disintegrato in queste.       

Si può parlare di scrittura ‘fredda’, estranea al realismo (anche se tutt’altro che “anti”realista), e nettamente non-sentimentale. Semmai capace di riassorbire una selezione imprevedibile di dati emotivi all’interno di apparenti allegorie o meglio ancora gruppi oggettuali. Li chiamerei precisamente così: più che ‘correlativi oggettivi’. (Si direbbe configurata così una opposizione: molti postmodernismi versus il ‘grande stile’ del Modernismo).

E dunque: c’è un materialismo (che non esclude impronte religiose: vedi il caso di Sannelli) che si incarica di flettere i versi su dati e materiali e immaginario assolutamente riconoscibili/familiari e tuttavia fotografati o registrati quasi come ‘ostili’. (Interni vuoti, come nelle fotografie di Luisa Lambri e Alessandra Tesi; case-nidi-minacce, come in Nan Goldin, nei set di David Lynch, nei videoclip di Apex Twin, nei neri di Francesca Woodman: l’Unheimlich è una categoria-ponte, allora, tra modernismo e postmoderno? … e post-human?).

*

II.

Linee della scrittura di ricerca (1):
Il lavoro nelle arti: performance e (ri)definizione della vocalità
Esse Zeta Atona, Sparajurij, Sara Ventroni
Con la partecipazione di Tommaso Ottonieri

Questo nodo tematico è stato il primo di una coppia il cui intento era affrontare alcuni aspetti e definizioni interne a/di una possibile ‘scrittura di ricerca’ all’altezza dei primi anni del nuovo secolo. Il primo termine della coppia riguarda la vocalità, nel senso della performance. Il secondo termine riguarda (vedi anche il punto IV) una possibile scelta installativa della scrittura.   

La performance richiede presenza, soggetto enunciante, lavoro attoriale; l’installazione al contrario può avvenire senza autore (pensiamo alle ur-installazioni delle poesie scritte da pc, di Nanni Balestrini), cioè in assenza di soggetto parlante: l’azione vocale può essere – non paradossalmente ma logicamente – affidata anche a una macchina. A un lettore digitale, a un traduttore automatico, a un nastro, a un estraneo scelto casualmente… Nel nodo dedicato alla performance, non si fa allora cenno alla assenza autoriale.       

In ogni caso, invece che attraverso affermazioni il tema può essere delimitato per mezzo di domande:      

– In generale, di cosa parliamo quando parliamo di scrittura di ricerca?   

– Il lavoro della voce e con la voce sposta ormai definitivamente l’asse dell’opera dalla pagina, o lo ricolloca diversamente nel campo del testo, che esce dalla presenza grafica su foglio ma vi fa continuamente ritorno?    

– Performance e vocalità, antispettacolari in anni passati, ora sembrano intrecciare un diverso rapporto con lo spettacolo: e attraverso lo spettacolo: il ‘nemico’ allora qual è? 

*

III.

Visibilità e dicibilità del mondo
Scrivere luoghi e storia, esserne scritti. Per una poesia civile? E: senza o con “io lirico”?
Mario Desiati, Massimo Gezzi, Fabrizio Lombardo, Andrea Ponso, Lidia Riviello

Questa lettura/discussione chiama in causa direttamente due aree ‘pericolose’ per la retorica del secondo Novecento: la poesia civile, e l’io. La poesia civile è stata declinata in molte forme, e quasi condotta dallo stile inatteso dell’ultimo Pasolini, con Trasumanar e organizzar, a mosse o modi di sperimentalismo; mentre molti autori proprio in quegli stessi anni revocavano in dubbio ogni dicibilità diretta del mondo. (Pensiamo che una rivista come «Anterem» nasce precisamente nel 1978).       

Oggi sembra piuttosto complesso riprendere una qualsiasi dicibilità immediata/lineare delle cose: ma appartiene veramente all’io la scrittura civile di questi anni, se pure se ne registra una? 

Alla domanda si è cercato di rispondere grazie a cinque scrittori molto diversi tra loro, e anche molto diversi dagli autori dei precedenti e successivi nodi tematici; chiamando in causa quella che appunto è per loro una costante stilistica non meno difficile da affrontare della poesia civile: il ritorno frontale e talvolta sfrontato del soggetto – lirico o meno – nel verso.

Allo stesso tempo, parlare di inclinazione civile della scrittura poetica non intendeva offuscare il tema o momento che in verità – a mio modo di vedere – la precede e la determina: il tema della visibilità del mondo, e della sua emersione in codici, parola.     

Il peso del reale non è mai eluso dalle scritture sperimentali, d’avanguardia, di ricerca (a torto accusate di fuga nei significanti: ed è polemica sterile e vecchia). Qui possiamo osservare come questa mancata elusione, ossia l’immersione del/nel mondo, sia in gioco in autori che non si definiscono sperimentali. In che modo, accedendo al visibile e al dicibile del reale, pur non sperimentando con il linguaggio, le loro sono scritture nuove? Quale senso danno alla loro ricerca?  

 

*

IV.

Linee della scrittura di ricerca (2)
Un dialogo con Francia e Stati Uniti
Gherardo Bortolotti, Andrea Inglese, Andrea Raos, Michele Zaffarano
Con la partecipazione di Damiano Abeni

Questo è stato forse il nodo tematico più arduo da presentare, volendo e dovendo legare insieme esattezza e brevità.

Il dialogo con gli autori qui presenti dura da molti anni, ed è complesso sintetizzare i temi affrontati in questo tratto di tempo.        

Si può dire innanzitutto che Andrea Inglese e Andrea Raos da anni si occupano di scrittura di ricerca, vivono entrambi tra Parigi e l’Italia, e sono due autori ‘di connessione’ preziosissimi per intendere il panorama della poesia francese. Andrea Raos ha curato per «Action Poétique» un cahier di poeti italiani contemporanei, e ha tradotto diversi francesi in italiano, in più occasioni e sedi (senza contare che è sua un’interessantissima e finora credo unica antologia bilingue che lega la poesia contemporanea giapponese e quella italiana). Sia Inglese che Raos, con il sito di NazioneIndiana, stanno facendo moltissimo per tradurre autori francofoni. Un esempio recente è quello di Liliane Giraudon. In Francia molto lavoro di ricerca e sperimentazione si deve ad autori come Christophe Tarkos, Jean-Michel Espitallier, Pierre Alferi, e moltissimi altri, di cui sono traduttori e conoscitori Michele Zaffarano e Gherardo Bortolotti, che hanno avviato (presso le edizioni milanesi Arcipelago) una collana di autori anglofoni e francofoni.

A Damiano Abeni si deve una pluriennale e attentissima opera di traduzione dall’inglese, di autori a volte introdotti da lui per la prima volta in Italia. (È il caso di Markson, uscito pochi mesi fa su «Nuovi Argomenti»; ma pensiamo anche a Strand, Simic, Ashbery…).    

Quello che Inglese, Raos, Bortolotti e Zaffarano come scrittori e come traduttori portano alla mappatura di Poesia ultima è – per un’Italia avvinghiata alla non conoscenza dell’altro – un’occasione essenziale di apertura, preziosa. Sul piano della loro poesia, Inglese e Raos intrattengono un fitto dialogo con le cose, con il mondo nominato, addirittura talvolta riversandolo in forme ‘chiuse’ (come certi sonetti di Raos). Stessa cosa fanno Zaffarano e Bortolotti, ma con un diverso impiego di mezzi: se per Raos e Inglese la nominazione è diretta, per Zaffarano e Bortolotti questa non si dà mai se non per campionamento, prelievo, cut-up, ricorso a logiche random, o a elencazioni. Se un modello di riferimento per i primi due potrebbe senza troppo arbitrio essere individuato in Pagliarani; è sicuramente Balestrini la voce ‘dittante’ degli altri due.    

Per Zaffarano e Bortolotti – ma anche per Alessandro Broggi – valgono inoltre le osservazioni fatte in tema di ‘freddo’ (per distanziamento stilistico dallo stile stesso) e soprattutto in tema di ‘installazione’. Le loro pagine sono oggetti disposti in uno spazio grafico (pagina) o sonoro (voce/lettura): spazio da immaginare assolutamente estraneo alla presenza fisica autoriale. Anzi, in alcuni loro progetti questa scompare per esser sostituita da meccanismi. In ciò i due seguono varie esperienze francesi e statunitensi o canadesi, che precisamente a un’idea di poesia come disposizione di materiali fanno riferimento.  

 

*

V.

Edipo Antiedipo
Ricerca in prosa e in poesia: il rapporto con i ‘padri’ = stili del Novecento.
Alessandro Broggi, Giovanna Frene, Christian Raimo, Luigi Severi

Concludono gli incontri di Poesia ultima quattro autori che permettono non solo di ricapitolare i momenti e nodi tematici affrontati fin qui, ma di impostarne alcuni cruciali, toccati solo in parte negli incontri precedenti.       

Di scrittura fredda si può parlare sicuramente per Broggi e Frene, di (ri)definizione della vocalità per Raimo (attivo in molti poetry-slam), di tensione civile si parla sia per alcune cose di Frene, sia per molte pagine di Raimo e di Severi. Così come l’io (lirico o meno) compare qua e là in tutti gli autori (tranne forse in Broggi). Influenze di letteratura e sperimentazioni di area inglese sono senz’altro in Broggi e Raimo, come per Severi (anche in virtù della sua continua rilettura del Modernismo, in particolare di Pound: e dunque di un maestro assoluto del plurilinguismo).    

Per Frene si deve far riferimento anche alla sua attività artistica, nel campo dell’incisione. Per Broggi, all’intreccio costante di varie arti, specie musica elettronica e arti visive, nei codici della sperimentazione. A un’arte combinatoria fa riferimento il laboratorio di Broggi, mentre per Frene verrebbe, ma entro limiti ormai da descrivere bene, immediato il nome di Zanzotto, suo maestro dichiarato (e ‘metabolizzato’). Ecco allora il tema dei maestri, degli stili-guida, stiletti e stilemi.    

I quattro sono prosatori e poeti, Broggi lavora con frammenti di prosa quasi-narrativa, e in versi; Frene è autrice di un breve epistolario; Raimo ha praticato sia il codice poetico che – forse più frequentemente – quello del racconto; Severi è sia poeta sia narratore.


piccola rassegna stampa

parlano di romapoesia: fondazionebaruchello.com [file pdf]auditorium.com, undo.net, nazioneindiana, cythère-critique [file pdf], casa delle letterature, absolutepoetry, nuoviautori.org, universopoesia, lietocolle, laurapugno.it, viavenetoroma.it, romanzieri.com, cut-up.net, arsmovendi, booksblog, globalnews, aetheria, traspi.net

ottobre 2005 / non inviare

sabato, 29 ottobre 2005   [link]
 

ESORTAZIONE importante, invito, suggerimento:

salvo indicazioni contrarie, non inviare – sottolineo NON inviare – files e libri e testi, di qualsiasi genere, in quasiasi forma, per mail o in forma cartacea, al mio indirizzo. non sarebbe possibile leggerli ora. sarà possibile leggerli solo a marzo. non sarà possibile rispondere esaustivamente fino ad agosto. vi prego di non spedire materiali non richiesti al mio indirizzo. grazie.

ottobre 2005 / DoctorClip

venerdì, 28 ottobre 2005   [link]
 

romapoe    comune    alberello       

RomaPoesia  –  IX edizione  –  ottobre 2005

a cura di Luigi Cinque e Nanni Balestrini

DOCtorCLIP
     

Primo festival italiano di videoclip di poesia

Concorso internazionale

      

Auditorium Parco della Musica

Teatro Studio
V.le De Coubertin – info 06.80241281

     

>>>   venerdì 28 ottobre 2005 – ore 21.00   <<<
  

      

SERATA DI PREMIAZIONE

con ELIO PAGLIARANI

coordinamento di Andrea Cortellessa

     

Da tempo la poesia intrattiene rapporti con le altre arti, si mescola con loro, si modifica e le modifica in un processo di ibridazione continua che è uno dei segreti della sua longevità ed anche, paradossalmente, di fedeltà alle proprie radici; l’interdisciplinarietà del verso è stata infatti praticata sin dalle prime Avanguardie. La rivoluzione digitale ha poi permesso la diffusione di massa di una serie di tecnologie di registrazione delle immagini e del suono, dando impulso a cortocircuiti tra mondo audiovisivo e poesia e permettendo l’interfacciarsi della poesia con il cinema, la video-arte e i new media.

Nell’ottobre 2004 all’Auditorium Parco della Musica, nell’ambito dell’ottava edizione del festival Romapoesia, MRF progetti e Casa delle Letterature di Roma, in collaborazione con  lo Zebra Poetry Film Award di Berlino, hanno presentato il numero zero del primo Festival italiano di videoclip di poesia: una nuova espressione poetica che fa interagire parola ed immagini artistiche; un linguaggio, inventato e praticato dai giovani, che è nato e si è affermato soprattutto nelle grandi capitali internazionali, quali Berlino, Barcellona, Chicago. Roma si è unita a queste città presentando al pubblico una selezione di lavori del festival berlinese  e impegnandosi nella preparazione della 1° edizione italiana del Festival. Il lancio ufficiale del concorso è avvenuto il 21 marzo 2005 nella Giornata Mondiale della Poesia.

I video in concorso sono stati selezionati da una giuria* formata da poeti, registi e videoartisti italiani ed internazionali e al vincitore andrà un premio di Euro 2.500,00. La premiazione si svolgerà oggi, 28 ottobre, alle ore 21:00 presso il Teatro Studio dell’Auditorium,  in una serata interamente dedicata al videoclip in cui interverranno ospiti d’eccezione e verranno proiettati i video ritenuti più validi dalla giuria.

 * Fanno parte della giuria: Daniela Rossi, Nanni Balestrini, Fernando Birri, Luigi Cinque, Maria Ida Gaeta, Franco La Cecla,  Enzo Minarelli, Alberto Piccinini, Franca Rovigatti, Sergio Spina, Sara Ventroni, Giacomo Verde, Lello Voce, Thomas Wohlfart

I 10 video finalisti
(in ordine alfabetico per autore)

     

33 giri stereo LP di Vincenzo Bagnoli
Ti scrivo solo di domenica di Tomaso Binga
I have a secret servant… di Elena Chiesa
Colazione al Fiorucci Store di Gemma Gaetani
Il grafologo della città di Nova York di Giovanni Matteo
Silence please di Enrico Mazzi
Nuvolari di Antonio Poce
Pils Pulse di Cecilia Addone
Giorgio di Davide Simon
(senza titolo) di Sparajurijlab


giovedì, 27 ottobre 2005   [link]

Nei prossimi giorni saranno inseriti in slow-forward materiali su RomaPoesia, per dar conto del lavoro svolto con “Poesia ultima” (21-22 ottobre, Auditorium) e “L’esperienza-divenire delle arti” (23 ottobre, Fondazione Baruchello). I partecipanti alle tre giornate che vogliono inviarmi annotazioni e materiali sono i benvenuti.


mercoledì, 26 ottobre 2005   [link]

nell’ambito di

RomaPoesia  –  IX edizione  –  ottobre 2005

 

    

giovedì 27 ottobre: dalle ore 16.00

Università degli Studi di Roma “La Sapienza” –  P.le Aldo Moro, 5
Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, diretto da Simonetta Lux

   
tel. 06.49910365 –
www.luxflux.net

            

   
Presentazione del numero di «Avanguardia» (Pagine editore)

dedicato ad Adriano Spatola

    

      

   A cura di Domenico Scudero
   Interverranno: i direttori della rivista Francesca Bernardini e Aldo Mastropasqua; e Nanni  Balestrini, Gianfranco Baruchello, Tomaso Binga, Giovanni Fontana, Simonetta Lux,  Raffaele Manica, Elio Pagliarani, Lamberto Pignotti, Daniela Rossi, Lello Voce
   Ospite d’onore: Giulia Niccolai
   Sarà presentato un video su Adriano Spatola

                     

             

 

 

 

e

Presentazione dell’antologia

Parola Plurale. Sessantaquattro poeti italiani fra due secoli

(Luca Sossella editore)

   Ciascuno dei curatori introdurrà la lettura di uno dei poeti presenti nell’antologia:
   – Antonella Anedda presentata da Alessandro Baldacci
   – Stefano Dal Bianco presentato da Paolo Zublena
   – Claudio Damiani presentato da Raffaella Scarpa
   – Gabriele Frasca presentato da Giancarlo Alfano
   – Valerio Magrelli presentato da Cecilia Bello Minciacchi
   – Aldo Nove presentato da Andrea Cortellessa
   – Tommaso Ottonieri presentato da Massimiliano Manganelli
   – Gian Mario Villalta presentato da Fabio Zinelli

         

      

    

Giovedì 27 ottobre a partire dalle ore 16, presso il Museo Laboratorio di Arte Contemporanea dell’Università di Roma «La Sapienza» si svolgeranno senza soluzione di continuità due presentazioni-evento, nell’ambito delle iniziative di Romapoesia 2005, che avranno al loro interno un vero e proprio reading di poesia.

 

Nella prima parte del pomeriggio verrà presentato il n. 29 della rivista «Avanguardia», edita da Pagine, dedicato ad Adriano Spatola, un poeta “totale” – lineare, sonoro e visivo – di cui si sente molto la mancanza, oggi, a più di quindici anni dalla scomparsa. Interverranno, oltre ai direttori di «Avanguardia» – Francesca Bernardini e Aldo Mastropasqua – e ad alcuni del gruppo redazionale, anche Nanni  Balestrini, Gianfranco Baruchello, Tomaso Binga, Giovanni Fontana, Simonetta Lux,  Raffaele Manica, Elio Pagliarani, Lamberto Pignotti, Daniela Rossi e Lello Voce.

Sarà presente anche Giulia Niccolai che ha condiviso con Adriano Spatola anni di intensa passione letteraria, affiancandolo, oltre che nella sua attività di incessante sperimentazione poetica anche nel suo lavoro di editore in proprio di libri e di riviste che hanno lasciato un segno indelebile nella letteratura italiana contemporanea.

 

Nella seconda parte del pomeriggio verrà presentata, con un ideale passaggio di testimone, l’importante antologia di poesia italiana contemporanea Parola plurale. Sessantaquattro poeti italiani fra due secoli, edita da Luca Sossella. La struttura della presentazione è assolutamente originale: ciascuno degli otto curatori dell’antologia, autore di saggi di lettura e di commenti ai testi, introdurrà criticamente uno dei poeti antologizzati che leggerà un proprio testo. Lo schema degli abbinamenti tra poeti e critici è il seguente: Antonellla Anedda – Alessandro Baldacci; Stefano Del Bianco – Paolo Zublena; Claudio Damiani – Raffaella Scarpa; Gabriele Frasca – Giancarlo Alfano; Valerio Magrelli – Cecilia Bello Minciacchi; Aldo Nove – Andrea Cortellessa; Tommaso Ottonieri – Massimiliano Manganelli; Gian Mario Villalta – Fabio Zinelli.

ottobre 2005 / Québec

martedì, 25 ottobre 2005   [link]
 

nell’ambito di RomaPoesia  –  IX edizione  –  ottobre 2005

 

martedì 25 ottobre – alle ore 21:00

OLTREATLANTICO

poeti dal Québec e dagli Stati Uniti

presso il bookshop dell’Auditorium parco della musica

viale de Coubertin – Roma – tel. 06.80693461

presentazione e lettura di poesie di

Francis Catalano  Stéphane Despatie  (Québec)

Craig Arnold  (USA)

L’incontro con gli autori è curato da

Maria Teresa Carbone, Marco Giovenale, Laura Pugno, Lidia Riviello 

Francis Catalano e Stéphane Despatie, presenti il 23 ottobre presso la Fondazione Baruchello, e il 24 alla libreria Empiria, sono in Italia per incontri e letture che li vedono nella doppia veste di poeti e di curatori/traduttori di numerosi autori italiani, di cui hanno pubblicato poesie sul n.40 della loro rivista “Exit” (è in corso un progetto di scambio con la rivista “l’immaginazione”, che ospiterà presto autori del Québec in un fascicolo monografico). Craig Arnold è in Italia per elaborare un testo lirico-biografico dedicato alla figura di Ovidio: il suo progetto ha vinto la Joseph Brodsky Rome Prize Fellowship, edizione 2005-06, e lo ha condotto a Roma, ospite della American Academy.

*

Francis Catalano, nato a Montréal nel 1961, ha pubblicato quattro libri di poesia: Romamor (Écrits des Forges, 1999), Index (Trait d’union, 2001), M’atterres, Panoptikon (Éditions Triptyques, 2005). Sue poesie compaiono in numerose antologie realizzate in Québec e altrove: su “Action poétique” (n.153-154, Québec: une autre poésie de langue française), “Ritmica”(n.8: Poesia del Quebec : Dieci autori canadesi di lingua francese), “Estuaires”(n. 37, Onze poètes du Québec), e Aqui y ahora (35 poètes québécois depuis 1960). Come traduttore, ha pubblicato Le vase brisé (Éditions du Noroît, 2000), scelta di poesie di Valerio Magrelli, e Instructions pour la lecture d’un journal (Écrits des Forges, 2005), dello stesso autore. Co-fondatore negli anni ’80 della rivista “Influx”, è attualmente membro del comitato di redazione della rivista “Exit”.

   

Stéphane Despatie è nato a Montréal nel 1968. Dal principio degli anni novanta partecipa attivamente alla vita letteraria e culturale sia come editore della rivista “Entracte” (consacrata alle arti della scena e dello spettacolo), sia successivamente come libraio, cronista di letteratura, direttore di una collana di poesia, organizzatore e animatore di letture pubbliche in Québec e in Francia, e come lettore della propria opera. È stato uno dei fondatori del Marché de la poésie di Montreal. È attualmente critico letterario e teatrale del settimanale “Voir”, e direttore della rivista di poesia “Exit”. La sua opera poetica comprende numerose raccolte, tra cui Engoulevents, Au milieu du vacarme e Garder le feu. Il suo racconto Réservé aux chiens è comparso presso XYZ editore. Sue poesie sono tradotte in spagnolo.

Craig Arnold è nato nel 1967 a Merced (California). Nel 1989 ha conseguito un Bachelor of Arts all’università di Yale. Si è poi trasferito a Salt Lake City per seguire un dottorato di scrittura creativa, presso l’università dello Utah. Nel 1996 gli è stata assegnata una Amy Lowell Poetry Traveling Scholarship. Ha insegnato anche presso la Princeton University. E’ stato redattore del “Quarterly West magazine”. Attualmente è assistente alla cattedra di Poesia dell’università del Wyoming. La sua poesia Hot è inclusa nell’antologia The Best American Poetry 1998. Altre opere, poesie e saggi, in “Poetry”, “The Paris Review”, “The Yale Review”, “The Austin Chronicle”, “Open city” e “The New Republic”. Con il testo Shell (pubblicato come volume nel 1999) ha vinto nel 1998 la Yale Series of Younger Poets competition, presieduta da W.S.Merwin. E’ a Roma come vincitore della Joseph Brodsky Rome Prize Fellowship.


  [link]

piccola rassegna stampa

parlano di romapoesia: fondazionebaruchello.com [file pdf]auditorium.com, undo.net, nazioneindiana, cythère-critique [file pdf], absolutepoetry, nuoviautori.org, universopoesia, lietocolle, laurapugno.it, viavenetoroma.it, romanzieri.com, cut-up.net, arsmovendi, booksblog, globalnews, aetheria, traspi.net


  [link]

Laura Pugno vince il Premio per la Sceneggiatura all’Autumn Film Festival

[ Verona, Autumn Film Festival, 18-22 ottobre 2005 ]   

Con la sceneggiatura Sleepwalking, tratta dalla sua raccolta Sleepwalking. Tredici racconti visionari, Laura Pugno ha vinto il Premio Scrivere Cinema per la miglior sceneggiatura.

www.autumnfilmfestival.net, www.laurapugno.it


lunedì, 24 ottobre 2005   [link] nell’ambito di RomaPoesia  –  IX edizione  –  ottobre 2005  

 lunedì 24 ottobre:

Poesia dal Québec

alle ore 18:00, presso la Libreria Empiria

via Baccina 79 – 00184 Roma – tel./fax 06.69940850

Stéphane Despatie Francis Catalano

– L’incontro e il dialogo con gli autori è curato da

Maria Teresa Carbone, Laura Pugno e Lidia Riviello

Francis Catalano e Stéphane Despatie, ospiti già il 23 ottobre della Fondazione Baruchello, sono in Italia per incontri e letture che li vedono nella doppia veste di poeti e di curatori/traduttori di autori italiani, di cui hanno pubblicato un’ampia scelta sul n.40 della loro rivista “Exit” (è in corso un progetto di scambio con la rivista “l’immaginazione”, che ospiterà presto autori del Québec in un fascicolo monografico). Della loro poesia e del loro lavoro di traduzione, così come del panorama poetico quebecchese, si parlerà oggi alle 18 presso la libreria Empiria; e domani, 25 ottobre, alle 21, presso il bookshop dell’Auditorium – Parco della musica (v.le de Coubertin), dove sarà presentato anche il poeta statunitense Craig Arnold.

    


domenica, 23 ottobre 2005   [link]

FONDAZIONE BARUCHELLO – ROMAPOESIA 2005

L’ESPERIENZA – DIVENIRE DELLE ARTI.

GENERAZIONE ’68-’78

19 ottobre 2005 | 10.00 – 15.00 | rassegna video | Filmstudio 2 | Via degli Orti d’Alibert 1/c

23 ottobre 2005 | 10.00 – 19.00 | mostra e tavola rotonda | Fondazione Baruchello (terza giornata di RomaPoesia 2005)

a cura di Carla Subrizi, Marco Giovenale, Ilaria Gianni, Francesco Ventrella

artisti: Tania Carson, Annalisa Cattani, Carla Cruz, Gianluca Codeghini, Antonello Faretta, Stefania Galegati, goldiechiari, Massimo Grimaldi, Silvia Iorio, Domenico Mangano, Marzia Migliora, Sandrine Nicoletta, Stefano Pasquini, Guendalina Salini, Marinella Senatore, Valerie Tevere, Marta Valenti + Chloé Barreau, Italo Zuffi

poeti: Elisa Biagini, Gherardo Bortolotti, Alessandro Brogli, Mario Desiati, Esse Zeta Atona, Florinda Fusco, Giovanna Frene, Massimo Gezzi, Andrea Inglese, Fabrizio Lombardo, Andrea Ponso, Laura Pugno, Christian Raimo, Andrea Raos, Lidia Riviello, Massimo Sannelli, Luigi Severi, Sparajurij, Sara Ventroni, Michele Zaffarano

interventi: Nanni Balestrini, Lorenzo Benedetti, Sergio Bianchi, Luigi Cinque, Maria Grazia Calandrone, Rossana Campo, Francis Catalano e Stéphane Despatie, Biagio Cepollaro, Vincenzo Chiarandà (undo.net), Daniela Cignini, Emilio Fantin, Francesco Forlani, Francesco Forte, Gino Gianuizzi, Tommaso Ottonieri, Cesare Pietroiusti, Luigi Pingitore e Giulio Marzaioli, Cesare Viel.

La Fondazione Baruchello, nell’ambito di RomaPoesia 2005, propone due giornate con proiezioni-video, mostra e tavola rotonda per osservare quanto sta avvenendo nelle arti e nella poesia di ricerca più recenti. In accordo con il tema, (la generazione di poeti ’68-‘78) intorno al quale tutta l’edizione di RomaPoesia 2005 ha realizzato le sue giornate, la Fondazione Baruchello, il 23 ottobre, (a conclusione di RomaPoesia 2005), punta il proprio progetto sul confronto di artisti e poeti di una stessa generazione. Circa venti artisti e altrettanti poeti, sono stati invitati per presentare lavori recenti ma anche per aprire un confronto sulle questioni emergenti della ricerca-divenire delle arti. Accanto ad essi artisti, critici, poeti, scrittori interverranno per allargare il confronto su altri punti di vista e prospettive. Il giorno 19 ottobre, presso l’Associazione Filmstudio 80, una rassegna di video degli artisti invitati, costituirà un’ulteriore possibilità per riflettere su temi e procedure emergenti nel panorama artistico recente.  

Con questa premessa la Fondazione Baruchello, ha dunque cercato di mettere insieme una prospettiva quanto mai aperta e varia di aspetti, per poter far emergere quelle che abbiamo individuato come alcune delle questioni di maggior rilievo ma anche di maggiore problematicità: la sperimentazione; nuove prospettive in cui torna il rapporto arte/vita/quotidianità; la performatività non tanto nella procedura artistica quanto alla radice della ricerca di forme di relazione e dialogo; la riflessione non sull’individualità ma sull’individuazione di forme di identità; il superamento della specificità delle tecniche e delle tipologie artistiche; la necessità di indagare la realtà a partire da nuove prospettive che intrecciano la storia personale, l’autobiografia, il racconto di sé all’inquietudine, alla responsabilità, alla necessità di entrare in relazione con altri; l’ironia e l’affrancamento da premesse ideologiche o teoriche; il rapporto/confronto con il passato; le contraddizioni, le coincidenze, il dubbio come radici di nuove forme di pensiero e produzione. Questi divengono non tanto temi quanto aspetti presenti nel fare artistico, segni o sintomi di un divenire che più che attraversare di fatto la nostra epoca, deve essere edificato. Un libro documenterà l’intera manifestazione (edizione DeriveApprodi, 2006).

Il 23 ottobre sarà presentato il libro di documentazione degli interventi (per la Fondazione Baruchello) per RomaPoesia 2004.

REGIONE LAZIO | COMUNE DI ROMA | AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA

FONDAZIONE BARUCHELLO . via di Santa Cornelia 695, 00188 Roma

www.fondazionebaruchello.com

Per raggiungere la Fondazione Baruchello: strada statale Cassia bis – uscita Castel de’ Ceveri (dopo il tunnel)– poi a sinistra, Via di Santa Cornelia, direzione Formello, fino al civico 695.

ottobre 2005 / Poesia ultima

domenica, 16 ottobre 2005   [link]
 

romapoe    comune    alberello       

     RomaPoesia  –  IX edizione  –  ottobre 2005

a cura di Luigi Cinque e Nanni Balestrini  –  www.romapoesia.it

     

21-22 ottobre: Auditorium, Poesia ultima

23 ottobre: Fondazione Baruchello, L’esperienza-divenire delle arti

28 ottobre: Auditorium, DOCtorCLIP

13-29 ottobre: letture e incontri in tutta la città


21-22 ottobre: POESIA ULTIMA

Auditorium Parco della Musica
V.le De Coubertin – info 06.80241281
Studio 2

incontri coordinati da Marco Giovenale

venerdì 21 ottobre

 ore 16:00
  CORPO, GELO, TEMPO, OGGETTI
  in scritture di autori nati negli anni Sessanta e Settanta

  Letture e interventi di:
  Elisa Biagini, Florinda Fusco, Laura Pugno, Massimo Sannelli

pausa

ore 21:00
 
 
LINEE DELLA SCRITTURA DI RICERCA (1)
  ll lavoro nelle arti: performance e (ri)definizione della vocalità

  Letture e interventi di:
  Esse Zeta AtonaSparajurij, Sara Ventroni
  con la partecipazione di Tommaso Ottonieri

sabato 22 ottobre

 ore 15:00
  VISIBILITÀ E DICIBILITÀ DEL MONDO
  Scrivere luoghi e storia, esserne scritti. Per una poesia civile? E: senza o con “io lirico”?

  Letture e interventi di:
  Mario Desiati, Massimo Gezzi, Fabrizio Lombardo, Andrea Ponso, Lidia Riviello

ore 17:30
  LINEE DELLA SCRITTURA DI RICERCA (2)
  Un dialogo con Francia e Stati Uniti

  Letture e interventi di:
  Gherardo Bortolotti, Andrea Inglese, Andrea Raos, Michele Zaffarano
  con la partecipazione di Damiano Abeni

pausa

 ore 21:00
   EDIPO ANTIEDIPO
   Ricerca in prosa e in poesia: il rapporto con i ‘padri’ = stili del Novecento.

  Letture e interventi di: 
  Alessandro Broggi, Giovanna Frene, Christian Raimo, Luigi Severi

          

>>> Gli incontri di Poesia ultima si completano/concludono con il confronto con artisti e scrittori, critici, editori e curatori, della stessa generazione e di generazioni precedenti, presso la Fondazione Baruchello, domenica 23 ottobre:

       

23 ottobre: L’ESPERIENZA-DIVENIRE DELLE ARTI

Fondazione Baruchello
Via di Santa Cornelia, 695 – info 06.3346000 – www.fondazionebaruchello.com

incontri a cura di Carla Subrizi, Marco Giovenale, Ilaira Gianni, Francesco Ventrella 

domenica 23 ottobre

ore 10.00 
   L’ESPERIENZA-DIVENIRE DELLE ARTI
 
  Giornata di dibattito e confronto tra artisti e poeti della generazione ’68-’78, …e di dialogo  con artisti, critici e autori di diverse generazioni.
   Esposizione/presentazione di opere degli artisti.
   Viene inoltre esposto ed è consultabile un “archivio” di materiali, documenti, immagini, scritti degli artisti e dei poeti invitati. Cenni delle presenze di siti, riviste, collane, iniziative sulle ultime generazioni.

   Gli artisti: Carla Cruz (Portogallo), Gianluca Codeghini (Italia), Rä Di Martino (Italia), Antonello Faretta (Italia), Stefania Galegati (Italia), goldiechiari (Italia), Massimo Grimaldi (Italia), Silvia Iorio (Italia), Domenico Mangano (Italia), Marzia Migliora (Italia), neuroTransmitter (USA), Luana Perilli (Italia), Gabriele Picco (Italia), Riccardo Previdi (Italia), Guendalina Salini (Italia), Marinella Senatore (Italia), Marta Valenti + Chloé Barreau (Italia + Francia), Zimmerfrei (Italia), Italo Zuffi (Italia), Stefano Pasquini (Italia)

    I poeti: Elisa Biagini, Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Mario Desiati, Esse Zeta Atona, Florinda Fusco, Giovanna Frene, Massimo Gezzi, Andrea Inglese, Fabrizio Lombardo, Andrea Ponso, Laura Pugno, Christian Raimo, Andrea Raos, Lidia Riviello, Massimo Sannelli, Luigi Severi, Sparajurij, Sara Ventroni, Michele Zaffarano

   Saranno presenti:  Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Lorenzo Benedetti, Maria Grazia Calandrone, Rossana Campo, Francis Catalano e Stéphane Despatie (rivista “Exit”, Québec), Biagio Cepollaro (ebook di ‘Poesia Italiana Online’, e rivista online “Poesia da fare”), Vincenzo Chiarandà (undo.net), Daniela Cignini, Emilio Fantin, Francesco Forlani (rivista “Sud”), Francesco Forte (editore, Oedipus), Gino Gianuizzi (galleria Neon), Tommaso Ottonieri, Cesare Pietroiusti, Luigi Pingitore con Luca Soldi e Giulio Marzaioli (collana Liquid, di Oedipus), Carla Subrizi, Cesare Viel

alcuni approfondimenti sugli artisti: in UnDo.Net 

 


                                           

28 ottobre: DOCtorCLIP

primo festival italiano di videoclip di poesia

Concorso internazionale

Auditorium Parco della Musica
V.le De Coubertin – info 06.80241281
Teatro Studio

venerdì 28 ottobre, ore 21.00
Teatro Studio

MRF, Casa delle Letterature di Roma, LiteraturWERKstatt Berlin presentano la prima edizione del FestivalInterverranno Elio Pagliarani e altri ospiti d’eccezione. In programma: proiezione dei video finalisti al concorso e premiazione del primo classificato.
Da tempo la poesia intrattiene rapporti con le altre arti, si mescola con loro, si modifica e le modifica in un processo di ibridazione continua che è uno dei segreti della sua longevità ed anche, paradossalmente, di fedeltà alle proprie radici; l’interdisciplinarietà del verso è stata infatti praticata sin dalle prime Avanguardie. La rivoluzione digitale ha poi permesso la diffusione di massa di una serie di tecnologie di registrazione delle immagini e del suono, dando impulso a cortocircuiti tra mondo audiovisivo e poesia e permettendo l’interfacciarsi della poesia con il cinema, la video-arte e i new media.

Nell’ottobre 2004 all’Auditorium Parco della Musica, nell’ambito dell’ottava edizione del festival Romapoesia, MRF progetti e Casa delle Letterature di Roma, in collaborazione con  lo Zebra Poetry Film Award di Berlino, hanno presentato il numero zero del primo Festival italiano di videoclip di poesia: una nuova espressione poetica che fa interagire parola ed immagini artistiche; un linguaggio, inventato e praticato dai giovani, che è nato e si è affermato soprattutto nelle grandi capitali internazionali, quali Berlino, Barcellona, Chicago. Roma si è unita a queste città presentando al pubblico una selezione di lavori del festival berlinese  e impegnandosi nella preparazione della prima edizione italiana del Festival. Il lancio ufficiale del concorso è avvenuto il 21 marzo 2005 nella Giornata Mondiale della Poesia.

I video in concorso saranno selezionati da una giuria* formata da poeti, registi e videoartisti italiani ed internazionali e al vincitore andrà un premio di E 2.500,00. La premiazione si svolgerà il 28 ottobre alle ore 21.00 presso il Teatro Studio dell’Auditorium,  in una serata interamente dedicata al videoclip in cui interverranno ospiti d’eccezione e verranno proiettati i video ritenuti più validi dalla giuria.

 * Fanno parte della giuria: Daniela Rossi, Nanni Balestrini, Fernando Birri, Luigi Cinque, Maria Ida Gaeta, Franco La Cecla,  Enzo Minarelli, Alberto Piccinini, Franca Rovigatti, Sergio Spina, Sara Ventroni, Giacomo Verde, Lello Voce, Thomas Wohlfart

Lo Zebra Poetry Film Award – che si svolge a Berlino ogni 2 anni contemporaneamente al Berlin Poetry Festival e con la prestigiosa Weltklang – Nacht der Poesie, organizzata da literaturWERKstatt Berlin in collaborazione con Deutsche Gesellschaft für Technische Zusammenarbeit (GTZ) GmbH e Interfilm Berlin, sotto la direzione di Thomas Wohlfahrt – è giunto alla sua seconda edizione, confermandosi come il più grande e importante contest mondiale dedicato alla videopoesia – con più di 800 opere inviate al concorso, provenienti da 57 differenti paesi

                     

INTORNO
Romapoesia nella città: 13-29 ottobre

Giovedì 13 ottobre
Lavatoio Contumaciale – Piazza Perin del Vaga, 4 – tel. 06.36301333
ore 18.30

   Presentazione del libro La notte innocente e del CD Onda di Gabriella Gianfelici
   Con Maria Teresa Pellegrini Raho, Antonella Petricone e Stefania De Grossi
ore 19.30
   Roma caput poetry. Glorificazione e dissacrazione della città eterna
   Raid poetico a cura di Bianca Menna, in collaborazione con “Maratona di poesia” diretto da Francesca Farina

Venerdì 14 ottobre ore 21.00
Cafè Notegen – Via del Babuino, 159 – tel. 063200855

   Fernandel Editore presenta gli autori Gianluca Morozzi, Michele Governatori, Roberto Michilli e Marco Pedone

Sabato 15 ottobre ore 21.00
Libreria Editrice Empiria – Via Baccina, 79 – tel. 06.69940850

   Edizioni Empiria e Hamish Henderson Folk Club presentano:
   Mariano De Simone in  
   Benvenuti in America!
   Canzoni poesie immagini musiche di minoranze etniche nel sud degli Stati Uniti
   A cura di Pino Mereu
   Con Mariano De Simone (canto, voce, banjo, chitarra, violino, dulcimer), Vincenzo Appolloni (violino, chitarra, voce) e Riccardo Di Nonno (melodeon)

Lunedì 17 ottobre ore 18.30
Libreria Editrice Empiria – Via Baccina, 79 – tel. 06.69940850

   Una Stagione un giorno una parola
   Incontro dedicato all’haiku
   A cura di Michiko Nojiri e Carla Vasio
   Con Simona Cigliana, Ennio Cavalli, Daniela Costanzi, Riccardo Duranti, Moussia   Fantoli, Mario Lunetta, Luigi Manzi, Elio Pecora, Cetta Petrollo, Argo Suglia

Martedì 18 ottobre ore 21
Istituto Polacco di Cultura – Via Vittoria Colonna, 1 – tel. 06.36000723

   Gente sul ponte – “Come vivere? Mi ha scritto qualcuno a cui io intendevo fare la stessa domanda”
   Spettacolo di parola e musica sui testi di Wislawa Szymborska
   Con Lisa Ferlazzo Natoli (voce recitante), Gianni Trovalusci (flauto e live electronics), Gianluca Ruggeri (percussioni e live electronics), Cezary Duchnowski (pianoforte e live electronics) e Agata Zubel (voce)

Mercoledì 19 ottobre ore 10.00
Cinema FilmStudio – Via degli Orti D’Alibert, 1/C – tel. 06.68192987
   1968-1978. Il video dopo il video
  
Nuove generazioni – Nuove ricerche a confronto

   A cura della Fondazione Baruchello

Giovedì 20 ottobre ore 19.00
Biblioteca Elsa Morante, Via A. Cozza, 7 – Ostia, lungomare di ponente
tel. 06.5611815

   A trent’anni dalla scomparsa di P. P. Pasolini
  Poemus“quando il corpo è separato dalla spada è frusta maligna” (E. Fiore)
   Letture di Gianni Godi, Giovanni Fontana,  Mariateresa Ciammaruconi, Elmerindo  Fiore, Giovanni Greco e Mariacristina Zerbino, Marco Palladini, Barbara Gabotto e  Giacomo Guidetti, Sergio Zuccaro

Giovedì 20 ottobre ore 20.30
Centro Culturale Libreria Bibli – Via dei Fienaroli, 28 – tel. 06.5884097

   L’Ambasciata di Francia in Italia presenta
   Col tempo/Avec le temps
   Incontro con Erri de Luca e Valerio Magrelli
   Non ora non qui di Erri de Luca e Poesie, didascalie di Valerio Magrelli:
   letture in italiano e in francese degli autori e di Silvie Fedensieu-Busnel e Francis Catalano

Lunedì 24 ottobre ore 18.30
Libreria Editrice Empiria- Via Baccina, 79 – tel. 06.69940850

   Poesia dal Québec
 
Lettura di poesie di Stéphane Despatie e Francis Catalano
   Presentazione della rivista “Exit”

Martedì 25 ottobre ore 21.00
Book Shop dell’Auditorium Parco della Musica – V.le de Coubertin
tel. 06.80693461
   Oltreatlantico
   Incontro con Francis Catalano, Stéphane Despatie (Québec) e Craig Arnold
(USA)

Mercoledì 26 ottobre ore 18.30
Biblioteca Rispoli – Piazza Grazioli, 4 – tel. 06.6796609

   Mantrapoesia: Orienti Occidenti  – seconda edizione
   A cura di Tiziana Colusso
   Li Guangwen legge una scelta di poeti cinesi contemporanei; reportage fotografico dalla Cina di Concetta Scuderi; performance poetica di Giulia Niccolai, Isabella Bordoni e Tiziana Colusso;
   Pino Blasone legge alcune sue traduzioni di poeti arabi e persiani

Giovedì 27 ottobre ore 16.00
Università degli Studi di Roma “La Sapienza” –  P.le Aldo Moro, 5
Museo Laboratorio di Arte Contemporanea, diretto da Simonetta Lux
tel. 06.49910365 – www.luxflux.net

   * Presentazione del numero di «Avanguardia» dedicato ad Adriano Spatola
   A cura di Domenico Scudero
   Interverranno: i direttori della rivista Francesca Bernardini e Aldo Mastropasqua;  Nanni  Balestrini, Gianfranco Baruchello, Tomaso Binga, Giovanni Fontana, Simonetta Lux,  Raffaele Manica, Elio Pagliarani, Lamberto Pignotti, Daniela Rossi, Lello Voce
   Ospite d’onore: Giulia Niccolai
   Sarà presentato un video su Adriano Spatola
   * Presentazione dell’antologia Parola Plurale. Sessantaquattro poeti italiani fra due secoli (Luca Sossella editore)
   Ciascuno dei curatori introdurrà la lettura di uno dei poeti presenti nell’antologia:
   – Antonella Anedda presentata da Alessandro Baldacci
   – Stefano Dal Bianco presentato da Paolo Zublena
   – Claudio Damiani presentato da Raffaella Scarpa
   – Gabriele Frasca presentato da Giancarlo Alfano
   – Valerio Magrelli presentato da Cecilia Bello Minciacchi
   – Aldo Nove presentato da Andrea Cortellessa
   – Tommaso Ottonieri presentato da Massimiliano Manganelli
   – Gian Mario Villalta presentato da Fabio Zinelli

Sabato 29 ottobre ore 21.00
Lavatoio Contumaciale – Piazza Pierin del Vaga, 4 – tel. 06.36301333

   Le edizioni Il Filo presentano
   Astronomi di Tiziana Fumagalli
   Poemetti di antichi studiosi arabi di stelle e fenomeni celesti

   A cura di Francesca Romana Cerri
   Sarà presente l’autrice

ottobre 2005 / biobiblio autori Poesia ultima

Biobibliografie degli autori di

Poesia Ultima / L’esperienza-divenire delle arti

Elisa Biagini è nata a Firenze dove risiede dopo aver vissuto e insegnato negli Stati Uniti per alcuni anni. Sue poesie sono state pubblicate su varie e importanti riviste e antologie italiane e americane (la più recente: Nuovissima poesia italiana, Mondadori, 2004). Ha pubblicato quattro raccolte poetiche, la più recente delle quali si intitola L’ospite (Einaudi, 2004). È inoltre traduttrice di poesia americana (in uscita: Nuovi poeti americani, Einaudi).

Gherardo Bortolotti è nato nel 1972 a Brescia, dove vive e lavora. Laureato in linguistica generale, si occupa di letteratura e avanguardia, traducendo dal francese e dall’inglese anche in collaborazione con Michele Zaffarano. Ha pubblicato testi in rete (p.es. sul sito di Ulisse, Poesia da fare, e Nazione Indiana, anche in traduzione: recente una pubblicazione di poesie di K. Silem Mohammad) e sulle riviste cartacee «Qui. Appunti dal presente» e «Il segnale». Il suo e-book Canopo è da poco uscito per la collana Poesia Italiana Online, curata da Biagio Cepollaro: http://www.cepollaro.it/poesiaitaliana/E-book.htm. Partecipa al progetto àkusma – forme della scrittura contemporanea.

http://canopo.splinder.com

Alessandro Broggi (Varese, 1973; lavora a Milano). Raccolte di poesia: Apprendistato (Eos Edizioni, 2000), Inezie (LietoColle, 2002; prefazione di Giampiero Neri). In prosa: Quaderni aperti (Biagio Cepollaro E-dizioni, http://www.cepollaro.it/poesiaitaliana/E-book.htm). Con Carlo Dentali e Stefano Salvi dirige la rivista online «L’Ulisse» (www.lietocolle.com/ulisse). Prende parte ad àkusma – forme della scrittura contemporanea. È apparso su alcune delle maggiori riviste culturali e di settore. 

 

 

 

Mario Desiati, nato a Locorotondo (presso Bari) nel 1977, da diverso tempo vive a Roma, dove è redattore di «Nuovi Argomenti». Neppure quando è notte (peQuod 2003) è il suo primo romanzo. Il libro di poesie Le luci gialle della contraerea (LietoColle) è uscito nel 2004. È presente in varie antologie, tra cui I poeti di vent’anni (2000), a cura di Mario Santagostini

Esse Zeta Atona sostanzialmente è un duo. Che si occupa di poesia dal 1996 circa. Un laboratorio di voce e scrittura. Scarabocchio stonatura errore e rumore. Arso e tenue. Ritmo sussurro e silenzio. Cicatrice. Eccetera: Laura Cingolani (che attualmente lavora al progetto sonoro Idrante) e Fabio Lapiana (co-fondatore della casa editrice Venerea). Pubblicazioni collettive e singole sulle riviste «Liberatura» e «Accattone», e sull’antologia Letteratura Chimica Italiana nel 2005.

Giovanna Frene, alias Sandra Bortolazzo, è nata ad Asolo (TV) nel 1968. Diplomata in Pittura all’Accademia di Belle Arti di Venezia e laureata in Lettere all’Università di Padova con una tesi sul giovane Zanzotto, sta per concludere nella stessa Università un Dottorato di Ricerca in Storia della Lingua sotto la guida di P.V. Mengaldo, con uno studio sull’epistolario di Metastasio. Per la poesia ha pubblicato Immagine di voce (1999), Spostamento (LietoColle 2000), Datità (Manni 2001, con postfazione di A. Zanzotto), Stato apparente (LietoColle 2004); come Federica Marte, il prosimetro Orfeo è morto (LietoColle 2002). È inclusa in varie antologie di poesia, tra cui Parola Plurale. 64 poeti fra due secoli, curata da A. Cortellessa et alii (Sossella 2005). Collabora con riviste di letteratura italiane ed estere. Vive tra Crespano del Grappa (TV) e Padova.

 

 

 

Florinda Fusco è nata a Bari nel 1972. Suoi testi poetici e critici sono apparsi in varie riviste italiane e in diverse antologie. Ha tradotto dallo spagnolo l’opera poetica della scrittrice argentina Alejandra Pizarnik, vincendo il premio Bernard Simeone (2004). La sua prima opera poetica è linee (Editrice Zona 2001, poi in versione integrale come e-book nella collana Poesia Italiana Online, di Biagio Cepollaro,http://www.cepollaro.it/poesiaitaliana/E-book.htm). Con il libro delle madonne scure (Mazzoli 2003), illustrato da Luigi Ontani, è stata vincitrice del Premio Delfini. Partecipa al progetto àkusma – forme della scrittura contemporanea.

Massimo Gezzi, nato nel 1976 a Sant’Elpidio a Mare (Ascoli Piceno), si è laureato in Lettere a Bologna con una tesi su Bartolo Cattafi (Premio Montale 2002). È dottorando in Filologia Moderna a Pavia, dove vive. È redattore di «Atelier» e collabora con altre riviste letterarie («Poesia», «Pelagos»). Suoi testi poetici sono comparsi su riviste italiane («Nuovi Argomenti», «Lo specchio della Stampa» «Graphie») e internazionali («Cuadernos del Matematico», Spagna; «YIP», Usa; «Ars», Albania). Come studioso si è occupato della poesia di Raboni, Sanguineti, Volponi e del diario in versi nella poesia del Novecento. Ha tradotto Aragon, e (in rivista) Sinéad Morrissey, giovane poetessa irlandese inedita in Italia. Nel 2004 ha pubblicato la prima raccolta organica di poesie, Il mare a destra (Edizioni Atelier), che raccoglie testi degli anni 2000-2003. Sempre nel 2004 ha vinto il Premio Spallicci per la poesia inedita.

Andrea Inglese vive tra Milano e Parigi. Ha pubblicato la raccolta poetica Prove d’inconsistenza, nel Sesto Quaderno di Poesia Italiana, a cura di F. Buffoni (Marcos Y Marcos, 1998), Inventari (Zona, 2001), Bilico (Edizioni d’if, 2004). Il suo e-book di poesie L’indomestico è uscito nel 2005 per le edizioni online di Biagio Cepollaro,http://www.cepollaro.it/poesiaitaliana/E-book.htm. Ha pubblicato inoltre un saggio di teoria del romanzo dal titolo L’eroe segreto. Il personaggio nella modernità dalla confessione al solipsismo per le edizioni del Dipartimento di Linguistica e Letterature comparate di Cassino (2003). Collabora con Nazione Indiana, www.nazioneindiana.com e al progetto àkusma – forme della scrittura contemporanea.

 

 

 

Fabrizio Lombardo è nato a Bologna nel 1968. Sue raccolte sono presenti nelle antologie: Il grande blu, il grande nero (Transeuropa, Ancona, 1988), Poesie del Navile (Mobydick, Faenza, 1996), Sesto Quaderno di Poesia Italiana, a cura di F. Buffoni (Marcos Y Marcos, 1998). Ha pubblicato Il cerchio e il silenzio, Bologna, 1995, di quello che resta, Bergamo, 1998, Carte del cielo, Bologna, Versodove, 1999. Suoi testi sono tradotti in francese, inglese, spagnolo, slovacco e croato e apparsi in numerose riviste, tra cui: «Private», «Frontiera», «Tratti», «Atelier», «La clessidra», «il verri». È stato uno dei fondatori, nel 1994, di «Versodove – rivista di letteratura». Prende parte al progetto àkusma.

Il lavoro del gruppo torinese Sparajurij (nome che viene dall’omonimo pezzo dei CCCP) è all’insegna delle situazioni itineranti in tutti gli angoli metropolitani d’Italia e d’Europa, con o senza alterazioni musicali. È responsabile del progetto .noibimbiatomici edito nel 2001 presso Celid e di numerose altre buone azioni, tra cui il Comitato organizzatore di T!lt, Festival Internazionale delle nuove letterature di Torino. Costanti le presenze del gruppo al Salone dei libro di Torino, al Salon du livre a Parigi, e come partecipanti (e vincitori) di numerosi poetry slam. È imminente un loro libro per le edizioni No Reply di Milano.

http://www.sparajurij.com/

Andrea Ponso è nato a Noventa Vicentina nel 1975. Laureatosi con una tesi su Carmelo Bene, è redattore di «Atelier», collabora con «Movimento» (rivista del dipartimento di Italianistica dell’Università di Swansea, Galles) e con altre riviste di poesie e letteratura. Sue poesie sono apparse su «Origini», «Tratti», «Atelier», «Poesia». È presente nelle antologie L’opera comune, I poeti di vent’anni, Nuovissimi poeti italiani (Mondadori), Oltre il tempo. Unidici poeti per una metavanguardia. Ha pubblicato la sua prima raccolta poetica: La casa (Stampa, 2003). Ha tradotto testi di Bernard Simeone.

 

 

 

Laura Pugno è nata a Roma nel 1970. Ha vissuto a Roma, Londra e Parigi. Si è laureata in Scienze politiche e in Lettere e ha un Master letterario dell’Università di Oxford. Per diversi anni ha lavorato nelle redazioni di case editrici, riviste e siti web, soprattutto di cinema. È stata lettrice di sceneggiature, consulente Rai sul progetto Railibro e collabora con la Cronaca di Roma di «Repubblica». Ha tradotto più di una decina tra saggi e romanzi dall’inglese e dal francese e insegnato traduzione all’Università La Sapienza. Il suo primo libro di racconti, Sleepwalking, è uscito nel 2002 per Sironi editore. Nel 2001 ha raccolto le sue poesie, con alcune prose di Giulio Mozzi, in Tennis, Nuova Magenta Editrice.

http://www.laurapugno.it

 

Christian Raimo è nato a Roma, dove vive. Ha collaborato a varie riviste e periodici, tra cui «Liberatura», «Elliot-narrazioni», «Diario», «Accattone». Ha tradotto per la minimum fax Charles Bukowski e David Foster Wallace. Collabora con varie case editrici. Nel 2001 pubblica per minimum fax la raccolta di racconti Latte. Nella primavera del 2002 contribuisce con un suo saggio alla raccolta Scrivere sul fronte occidentale (Feltrinelli). Scrive per «Alias», supplemento culturale del Manifesto. Cura per il sito di minimum fax la rubrica “dove sono andate le cose”. Insieme a Nicola Lagioia ha curato l’antologia La qualità dell’aria e per minimum fax ha pubblicato nel maggio 2004 la sua ultima raccolta di racconti, Dov’eri tu quando le stelle del mattino gioivano in coro?

Andrea Raosè nato nel 1968, vive e lavora a Parigi. Ha pubblicato Aspettami, dice. Poesie 1992-2002, Pieraldo, 2003 e curato l’antologia di poesia contemporanea italo-giapponese Chijô no utagoe – Il coro temporaneo, Tokyo, Shichôsha, 2001. Collabora con il sito di Nazione Indiana (www.nazioneindiana.com) e con àkusma.

Lidia Riviello è nata a Roma dove vive e lavora. Ha pubblicato in poesia Aule di passaggio (Noubs, 1998) e Rhum e acqua frizzante (Giulio Perrone, 2005), e in prosa L’infinito del verbo andare (Arlem, 2002). Sue poesie e racconti sono stati tradotti in inglese, arabo, sloveno e giapponese. Cura programmi culturali a Radiorai ed eventi legati alla letteratura e alla poesia.

 

Massimo Sannelli è nato nel 1973. Vive e lavora a Genova. I suoi libri di poesia più recenti sono La posizione eretta (L’impronta, 2004), La giustizia (Edizioni d’if, 2004), Santa Cecilia e l’angelo (Atelier, 2005), Venti sonetti (La camera verde, 2005), e le prose dell’ebook Le cose che non sono (2004, Biagio Cepollaro E-dizioni: http://www.cepollaro.it/poesiaitaliana/E-book.htm). Per la saggistica, si è occupato a lungo di letterature medievali, come traduttore e curatore di testi latini (che ha pubblicato per Il Melangolo, Edizioni del Galluzzo, La Finestra). Con Marco Giovenale redige la lettera-dono «Bina». Partecipa ad àkusma. Pagine web: http://sequenze.splinder.com/,  http://microcritica.splinder.com/

 

 

 

Luigi Severi è nato a Roma nel 1972. Insegna letteratura italiana all’Università, e ne scrive. Ha compiuto due raccolte poetiche: Terza persona (di prossima pubblicazione per le Edizioni Atelier), e Specchio d’imperfezione (inedito). Collabora a riviste scientifiche e militanti, dove (oltre a saggi e poesie) sono comparsi suoi racconti. Partecipa ad àkusma – forme della scrittura contemporanea, rete di scrittori pensata e posta in essere da Giuliano Mesa.

 

 

 

Sara Ventroni (Roma, 1974) è poetessa e performer, ha pubblicato su numerose riviste («Nuovi Argomenti», «l’immaginazione», «Carta», «Jazzit», «Itinerari Mediali», «Accattone») ed ha partecipato a festival nazionali ed internazionali di letteratura e di jazz. È presente nei volumi: Clarissa (Nuovi Materiali, 1998), Acquatica (Nuovi Materiali, 1999), nell’album di poesia contemporanea Il cielo è sempre più blu, nell’antologia Doni di versi in rete (Edizioni d’if), nell’antologia Solo Limoni (Shake Edizioni), nel volume Un movimento per la pace (ed. Alegre). Ha vinto diversi premi letterari e una borsa di studio del Teatro Ariston di Sanremo. Suoi testi sono stati tradotti in spagnolo e in inglese. Il poemetto Nel Gasometro (E. Mazzoli) è stato finalista al premio A. Delfini. È in uscita, per la No Reply, l’opera teatrale Salomè.

Michele Zaffarano (Milano, 1970) è autore di varie plaquettes:sia in lingua francese che in lingua italiana (quatre pièces pour mària, wunderkammer, i deserti sopra io, post-it, life is a pop of the cherry, è la fine dell’amore). Ha ideato il progetto «opera aperta» (Cremona: in www.attraversarte.org). È ex-dottorando di comparatistica, sia a Parigi, dove ha vissuto per lungo tempo, sia a Milano; ed è stato assistente di Letteratura italiana contemporanea – sempre a Milano. Vive a Roma. Ha al suo attivo un progetto di letteratura ipertestuale: la biblioteca di letteratura impubblicabile. Sue traduzioni sono apparse su «Testo a fronte», e usciranno su «Nuovi Argomenti». In rete ha pubblicato su «L’Ulisse» e Nazione Indiana, in riviste cartacee su «Qui. Appunti dal presente» e «Il segnale». Si occupa di letteratura e avanguardia. Partecipa al progetto àkusma. 

ottobre 2005 / scheda

Una scheda per

Poesia Ultima  /  L’esperienza-divenire delle arti

Generazione ’68-’78

21-22 ottobre, Auditorium parco della musica
23 ottobre, Fondazione Baruchello

L’idea di Poesia ultima viene dalla necessità di offrire una visione d’insieme di alcuni nodi cruciali, aree tematiche, prassi e stili emersi da e per alcuni autori giovani (nati tra il ’68 e il ’78), garantendo in tal modo una base di discussione, un primo rilievo o cartografia, per ulteriori indagini sulla scrittura poetica – non solo in Italia – negli anni recenti

Le questioni e gli interrogativi che la poesia rivolge a sé e al contesto sociale (e che quest’ultimo riformula in ulteriori domande) possono riguardare:

   – la situazione della scrittura di ricerca, nella sua interazione con altre arti, lingue e culture;

   – i rapporti complessi di legame/indipendenza che la poesia (di ricerca e non) intrattiene oggi con i propri ‘padri’, con i molti valori stilistici portati dal Novecento;

   – la dicibilità del mondo come resistenza di una poesia civile, e dell’io ‘lirico’ affermato o negato in questa

   – l’occorrenza di motivi costanti (il corpo in immagine distante, la vita degli oggetti) in libri e autori nati negli anni Sessanta e Settanta: che configurano una sorta di scrittura insieme antirealistica e fredda.

Questi nuclei, individuati ‘scansionando’ per letture parallele siti e sedi e libri recenti di poesia, sono ripartiti nelle due giornate di incontro a Roma, 21-22 ottobre 2005, in modo tale che alcuni degli autori più significativi appartenenti alle generazioni dei nati nel decennio 1968-1978 si trovino a conversare e dibattere tra loro, e soprattutto a porre in parallelo il discorso critico e la lettura, teoria e voce. È la sfida e l’ipotesi in gioco. Ogni nucleo tematico raggruppa autori che intervengono sull’argomento e portano testi (propri e altrui) a sostegno di quanto affermano. I testi – non polemiche e poetiche pre/testuali – sono al centro delle argomentazioni. O anche: i testi narrano se stessi, senza argomentazioni affatto.

Ogni incontro potrà avere degli interlocutori ad hoc, in sala, nel pubblico, che potranno – se vogliono – intervenire nel dibattito. Si parte in ogni caso dal confronto con gli ascoltatori, dalla lettura: alcuni poeti potranno eventualmente decidere di non porre discussioni teoriche, affidandosi alla sola lettura, ai versi.

Allo stesso tempo, inserire gli autori in nuclei tematici e in momenti differenti non vuole far sì che tra nucleo e nucleo si aprano distanze e non comunicazione. Al contrario, la scelta di circoscrivere il tutto in due giorni e in un unico luogo (oltre alla Fondazione Baruchello) mira proprio a far convergere e raccogliere le esperienze.

Ogni nodo tematico ovviamente è ricchissimo di implicazioni e di possibili link. Ognuno meriterebbe convegni a sé, fiumi di precisazioni. L’intenzione degli incontri del 2005 non è quella di svolgere sessioni esaustive, ma semplicemente di mettere insieme le persone giuste (alcune, e scelte tra le moltissime che in Italia operano), e farle parlare tra loro e con il pubblico, ascoltare i loro testi eventualmente o programmaticamente in rapporto con le annotazioni di poetica, le prese di posizione, le visioni politiche, etiche, le insofferenze, i rifiuti, le divergenze.

Molta parte delle controversie – accese – nel sistema letterario italiano scavalcano la pagina, sanno abilissimamente prescindere dalle opere, dal confronto vivo con la scrittura, con i vettori stilistici in campo. Se differenze e distanze tra forme devono esistere, in poesia, è bene che due cose siano dichiarate: che dovrebbero essere i testi a originare quelle distanze; e che il differire – anche conflittualmente – è una fortuna, una ricchezza, non un’occasione sterile di astio

Un momento ulteriore – centrale per completare il quadro delle arti – verrà dall’incontro dei venti poeti con altrettanti artisti della stessa generazione, che oltre a presentare i propri recenti lavori, il 23 ottobre, presso la Fondazione Baruchello, saranno protagonisti di un confronto sullo stato dell’arte e della poesia ultime. Questa giornata, preceduta da una rassegna di video (dal titolo Il video dopo il video, presso il cinema Filmstudio, il 19 ottobre), vuole essere una piattaforma di scambio e di dialogo tra artisti e poeti, critici e teorici, ed anche tra artisti e autori di altre generazioni, per tentare una riflessione sulla situazione recente delle arti, partendo dalla premessa che proprio dal confronto tra ambiti e codici differenti e dalla considerazione di diverse realtà artistiche e poetiche, possono evidenziarsi i segni di un divenire delle arti, non soltanto da osservare ma anche da edificare.

La giornata del 23, passaggio essenziale del Festival di RomaPoesia 2005, sarà documentata da un libro, (all’interno della collana FB della Fondazione Baruchello, edizioni DeriveApprodi) in cui saranno riportate, con immagini, testi poetici e riflessioni, le considerazioni e le questioni emerse.

 

RomaPoesia


Romapoesia
Edizione 2005 a cura di
Luigi Cinque, Nanni Balestrini, Daniela Rossi, Lidia Riviello, Marco Giovenale

Direzione organizzativa
Alessandra Rabitti e Annalisa Plantera
Castalia s.n.c.
Ufficio stampa e promozione
Monica Passoni (3487374404)
CCM s.r.l.
Progetto grafico
Marina Cordeschi e Fabio Rabitti
Jet Black Light s.a.s.
Produzione
Associazione Culturale Romapoesia
Servizi
MRF5 s.r.l.
Assistenza tecnica
Massimiliano Kapelj

Comitato Romapoesia
Arnaldo Antunes, Nanni Balestrini, Gianfranco Baruchello, Fernando Birri, Julien Blaine, Maria Teresa Carbone, Luigi Cinque, Maria Ida Gaeta, John Giorno, Alfredo Giuliani, Enzo Minarelli, Aldo Nove, Tommaso Ottonieri, Daniela Rossi, Franca Rovigatti, Lidia Riviello, Vito Riviello, Edoardo Sanguineti, Tiziano Scarpa, Sergio Spina, Lello Voce, Thomas Wohlfahrt   

Redazione e contatti
Via Giovanni Lanza 178, 00184 Roma – tel 06 48906040 – fax 06 48916756
email
info@romapoesia.it

Ufficio stampa
Monica Passoni – cell. +39 348 7374404
email
monica.passoni@mrf5.it

1-14 ottobre 2005

venerdì, 14 ottobre 2005   [link]
 

Slow-forward ha sottoscritto diffuso (e aderito alla) AZIONE DI NAZIONE INDIANA PER LO SCIOPERO

DEL 14 OTTOBRE

Domani 14 ottobre cinema, set cinematografici, allestimenti e prove teatrali, musei e gallerie d’arte resteranno chiusi in tutta Italia per protestare contro il taglio del 40% alla cultura previsto dalla finanziaria 2006. I luoghi canonici del “fare cultura”, insieme a quelli più recenti e irregolari principalmente diffusi in rete, hanno deciso di fermarsi per un’intera giornata e, in questo modo, hanno scelto di evidenziare lo stato di mortificazione della cultura in Italia. In un pacchetto di provvedimenti che prevede riduzioni che vanno dai costi di gestione delle auto blu agli stipendi dei parlamentari, i 464 milioni di euro del Fus (Fondo unico per lo spettacolo) stanziati nel 2005 verrebbero “tagliati” nel 2006 a 300.
Ma non è tutto. Vengono eliminate anche le quote Lotto destinate al settore e i trasferimenti agli enti locali.

5000 aziende direttamente legate al settore cultura e spettacolo sono in questo modo a rischio, così come circa 60 mila posti di lavoro sui 200 mila di chi opera in questo contesto.

Per farsi un’idea ancora più precisa di che cosa questo voglia dire è sufficiente considerare con attenzione le seguenti proiezioni, relative solamente all’ambito cinema: il Festival di Venezia passerebbe dagli attuali 5,6 a 2 milioni di euro; il CSC (Centro Sperimentale di Cinematografia) da 11 a 5 milioni; il Fondo alla produzione da 33 a 12; il Fondo per i cinema d’essai da 2,7 a 1 milione; il Fondo per la promozione da 11,5 a 4,5 milioni.

Si tenga anche presente che la finanziaria 2006 non interviene su una situazione preesistente florida e nel corso del tempo valorizzata, e quindi in grado, in questa occasione, di cavarsela.
L’Italia mette a disposizione della cultura solo lo 0,2 per cento del Pil. Il Portogallo lo 0,9 per cento, la Francia l’1,3.
Siamo gli ultimi in Europa.

Per giustificare questa manovra il governo si appella alla retorica dei sacrifici comuni e inevitabili, e rimanda la soluzione al problema, o almeno un lenitivo, a un eventuale maxiemendamento che contenga le perdite.

Partendo dall’idea che fare cultura in Italia – una cultura che sia rischio, azzardo, messa in torsione del senso comune e perforamento di spazi ritenuti inaccessibili – significa prima di tutto confrontarsi con una possibilità concreta di espressione, pensiamo che tagliare i fondi corrisponda tout court con il togliere la parola. E togliere la parola significa ridurre drammaticamente la risorsa del contraddittorio. Che è, da sempre, una condizione di civiltà.

In quanto blog collettivo che attraverso l’impegno di chi scrive e di chi legge tenta quotidianamente di generare cultura, Nazione Indiana ha deciso di unirsi a questa giornata di protesta e di “dimostrare”.

E abbiamo deciso di farlo nei modi che ci sono più fisiologici e immediati.
Attraverso la parola. O meglio attraverso la sua negazione. Illustrando, in una serie di brani più o meno noti della letteratura internazionale, che cosa possa voler dire tagliare/togliere la parola.

Per tutta la giornata di domani, quindi, oltre ad astenerci dalla pubblicazione dei nostri interventi, proporremo soltanto testi accuratamente mutilati, mancanti, sfigurati, appunto “mortificati”, coperti da un frego e parzialmente irriconoscibili.

La forma di questi testi sintetizza quale sia il rischio reale che stiamo correndo, la sua dimensione grottesca e la sua inaccettabilità. Racconta il destino di irriconoscibilità della cultura in Italia.


domenica, 09 ottobre 2005   [link]

 

Un testo inedito di Valerio Magrelli

  

  

 Misery non deve morire

Il professor Terribile fruga dentro la bara di Petrarca.

Terribile è quest’opera di necrologia,

recensione di polvere,

critica del sudario.

Ma il professor Terribile fruga anche dentro il cranio di Petrarca,

casomai vi restasse una quartina

avanzata,

una quartina di tenebra.

Terribile è l’amore di chi legge

e non vorrebbe smettere di leggere

nemmeno fra le ossa di chi scrisse.

   

Nota. Nella mattinata di martedì 18 novembre 2003, all’interno dell’arca sepolcrale di Francesco Petrarca presso Arquà Petrarca (Padova), Vito Terribile Wiel Marin, professore onorario di anatomia patologica nell’Università di Padova, ha avviato una ricognizione scientifica sui resti mortali del poeta. L’iniziativa è stata promosso dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Padova e Rovigo. Secondo Marco Giovenale, in tempi di Tomb Raider, l’evento ha costituito “una specie di PAC: poetografia assiale computerizzata”.

 

V.M., 2005

FILE PDF DEL TESTO


  [link]

 

La proposta di RomaPoesia di quest’anno è già in rete all’indirizzo www.romapoesia.it. Tra circa una settimana sarà pubblicata anche in questa pagina.

Le linee scelte per segmentare il frastaglio mobilissimo delle scritture di poesia contemporanea, sono – in questa stagione di RomaPoesia – cinque. Ma sono cinque proposte di analisi. E andranno verificate proprio grazie all’eco delle letture.

La possibilità di ascoltare e mettere in dialogo alcuni poeti e artisti della generazione 1968-78, con le tre giornate di “Poesia ultima” (Auditorium) e de “L’esperienza-divenire delle arti” (Fondazione Baruchello), è forse interessante al di là e prescindendo da ipotesi di esaustione di temi e situazioni, nomi e poetiche.

Ogni paradigma sistematizzante – o con presunzioni di esaustione – è semplicemente fuori centro e fuori senso anche solo come ipotesi. Non sono stati sufficienti un secolo di indeterminazione, e una fine secolo distruttiva, da ‘polveri in sospensione’, di precarietà e spettacolo totali, per piegare lo sguardo verso l’intelligenza/umiltà del frammento?

Chi può vantare un tracciato biografico senza nodi e gliommeri, senza ferite, o un’esperienza monolitica del reale, una giornata non diffratta in prismi, una percezione chiara e distinta dei campi di forze nella società, una conversazione a flusso unilineare, a tappe ordinate A – B – C, con pacifiche tesi, antitesi, sintesi?

   


    

sono subito leggibili in rete, inseriti in www.slow-forward.blogspot.com i post di aprile e maggio 2004 di SlowForward


sabato, 01 ottobre 2005   [link]

 

Le nuove uscite di Biagio Cepollaro E-dizioni: ebook e rivista

Molto ricca la serie di e-book appena usciti in Poesia Italiana Online, a cura di Biagio Cepollaro: il primo libro di Giuliano Mesa, Schedario (1978); un testo del 1985 di Benedetta Cascella, Luoghi comuni; e inediti di Sergio Beltramo, Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Sergio La Chiusa, Luigi Di Ruscio.

Un e-book particolarmente prezioso è infine quello che raccoglie numerosi saggi dedicati al lavoro di Cepollaro dal 1984 a oggi: scritti di R.Luperini, C.Martignoni, G.Guglielmi, N.Lorenzini, G.Renello, G.Mesa, G.Niccolai, A.Inglese, C.Villa, E.Rega, L.Voce, F.Fusco, G.Bortolotti, M.Giovenale, e di Giorgio Mascitelli che cura la raccolta. Oltre venti anni di interesse critico e di studio sono qui puntualmente documentati.

In rete anche il n.4, appena uscito, di Poesia da fare, con testi di B.C., A.Raos, S.Salvi, e un’immagine di F.Vitale.

Link degli e-book:

Giuliano Mesa, Schedario (1978)

Benedetta Cascella, Luoghi comuni (1985)

Sergio Beltramo, Capitano Coram

Gherardo Bortolotti, Canopo

Alessandro Broggi, Quaderni aperti

Sergio La Chiusa, Il superfluo

Luigi Di Ruscio, Iscrizioni

Giorgio Mascitelli (a cura di), Biagio Cepollaro e la critica (1984-2005)

Poesia da fare, n.4, ottobre 2005

Biagio Cepollaro, Editoriale
Andrea Raos, Poesie da Le api migratori
Stefano Salvi, Intorno l’acqua

B.C., Su Double click di Marco Giovenale

Immagine di copertina di Francesca Vitale

settembre 2005

martedì, 27 settembre 2005   [link]
 

In distribuzione nelle librerie

Parola plurale
Sessantaquattro poeti italiani fra due secoli

A cura di Giancarlo Alfano, Alessandro Baldacci, Cecilia Bello Minciacchi, Andrea Cortellessa, Massimiliano Manganelli, Raffaella Scarpa, Fabio Zinelli, Paolo Zublena
Prezzo: euro 20,00 – Pagine: 1182 – ISBN: 88-87995-91-5

Da sempre la scrittura in versi è parte importante del nostro immaginario, ma da troppo tempo mancava una raccolta della produzione più recente che fosse estesa e, insieme, affidabile.
Negli ultimi trent’anni non sono mancate antologie autorevoli, ma hanno tralasciato le ultime generazioni di poeti; al contrario delle antologie “di tendenza”, che sono però programmatiche e talvolta settarie.

Troppo arduo, per un singolo, abbracciare il vastissimo raggio della produzione attuale.
Perciò questa antologia si propone all’insegna della pluralità: tanto degli autori, quanto di chi li seleziona.

Non più un umorale Minosse, ma un individuo partecipe di una comunità; portatore di una responsabilità singolare e collettiva.
Plurale come i lettori ai quali il libro s’indirizza.

Otto giovani critici (nati tra il 1966 e il 1973) si sono spartiti 64 autori, nati tra il 1945 e il 1975, firmando – oltre agli ampi “cappelli” a ciascun autore – otto diverse introduzioni dedicate a esaminare aspetti e problemi presentati da un corpus vario quanto vasto, che occupa più di mille pagine.

Il volume è aperto da un quadro storico e concluso da un’esaustiva bibliografia.

I curatori: Giancarlo Alfano (professore associato di Letteratura italiana presso la Seconda Università di Napoli), Alessandro Baldacci (dottore di ricerca in Letterature comparate presso le cattedre di Letterature comparate e Teoria e storia della traduzione letteraria all’Università di Cassino), Cecilia Bello Minciacchi (professore a contratto, insegna Critica letteraria italiana presso l’Università La Sapienza di Roma), Andrea Cortellessa (dottore di ricerca in Italianistica presso l’Università La Sapienza di Roma), Massimiliano Manganelli (insegnante e traduttore a Roma), Raffaella Scarpa (svolge attività di ricerca e didattica presso il Dipartimento di Scienze letterarie e filologiche a Torino), Fabio Zinelli (ricercatore in Filologia romanza presso l’Università per Stranieri di Siena) e Paolo Zublena (ricercatore di Linguistica italiana all’Università di Milano-Bicocca

 19 ottobre 2005, ore 18.00

presentazione dell’antologia in contemporanea nelle librerie Feltrinelli

a Genova, Padova, Bologna e Napoli : 

>> presentazFeltrinelliantologia  <<



Una nuova pagina (biobibliografica) di Massimo Sannelli: qui.


domenica, 18 settembre 2005   [link]

Il n.40 di “Exit”: poesia italiana contemporanea

 

In occasione dell’undicesima edizione del FIL – Festival Internazionale della Letteratura, a Montréal, Quebec, si terrà il 21 settembre (dalle 17 alle 19) presso il Cabaret des Terrasses Saint-Sulpice la presentazione del n.40 della rivista “Exit” (autunno 2005). Leggeranno: Francis Catalano, Stéphane Despatie, Marco Giovenale, Laura Pugno.
Questo numero offre una microantologia della poesia italiana recente e recentissima, sotto il titolo di 63-93 et au-delà (un clin d’oeil à la poésie italienne contemporaine):

“Placé sous le signe de l’échange, ce numéro nous emmène en Italie en nous faisant traverser quelques générations de poètes italiens. En tout, vingt-huit poètes, des noms prestigieux tels que Mario Luzi, Andrea Zanzotto et Valerio Magrelli, et des voix montantes comme Laura Pugno, Elisa Biagini et Marco Giovenale, nous donnent le pouls de la poésie qui s’écrit aujourd’hui en Italie. Les auteurs québécois qui se trouvent dans ce numéro 40 d’Exit, dont Claude Beausoleil, Hélène Monette et Yves Préfontaine, font partie de la vingtaine de poètes qui seront en traduction italienne cet automne dans un numéro spécial de la revue l’immaginazione consacré entièrement à la poésie québécoise. Ce numéro est donc né du désir de dresser des ponts, non seulement entre les générations, mais aussi entre les poésies du monde”. (Stéphane Despatie, direttore di “Exit”: www.exit-poesie.com)

 

Nei documenti pdf qui allegati: i comunicati della presentazione di “Exit” #40 (il 21 sett.) e delle letture di M.Giovenale e L.Pugno a Montréal (il 20 sett.)

[L’uscita della rivista è realizzata grazie al sostegno di varie istituzioni del Quebec: la Direzione degli affari internazionali del Ministero della Cultura e delle Comunicazioni, il Ministero delle relazioni internazionali, e l’Istituto italiano di cultura di Montréal]

 

segnalazioni anche su ItalianisticaOnLine e AbsolutePoetry


sabato, 17 settembre 2005   [link]

news

– Poesie da Shelter nel numero XXXII-XXXIII (2005) di «Semicerchio», ora in distribuzione: http://www.unisi.it/semicerchio/numeri/sc_31.htm

– È in uscita l’antologia Sossella 

– Un articolo-segnalazione a cura di Manila Benedetto in BooksBlog: http://www.booksblog.it/post/363/poeti-italiani-marco-giovenale

– Le Cinq ellipses tradotte da Ryoko Sekiguchi e uscite in «Action Poétique» n.177, sept.2004, sono leggibili qui [file pdf]

– Aggiornamenti in www.endoglosse.blogspot.com e www.differx.blogspot.com


domenica, 11 settembre 2005   [link]

F.I.L.  _  11e Festival international de littérature

 

Montréal _ Quebec

16-24 septembre 2005

http://www.festival-fil.qc.ca/


 

CLIN D’ŒIL À L’ITALIE

http://www.festival-fil.qc.ca/22.html

Une présentation de la revue Exit organisée avec le soutien de la Direction des affaires internationales du Ministère de la Culture  et des Communications, en concertation avec le Ministère des Relations internationales et l’Institut culturel italien de Montréal.

L’UNESCO, instance des Nations unies dédiée à la culture et à l’éducation, a proclamé Montréal la capitale mondiale du livre, du 23 avril 2005 au 22 avril 2006. Le temps d’une année, la métropole québécoise est donc le lieu privilégié de la promotion du livre et de la lecture.
En 2006, c’est la ville italienne de Turin, en association avec la ville de Rome, qui prendra le relais du titre de capitale mondiale du livre. À cette occasion, des écrivains québécois seront invités à se rendre en Italie. Dans un esprit de réciprocité et d’échanges, le FIL présente, dès cette année dans le cadre de sa onzième édition, une série de manifestations visant à souligner la publication par la revue Exit d’une anthologie de la poésie italienne contemporaine préparée par Francis Catalano avec la collaboration de Maria Teresa Carbone et de Marco Giovenale.

63-93 ET AU-DELÀ

Afin de souligner la parution de son quarantième numéro et, conjointement, le quarantième anniversaire de la publication de l’anthologie I Novissimi, la revue Exit est heureuse de lancer 63-93 et au-delà, une mini-anthologie de la poésie italienne contemporaine qui réunit plus de trente poètes. Il y a quarante ans cette année, en effet, paraissait I Novissimi, une anthologie qui marquait les débuts du mouvement de la dite néo-avant-garde et de l’expérimentation en Italie et qui allait créer une onde de choc dans les milieux culturels et littéraires de l’époque.

Exit_40Nous sommes fiers de présenter 63-93 et au-delà, anthologie unique, fruit d’un échange avec la revue l’immaginazione qui, à son tour, publiera un numéro spécial consacré à la poésie québécoise. Outre les textes des cinq poètes novissimes ayant présidé à la formation du célèbre Gruppo 63 (A. Giuliani, E. Sanguineti, E. Pagliarani, A. Porta et N. Balestrini), Exit a le privilège de publier les textes, dans la plupart des cas des inédits, de poètes de renommée internationale, dont M. Luzi, A. Zanzotto, A. Rosselli, J. Insana et V. Magrelli. On pourra aussi entendre quelques voix fortes du Gruppo 93 (en filiation avec le Gruppo 63) et d’autres, toutes désireuses de se réapproprier la tradition de façon originales regroupées dans la section « Nouvelles écritures », et qui représentent les dernières tendances d’une génération montante de poètes.Dans ce même esprit d’échange et d’amitié, nous avons invité les poètes italiens Laura Pugno et Marco Giovenale à venir célébrer avec nous le lancement de ce numéro spécial de la revue Exit dans le cadre du Festival international de la littérature (FIL).

Buona lettura !

Stéphane Despatie et Francis Catalano
Revue Exit

Lauro Pugno est née à Rome en 1970. Elle a été rédactrice durant plusieurs années pour des maisons d’édition, des revues et des sites Internet, surtout en cinéma. Elle a traduit de l’anglais et du français vers l’italien plus d’une dizaine d’essais et de romans, et a enseigné la traduction à l’Université La Sapienza de Rome. Elle a fait paraître un recueil de poèmes, Tennis, paru en 2001 et un recueil de nouvelles, Sleepwalking, en 2002.Marco Giovenale est né à Rome en 1969, et y vit toujours. Il a publié des poèmes dans de nombreux collectifs ainsi que dans différentes revues, dont l’immaginazione, Nuovi Argomenti, Accattone, Action poétique, etc. Il a fait paraître une séquence de poèmes intitulée Curvature (2002) et le recueil Il Segno meno (2003). Son plus récent recueil est intitulé Altre ombre (2004). Il a collaboré à la mise sur pied de l’anthologie 63-93 et au-delà présentée dans ce numéro d’Exit.


LES RENDEZ-VOUS POÉTIQUES ITALIENS DE LA REVUE EXITRencontre avec Marco Giovenale et Laura Pugno
Animateur : Francis Catalano
Le mardi 20 septembre,
à 14 h
Café Paparazzi
Entrée libre

Lectures de Marco Giovenale et Laura Pugno
Le mardi 20 septembre,
à 20 h
Maison des écrivains
Entrée libre
Lancement de 63-93 et au-delà
suivi de lectures de Marco Giovenale, Laura Pugno, Francis Catalano et Stéphane Despatie.
Le mercredi 21 septembre,
de 17 h à 19 h
Cabaret des Terrasses Saint-Sulpice
Entrée libre


files pdf:  

Letture e incontri del 20 settembre

Presentazione di Exit n.40 e letture



sabato, 10 settembre 2005   [link]

una parentesi:

Alcuni personaggi e siti di correttezza a affidabilità ormai storicizzabili millantano la mia presenza presso una loro imprecisata lettura, a Roma, a fine settembre. Logicamente di questa cosa non ho avuto da loro alcun cenno; ho dovuto scoprire per caso che si faceva il mio nome in un programma ormai diffuso. Altrettanto logicamente, la notizia è falsa, dato che per mia e loro fortuna dal 19 settembre sarò per un piccolo periodo fuori da questo paese, precisamente al F.I.L. di Montréal, dove sono previste alcune letture di poesie, e la presentazione del n.40 della rivista «Exit» dedicato alla poesia italiana.




Novecento/ricerca

   

di fatto, migliaia di persone in varie parti del mondo (…non solo nei siti USA linkati qui a sinistra nella pagina…) fanno scrittura di ricerca: radicalmente fondata sul Novecento, e sulle avanguardie

il Novecento è/ha tradizione, e la trasmette. in codici che sono accolti. producono conoscenza.

funzionano. tutto ciò – non è superfluo né banale rammentarlo – ridicolizza l’Ottocento e il postermetismo che brancolano a sciami in area italofona.

il cuneiforme non ha parlanti, o scriventi. ci sono lingue estinte. la poesia visiva (per un primo esempio) è invece non solo vivissima come poesia, in riviste e siti e libri, ma genera e varia flussi di senso in ogni strumento elettronico che nasce, e in ogni luogo e logo o strumento della città postmoderna.

mentre molto neolirismo ossia paleolirismo italiano non può parlare alla città [civitas] perché non ne vive linguisticamente e materialmente i fatti, la realtà.

[da rileggere: l’opposizione tra “fatti” e “Verità”, in Burroughs: in La febbre del ragno rosso].

non parlando alla città, i paleolirici non troverebbero ascolto, giustamente: non sarebbe accordata loro alcuna fiducia, non potrebbero pubblicare, in un qualsiasi paese civile. (infatti pubblicano in italia).

la realtà delle strutture e deformazioni urbanistiche, lavorative, tecnologiche, personali e collettive, non entra nel linguaggio sovraccarico della Verità. (preformata, pre-parlata).

la Verità ha agenti: mediatori tediatori, dilettanti professionisti a ogni angolo. comunicano. deviano lo sguardo dalla materia.

congegnano e diffondono iterazioni di tratti ‘stabilizzati’ di storia (letteraria, artistica, musicale, sociale). per inciso, clonano da sette secoli lo stesso lessico. non cambia(no). sono vincenti e strutturano i campi entro cui i loro generati li storicizzeranno.

al contrario, è altissima e non ha esito o riparo l’inermità politica e umana di chi non aggira l’enigma del testo, e gli è fedele. è il verbevoir di Emilio Villa. (ferito, riferito)

durano gli anni di esilio, di separazione. poi anche una sconfitta o un non ascolto, così come il processo di ricaduta verso il nero, hanno parola: precisamente grazie al Novecento, alla ricerca. che in definitiva diventa (perché è) parola di tutti.

  

postato anche in http://ex04.splinder.com


  [link]

Sono in rete alcune prime indicazioni per

RomaPoesia [ospitate anche da Lietocolle]

[il programma è in via di definizione]

 romapoe


– su http://endoglosse.blogspot.com un esperimento di file audio (low-fidelity, sia chiaro)

– continua il processo di autoclonazione di slow-forward: su http://slow-forward.blogspot.com inseriti materiali di gennaio, febbraio e marzo 2004

 

 


domenica, 04 settembre 2005   [link]

Marina Pizzi, una pagina su

Marco Giovenale, Altre ombre, La camera verde, Roma 2004

la morte del nome ma non del significato originale memore ancora , quasi in spia di serbatoio vuoto ma che, per attenzione, volga il motore al movimento, brivido di nervi appena in morte. il disastro è avvenuto, avvenne, ma la mente è corpo ancora superstite, sa la comunione del turista-cittadino senza agenzia né frotte protettive e aggressive. la poesia è sottrazione, virile al femminile e femminile al virile (in sinonimo di energia umana) ammanco vivo alla valenza dell’acrobata alto e basso tra le rovine non ricostruibili in nessuno, veramente nessuno, altrove più comprensibile e benevolo. “Dopo: la rena è il mare che si è seccato” verso che testualmente proviene da un “mosaico” addirittura ente di “una chiesa”: dilavata da ogni agente questa sorte relegata nell’unica mansione bastante: non agire ma comporsi di-da-in, azione in parola di agnizione a breccia di una finitudine ossessa alla mutezza; la cripta del mondo fu aperta all’ecumene dell’orizzonte e dell’acqua e della terra e perfino del cielo, ma non preservò la retta della giustizia, del sorriso al chiarore, del buon possibile cerchio. Si legga, colpo nel petto, la poesia di pagina 19 di questo libretto-velame di salme cortesissime, classiche al pensiero del rovo che duole e non sanguina.  il risucchio del pozzo è già stato da tempo, ma “Altre ombre” stanno, questo librino arriso sta, a granaio del vento in risorsa e, forse, genitore nonostante… “i bambini della famiglia/ridono dei nostri/nodi nel patio per/fortuna fa buio./   .scade la nenia, la nenia del lamento ma non la spada del cipresso (poetico e filosofico) che sa e può ancora rappresentarla vivente, vissuta, già stata, morente.

  

settembre 2005

versione pdf


  [link]

alcune delle riviste recentemente segnalate nella colonna a sinistra:

http://fascicle.com/ fascicle
http://www.wordforword.info/vol7/ word for / word
http://www.octopusmagazine.com OctopusMagazine
http://www.conjunctions.com/home.htm Conjunctions
http://www.drunkenboat.com/ Drunkenboat
http://www.milkmag.org/index1.htm Milk
http://webdelsol.com/5_trope/  5_trope
http://people2.clarityconnect.com/webpages6/ronhenry/aught.htm Aught
http://www.bigbridge.org/ Big Bridge
http://www.blazevox.org/index.htm BlazeVox
http://www.studiocleo.com/cauldron/ Cauldron
http://www.shampoopoetry.com/ Shampoo
http://www.slope.org/ Slope
http://www.spidertangle.net/home.html Spidertangle
http://www.szirine.com/ Szirine
http://www.typomag.com/ Typo
http://unpleasanteventschedule.com/index.html Unpleasant Events Schedule
http://www.litvert.com/ VeRT


  [link]

Stéphane Despatie, presentazione del n.40 di «Exit»: qui.


  [link]

Prime notizie di RomaPoesia 2005: qui


Oggi su NazioneIndiana due nuovi post inseriti da Andrea Inglese: Nicolas Bourriaud, Postproduzione (a cura di Alessandro Broggi) e Mark Strand, Traduzione (a cura di Damiano Abeni).


  [link]

Ritrovo e riporto da rete un’annotazione del 2004, su Bilico, di A.Inglese (in http://www.internetbookshop.it/ser/serdsp.asp?shop=1&c=WPN437K6AWBHL): Uno dei meriti di Andrea Inglese – da ascrivere già alla precedente raccolta, Inventari (Ed. Zona) – è quello di lavorare sul registro lirico e su quello antilirico contemporaneamente, mettendo i due toni non in cortocircuito o conflitto, bensì dimostrandoli implicati, legati. Il loro è un serrarsi a scacchiera. Come nella realtà – ma non con neorealismo. Bilico è tra i testi più coesi di una recente stagione poetica, che ha in Inglese uno degli autori più interessanti.


  [link]

Segnalo in particolare, in questo numero 3 di “Poesia da fare” (http://www.cepollaro.it/poesiaitaliana/rivista/pf003.pdf) il breve e puntualissimo saggio di Biagio Cepollaro su Linee, di Florinda Fusco. Le riflessioni critiche sul senso enigmatico della disposizione paratattica sono decisamente esatte: quella di Fusco non è pura giustapposizione di schegge irrelate/aleatorie: anzi nel laboratorio di frasi lineari del testo si genera continuamente e si avvia (quasi per incipit e “partenze che si moltiplicano in orizzontale”) un senso umbratile dichiarativo che non è arida gestione di cut-up né riferimento a un senso lirico o antilirico ‘già dato’, prestabilito.

agosto 2005

mercoledì, 24 agosto 2005   [link]
 

novità:

«Poesia da fare», Ex_04, word for / word,

fascicle, «Sud» – Cythère-Critique :

 1.

Già in rete il n.3 di «Poesia da fare» (settembre 2005)

È in rete il n.3 della rivista «Poesia da fare», curata da Biagio Cepollaro. In formato pdf, come di consueto. Ecco l’indice:

        

Editoriale e immagine di B.C.

Gherardo Bortolotti, da Tracce

Alessandro Broggi, da Economie vicarie

Biagio Cepollaro, Su Linee, di Florinda fusco

    

Ricordiamo che sono online anche:

    

> il V Quaderno del blog Poesia da fare, con testi di e su Baino, Bortolotti, Bottà, Caserza, Cirilli, Di Ruscio, Paola Febbraro, Forlani, Fusco, J.Galimberti, Gambula, Genti, Giovenale, Inglese, Mascitelli, Pizzi, Sorrentino.

    

 e

    

> il Supplemento al V Quaderno di Poesia da fare, con i Blogpensieri di Biagio Cepollaro    

      

      

 *     *     *

     

     

2.

      

Riprende l’attività del blog collettivo Ex_04, con una prosa di Gherardo Bortolotti, e una serie di versi di M.G.

      

 *     *     *

       

      

3.

 

    

Esce il n.8 della rivista online word for / word, tra le più interessanti pubblicazioni USA di poesia di ricerca. Decisamente da segnalare anche l’esordio di fascicle

Inoltre: da oggi in questa pagina di slow-forward si possono trovare (nella barra a sinistra) vari nuovi link a riviste online di francesi e statunitensi.

      

 *     *     *

         

4.

In uscita il 15 settembre il n.5 di «Sud»:

una anticipazione molto ampia – con scelta di testi in rete – è leggibile fin da ora, a cura di Philippe Pogam e Francesco Forlani, sul sito di Cythère-Critique: all’indirizzo http://www.cythere-critique.com/sudnumero5.html:  

Testi di Yvonne Baby, Elisabeth Barillé, Frederich Beigbeder, Piero Berengo Gardin, Emmanuel Bonetti, Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Esteban Buch, Angelo Castrovilli, Maria Grazia Calandrone, Ennio Cavalli, Gianni Celati, Biagio Cepollaro, Stanko Cerovic, Fiammetta Cirilli, Thierry Crifo, Cesare Cuscianna, Dominique Delcourt, Luis de Miranda, Jean Philippe Domecq, Luigi Esposito, Francesco Forlani, Gabriella Fuschini, Antonio Ghirelli, Marco Giovenale, Paolo Graziano, Benoît Gréan, Domenico Grifoni, Petr  Král, Olivier Maillart, Giorgio Mascitelli, Walter Nardon, Michel Odoul, Matteo Palumbo, Alessandra Petrova, Felice Piemontese, Philippe Pogam, Lakis Proguidis, Renata Prunas, Laura Pugno, Eleonora Puntillo, Davide Racca, Raiz, Margherita Remotti, François Ricard, Massimo Rizzante, Francesco Rosi, Roger Salloch, Lucio Saviani, Roberto Saviano, Domenico Scarpa, Carmelo Seminara, Michele Sovente, Michael Sullivan, François Taillandier, Jean-Charles Vegliante, Ornela Vorpsi, Wu-Ming 1, Stefano Zangrando

Traduzioni a cura di Chris Altan, Paola de Luca, Federica Di Lella, Francesco Forlani, Martina Mazzacurati, Paola Micalizzi, Paolo Nusco, Valentina Parisi, Sandra Rivazio, Laura Toppan, Francesca Spinelli, Irene Stelli, Maria Laura Vanorio, Lidia Verde

Immagini di Frédéric Pajak, Marie B.Cros, Fulvio Caporso, Davide Sala, Roger Salloch, Emmanuel Bonetti, Guy Debord, Philippe Schlienger, Mimmo Jodice, Luca Anzani (detto il Vichingo), Francis Amiand, Bruno Bressolin, Marc Garcia, Frédérique Giacomazzi, Luigi Esposito, Romani Slocombe, Roberta della Volpe, Luca Dalisi, Andréas Lang, Patrick Chevaleyre, Chantal Nau, Rafaele Ide, Carlo Levi (archivio Prunas), Archivio Nunziatella, Archivio Fiat.


  [link]

 

Corrige

In vari siti che ospitano estratti da Double click (e perfino in alcune copie della plaquette) permane purtroppo un errore serio di distrazione & digitazione, di cui sono il solo responsabile: proprio nella prima poesia. Per ovviare a questo refuso – che per certi aspetti è irreversibile – ecco una pagina pdf con la poesia in versione corretta.


Quattro note

1. C’è un nuovo articolo sulla prosa breve in Italianistica OnLine, dove si fa riferimento a Suchère, Sekiguchi, Neri, Cagnone, Magrelli, Dal Bianco, Rentocchini, Scarabicchi, Lalla Romano, Noël, Zallio, Guglielmin, Sannelli, Ottonieri, Bàino, Guantini, Raos, Broggi, Bortolotti; e al lavoro di F.Forlani e B.Cepollaro con le riviste «Sud» e «Poesia da fare», e con la collana ‘Poesia italiana online’.

2. Tre recensioni a Rosaria Lo Russo, Lo Dittatore Amore (ed. Effigie) sono su Microcritica, Italianistica Online, e Absolute Poetry

3. Philippe Pogam ha tradotto e inserito in rete (in formato pdf nella pagina di Cythère-Critique dedicata alla rivista «Sud») il mio microracconto Anti-Lartigue.

4. Lavori in corso, all’archivio di Slow-forward. Volendo, si possono rivedere dei materiali del 2003 qui.


      

Può – nel tempo ma si direbbe in breve tempo – diventare indispensabile un ‘protocollo di brevità’ da introiettare, far proprio e sentire inaggirabile, per i post sui blog e in generale per il lavoro redazionale e culturale in rete. Nonostante (e anzi proprio in virtù) della velocità di connessione permessa dalle linee adsl e da passaggi ulteriori immaginabili, i materiali a cui si può avere accesso, e le iniziative inventabili e inventariabili, sono e saranno milioni. Lavorare seriamente a una selezione rigorosa dei link, dei testi, anche nel senso di una loro riduzione di numero, e limitazione di lunghezza, ha un senso. Più redazioni di più iniziative possono lavorare in parallelo, mappando le scritture interessanti. Senza lasciarsi sfuggire l’essenziale, ma senza nutrire smanie di esaustione che la rete stessa, come modello e come realtà, vanifica.


mercoledì, 17 agosto 2005   [link]

 

un’annotazione che periodicamente [spero non noiosamente] mi sento di riproporre:

Scrittura, interpretazione e prassi (anche nel senso elementare di comportamento quotidiano) cospirano a risalire verso la complessità e indecidibilità delle percezioni. In arte e scienza e riflessione filosofica, sembra che il Novecento abbia stilato un unico regesto sull’indeterminabile, quindi sul rinvio continuo (link, rimando, nuova rima, frequentativa). Fino a spingere – non insensatamente – perfino alcuni filosofi postmoderni a dubitare del dubbio, e a interrogare le linee di resistenza del reale, osservando che comunque qualcosa nel cerchio dei segni fa spessore, bordo, ostacolo, e così crea o prefigura sintassi, gerarchie di senso, ovvero limita o recide la deriva interminabile di connessioni che la realtà percepita e ritradotta sembra formare.

Dallo specchio barocco si avvista già la fibra di vetro. Ora la perplessità non ha compiutamente modo di venerare una sua propria poetica, o di insultarla; non ha teschi da veder posare sul tavolo della natura di fatto morta, né stagioni da dissipare mento in mano contemplando fiamma. Migliaia di miliardi di “materiali” (info) si torcono de/formati perché perfetti all’interno dei prismi-specchio, da un cavo all’altro, senza passaggio di tempo. In un momento. È configurata allora una contraddizione tra la struttura seriale del pensiero-scritto che conosciamo, e la natura parallela dei files che il mondo informato genera (o: che noi bene o male rubrichiamo come quella cosa a cui diamo nome di Mondo).

Per seguire e capire e intervenire forse anche in senso politico sulla realtà ‘servirebbe’ un iter lineare o più trame di un tessuto (textus) serialmente affrontabile. I files, i percetti, concrescono invece aperti in parallelo, nonché virtualmente senza numero: frattali. Non si può metterli in sintagma. Sono pressoché negazione del concetto di sintagma. Disporli in tracce verticali, gerarchizzate, non ramificate, è chiamarsi fuori gioco, o antieconomico, stante anche il fatto che tale loro articolazione ‘in parallelo’ riproduce quel medesimo sistema complessivo-complesso di organizzazione mentale dei dati percepiti che l’uomo europeo e in parte statunitense ha formato in sé, almeno dal Settecento a oggi (via via più scientemente). In questo planetario è perfino funzionale e implicito lo spiraglio joyciano (joy), con uno stream (parola fortunata) of consciousness congegnato per abbassare la temperatura e i picchi delle sensazioni, digerire le res estraendone il nulla, facendone narrazione orizzontale, o narrazione-orizzonte, talvolta perfino parola critica, concertando di séguito blob tra maschere (personae).

In sostanza: è capitato al XX secolo di essere il luogo esemplare di una doppia irraggiungibilità: del reale e della parola contemporaneamente. Come una freccia che punta allo stesso tempo in due direzioni, e che precisamente in questo modo cerca di dire entrambe. Non toccandone alcuna. Così per paradosso fondante arrivando precisamente a esprimerle. (Dimostrandole legate; accusandole implicate).

Non si deve forse guardare al XX secolo come a un’unica messa in scacco della parola; bensì come al tempo in cui la parola-scacco ha tematizzato sé. Così facendo, ha in parallelo reso o dimostrato più fragili le proprie vie, complici o complanari – in potenza – di quel sistema di paratassi blande, di slittamenti di responsabilità, di elusione dei costi del possesso dei piaceri, di smaterializzazione irreversibile del valore dei corpi e delle vite individuali, che può essere in sintesi chiamato ancora capitalismo.

In un quadro simile, la parola-scacco occupa una casella che solo contraddittoriamente entra nel punto cieco abitato dai lessici politici. (Questo ne fa parola di conoscenza differente, cifrata e cifrante, spostata: ben poco ‘utile’, almeno in prossimità della sua nascita sul foglio). E tuttavia sembra essere ancora uno dei primi se non il primo luogo di conoscenza che abbiamo. Non è poco.

 


martedì, 16 agosto 2005   [link]

 

Recensione di Massimo Sannelli a Il segno meno: sul nuovo sito www.zam.it


sabato, 13 agosto 2005   [link]

 

Un ritorno intollerabile e sconcertante di soggettività, ‘io lirico’ e pura descrizione e paesaggismo, di lessico sedicente ‘alto’ (cinquanta-sessanta parole immodificabili campionate ancora da Petrarca), miele che non sa d’argomenti, sono ormai espliciti o meglio dilaganti in buona parte della poesia italiana ultima, scritta da giovani autori che pure ascoltano e sanno come le persone realmente discorrono, come il mondo realmente parla ed è condotto…

Può essere forse sensato incoraggiare e praticare chiusura e distacco, e silenzio, nei confronti di una massa così sordamente fitta di epigonismi. Alveari di cattive citazioni.

Per cercare (anzi già avere) altri percorsi, non si deve pensare alla sola sperimentazione verbovisuale, antilirica. Ma anche a quella scrittura di ricerca che semplicemente raffredda il mondo catturato, e rifiuta l’imprinting puramente lirico-visionario che già urtava l’onestà di Amelia Rosselli.


giovedì, 11 agosto 2005   [link]

 

Endoglosse

Inizia l’esperimento – provvisorio e improgrammabile – di una nuova pagina in rete (in forma di blog): http://www.endoglosse.blogspot.com/. Nasce in virtù della struttura modulare/aperta delle prose di Endoglosse – uscite in varie sedi, online e su riviste, e come ebook sul sito di Biagio Cepollaro E-dizioni.

In questo spazio recente i testi, nuovi o già èditi, hanno altri codici ai margini: le immagini.


mercoledì, 10 agosto 2005   [link]

 

Rosaria Lo Russo, Lo Dittatore Amore (ed. Effigie): recensioni su Italianistica Online, Absolute Poetry, Microcritica.


martedì, 09 agosto 2005   [link]

 

poi era forse sorprendente questa cosa: che proprio il giorno in cui alcune mie poesie uscivano sul n. 4 de «L’Ulisse», io leggessi (con ritardo di almeno sei mesi) il brano di Éric Suchère che inizia con «Il fait tout. Il fait tout à temps. Il fait tout ce qu’il doit faire et d’autres choses ou d’autres, le reste imprècis un, le temps, contrôle tout …»

perché esattamente il primo dei miei due inediti in rete inizia in questo modo:

Non fa mai tutto
quel che è possibile fare – come
le due semilune di ferro
sul ponte filtrano chi filtra
dentro, e chi non deve.


domenica, 07 agosto 2005   [link]

 

Una ricchissima pagina con testi e biobibliografia di Andrea Inglese è leggibile sul sito di Poetry International:
clic su http://italy.poetryinternational.org/cwolk/view/26268


  [link]

 

Può – nel tempo ma si direbbe in breve tempo – diventare indispensabile un ‘protocollo di brevità’ da introiettare, far proprio e sentire inaggirabile, per i post sui blog e in generale per il lavoro redazionale e culturale in rete. Nonostante (e anzi proprio in virtù) della velocità di connessione permessa dalle linee adsl e da passaggi ulteriori immaginabili, i materiali a cui si può avere accesso, e le iniziative inventabili e inventariabili, sono e saranno milioni. Lavorare seriamente a una selezione rigorosa dei link, dei testi, anche nel senso di una loro riduzione di numero, e limitazione di lunghezza, ha un senso. Più redazioni di più iniziative possono lavorare in parallelo, mappando le scritture interessanti. Senza lasciarsi sfuggire l’essenziale, ma senza nutrire smanie di esaustione che la rete stessa, come modello e come realtà, vanifica.


giovedì, 04 agosto 2005   [link]

 

Da oggi su www.nazioneindiana.com  una recensione a M.Strand e D.Abeni (a c.di), West of your cities (Minimum fax). Link completo: http://www.nazioneindiana.com/2005/08/03/a-ovest/


lunedì, 01 agosto 2005   [link]

 

Alcuni appunti sulla prosa breve

[ da http://www.italianisticaonline.it/2005/prosa-breve/ ]

          

Forse non c’è una ‘misura’ stabile, stabilita, pensabile per le esperienze di prosa breve, per ciò che non nascendo come prosa d’arte e lirica non vuole essere però racconto in senso stretto.

È noto che una certa tradizione ondivaga e complessa può venir individuata come originariamente ‘bifronte’: o principalmente narrativa o principalmente sperimentale/metalinguistica e onirica. Si parte così già con la differenza tra i tableaux dello Spleen de Paris e logicamente le Illuminations. Ma prescindendo da dualismi, tentiamo qui un elenco d’avvio, di puri appunti di lettura, riferimenti e suggerimenti non ordinati, senza mettere in gioco altre analisi critiche che sarebbero e saranno sempre benvenute: spostiamoci dunque liberamente da Trakl, e dagli stessi Kafka e Beckett, Saint-John Perse, Fargue, Michaux, Ponge, Char; alle Carte segrete di Scipione (da cui Amelia Rosselli sente e marca differenza e distanza – ma con affetto e ascolto), ai quadri/microracconti onirici del Bernhard di Eventi; e a certi frammenti indecifrabilmente perfetti di Handke, o a quel che di Simic si legge ne Il mondo non finisce (Donzelli, a cura di Damiano Abeni) o ne Il cacciatore di immagini (Adelphi, a cura di Arturo Cattaneo), e a Michel Maulpoix, a Éric Suchère, Ryoko Sekiguchi
O al lavoro di Giampiero Neri, agli esperimenti di Nanni Cagnone (p.es. le cose pubblicate negli USA, come il lucidissimo libretto Enter Balthazar).

Per i testi di altri autori italiani recenti, diciamo che partendo dai frammenti e moduli in prosa interni a libri come Ritorno a Planaval di Dal Bianco (Mondadori), o Giorni in prova di Rentocchini (Donzelli), o L’esperienza della neve di Scarabicchi (ancora Donzelli), si può osservare una interessante permanenza latamente referenziale, ‘osservativa’, direi debitrice in alcuni casi dello sguardo messo in campo dagli Esercizi di tiptologia di Valerio Magrelli (dove si dà avvio a una mappatura metaforica-metamorfica in prosa delle cose che meriterà poi un intero volume: Nel condominio di carne).

Si tratta in sostanza di un tipo di scrittura e struttura che non si lascia tentare dalla prosa lirica, e però se mantiene una freddezza lo fa con flessioni comunque quasi-narrative. Recente è la ripubblicazione, per Einaudi, de Le metamorfosi, di Lalla Romano (a cura di Antonio Ria, con un saggio ricco di rimandi, densissimo, di Andrea Cortellessa). Forse proprio nella ‘trascrizione di sogni’, come intesa da Romano in questo suo primo libro di prosa, si può trovare in nuce una parte di schema applicativo di parecchi materiali letterari ‘freddi’ successivi: oggettiva scansione di una sequenza sognata, suo racconto, esclusione di qualsiasi analisi o interpretazione, e soprattutto di qualsiasi ‘morale’ o sovraimpressione ‘emotiva’. Un libro così non poteva avere – e infatti non ebbe – grande successo in Italia, tantomeno nel clima letterario dell’immediato dopoguerra (1951). Torna ora come un distante-vicino ‘archetipo’ possibile di un modus scribendi, nella formazione e strutturazione di immagini, meglio compreso in Italia a partire dagli anni Sessanta. (Parliamo della stessa Italia che traduce Bernard Noël solo dal 1972, e le prose degli Extraits du corps, del 1954, in rivista nel ‘78 e in volume addirittura dopo cinquant’anni, nel 2001 per Mondadori).

Accennando – senza la più pallida pretesa di esaustione – a esperienze recenti o recentissime di scrittura fredda, in prosa – di sperimentazione parallela alla ricodifica di cose e luoghi – va senz’altro letto il piccolo e prezioso libro di Paola Zallio, Lingua acqua (edito da Anterem nel 2002), e vanno lette le quasi-prose di Come a beato confine di Stefano Guglielmin (Book, 2003), gli aggiornamenti (tra autobiografia e astrazione) della pagina di Sequenze di Massimo Sannelli, e pressoché tutto il lavoro di Tommaso Ottonieri (per sintesi segnaliamo solo Contatto, Cronopio, 2002; e Coro da l’acqua, edizioni D’if, 2003), o il notevolissimo Aperto a inverni, di Ermanno Guantini (sempre edizioni D’if, 2004). Autori da leggere e seguire con attenzione fin da ora sono poi Alessandro Broggi (vedi su Nazione Indiana la pagina dei suoi Quaderni aperti) e Gherardo Bortolotti (Tracce: di vita).

Alcuni luoghi da frequentare assiduamente, dove questi e altri prosatori sono e saranno ospitati, sono la rivista «Sud», èdita da Dante & Descartes per cura di Francesco Forlani; la lettera a/periodica «bina»; la rivista online «Poesia da fare» e la collana di e-book Poesia italiana online, entrambe curate da Biagio Cepollaro.


bozza iniziale dell’articolo:

Forse non c’è una ‘misura’ pensabile per le esperienze di prosa breve, per ciò che non nascendo come prosa d’arte non vuole essere però racconto.
 È noto che una certa tradizione ondivaga e complessa può venir individuata come originariamente ‘bifronte’: o principalmente narrativa o principalmente sperimentale/metalinguistica e onirica. Si parte così già con la differenza tra i tableaux dello Spleen de Paris e logicamente le Illuminations. Ma prescindendo da dualismi, tentiamo qui un elenco in caos completo senza mettere in gioco altre analisi critiche che sarebbero e saranno sempre benvenute: spostiamoci liberamente da Trakl, e dagli stessi Kafka e Beckett, a Saint-John Perse, Fargue, Michaux, Ponge, Char; alle Carte segrete di Scipione (da cui Amelia Rosselli sente e marca differenza e distanza – ma con affetto e ascolto), fino ai quadri/microracconti onirici del Bernhard di Eventi; e a certi frammenti indecifrabilmente perfetti di Handke, o a quel che di Simic si legge ne Il mondo non finisce. O al lavoro di Giampiero Neri, agli esperimenti di Nanni Cagnone (p.es. le cose pubblicate negli USA, come Enter Balthazar).

Per i testi di (altri) autori italiani recenti, diciamo che partendo dai frammenti e tratti in prosa interni a libri come Ritorno a Planaval di Dal Bianco (Mondadori), o Giorni in prova di Rentocchini (Donzelli), o L’esperienza della neve di Scarabicchi (ancora Donzelli) si può osservare una permanenza latamente narrativa, referenziale, che credo interessante. Per esperienze forse meno note – di sperimentazione parallela alla ricodifica di cose e luoghi – va senz’altro letto il libretto di Paola Zallio, Lingua acqua (edito da Anterem), e vanno lette le quasi-prose di Come a beato confine di Stefano Guglielmin (Book), il Coro da l’acqua di Tommaso Ottonieri (D’if) e Aperto a inverni di Ermanno Guantini (sempre edizioni D’if). Autore da considerare senz’altro è poi Alessandro Broggi (vedi su N.I. la pagina http://www.nazioneindiana.com/2004/05/23/quaderni-aperti/). Più in generale, terrei d’occhio la pagina di Poesia Italiana online curata da Biagio Cepollaro.
     

[da un commento in Nazione Indiana]