Archivi tag: Francesco Laruffa

oggi, 11 gennaio, a roma: mise en espace / reading de “il serpente”, di luigi malerba

Per la prima volta a Roma

giovedì 11 gennaio, h. 21
presso la Cappella Orsini
in Via di Grotta Pinta 21 (Campo de Fiori)

nell’ambito della rassegna La Scena Capovolta

Mise en espace/reading de
IL SERPENTE
di Luigi Malerba

Adattamento e regia di Francesco Laruffa

Con Francesco Laruffa
e la partecipazione di Paola Barini

Il romanzo Il serpente di Luigi Malerba è una perla della letteratura italiana del secondo Novecento difficilmente catalogabile in un genere. Un giallo? Un flusso di coscienza allucinato? Un racconto metafisico venato di umorismo ? Un po’ tutto questo, ma anche una struttura narrativa che nega e smentisce il racconto stesso spiazzando continuamente il lettore. Malerba crea una vicenda kafkiana, ossessiva, claustrofobica, con tratti decisamente umoristici e la ambienta nel cuore di una Roma di metà degli anni ’60. In una società come quella di oggi che tende sempre più ad una esistenza “social”, una storia così estrema ma anche così umana può suggerire una riflessione su alcune dinamiche individuali della nostra mente e dei nostri istinti.

Riserva il tuo posto:
fondazioneoperalucifero.org

click to enlarge

11 gennaio, roma: mise en espace / reading de “il serpente”, di luigi malerba

Per la prima volta a Roma

giovedì 11 gennaio, h. 21
presso la Cappella Orsini
in Via di Grotta Pinta 21 (Campo de Fiori)

nell’ambito della rassegna La Scena Capovolta

Mise en espace/reading de
IL SERPENTE
di Luigi Malerba

Adattamento e regia di Francesco Laruffa

Con Francesco Laruffa
e la partecipazione di Paola Barini

Il romanzo Il serpente di Luigi Malerba è una perla della letteratura italiana del secondo Novecento difficilmente catalogabile in un genere. Un giallo? Un flusso di coscienza allucinato? Un racconto metafisico venato di umorismo ? Un po’ tutto questo, ma anche una struttura narrativa che nega e smentisce il racconto stesso spiazzando continuamente il lettore. Malerba crea una vicenda kafkiana, ossessiva, claustrofobica, con tratti decisamente umoristici e la ambienta nel cuore di una Roma di metà degli anni ’60. In una società come quella di oggi che tende sempre più ad una esistenza “social”, una storia così estrema ma anche così umana può suggerire una riflessione su alcune dinamiche individuali della nostra mente e dei nostri istinti.

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