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la casa museo di tarquinia ospita la collezione peruzzi, la più importante raccolta di opere seriali dell’arte italiana contemporanea

La Collezione Peruzzi

La più importante raccolta di opere seriali dell’arte italiana contemporanea

La Collezione Peruzzi è composta da oltre duecento opere seriali di arte italiana contemporanea, raccolte a cominciare dal 1980. Gli artisti sono stati selezionati sulla base della loro effettiva riconoscibilità internazionale e dell’organicità all’area di appartenenza, in modo da soddisfare il progetto di collezione: rappresentare in modo esaustivo i movimenti e gli artisti italiani che si pongono ai massimi livelli per originalità e capacità propositiva rispetto al panorama delle avanguardie internazionali dalla seconda metà del Novecento. Le opere sono state accuratamente selezionate sulla base della loro qualità e della rappresentatività dell’artista.

La Collezione nel 2017 si è trasferita da Milano a Tarquinia nella Casa Museo Peruzzi alle Piane del Marta il cui arredamento è costituito da una raccolta rappresentativa della storia del mobile moderno con le opere dei più importanti architetti del movimento moderno internazionale: Le Corbusier, Wright, Jacobsen, Rietveld, Van Der Rohe, Castiglioni, Mollino, Frattini, Mari, Sapper, De Lucchi, Wegner, Ponti, Thonet, Magistretti, Ingrand, Starck.

La Collezione include le più importanti opere seriali degli informali Afro, Burri, Capogrossi, Fontana, Vedova, dei concettuali Agnetti, Manzoni, Parmiggiani, dei pop Baj, Rotella, Spoldi, degli scultori Consagra, A.Pomodoro, dei programmati Bonalumi, Calderara, Castellani, Colombo, Munari, Varisco, dei poveristi Anselmo, Boetti, Calzolari, Fabro, Kounellis, Merz, Paolini, Penone, Pistoletto, Prini, Zorio e delle ultime generazioni Beecroft, Bonvicini, Botto&Bruno, Cattelan, Marisaldi, Perino&Vele, Vitone.

Una pagina dedicata al rapporto tra autismo e arte, curata dall’insegnante di sostegno Roberta Straniero, specializzata nel supporto ai bambini autistici, si è recentemente aggiunta al sito.

La Collezione, oltre che essere sempre visitabile gratuitamente su appuntamento, svolge un’attività, senza alcuno scopo di lucro, di divulgazione e promozione dell’arte italiana contemporanea, con particolare riferimento all’opera moltiplicata, attraverso l’organizzazione di mostre, seminari, presentazioni e sostegno alla attività didattica.

Annessa alla Collezione è una biblioteca specializzata in arte moderna e contemporanea, anch’essa sempre visitabile gratuitamente su appuntamento, che include i cataloghi della opera multipla dei principali artisti italiani e stranieri contemporanei.

La Collezione Peruzzi è la dimostrazione che, anche con mezzi modesti, è possibile concretare una grande passione in un progetto culturale che contribuisca alla caratterizzazione e promozione dell’arte italiana contemporanea.

La Collezione, per la sua progettualità, organicità e rigore delle scelte, è uno dei punti di riferimento assoluti per il collezionismo di opere seriali.


http://www.collezioneperuzzi.it/

al macro in via nizza (roma), da oggi, 27 ottobre: “…e prini:

EMILIO PRINI
…E Prini
Opening OGGI, 27 ottobre 2023, dalle ore 18 alle ore 21
27 ottobre 2023 – 31 marzo 2024

@ MACRO, Roma, Via Nizza, 138 / Via Reggio Emilia, 54. Ingresso libero

…E Prini è la più ampia mostra mai realizzata su Emilio Prini (Stresa, 1943-Roma, 2016). Con oltre 250 opere, il progetto espositivo, realizzato in collaborazione con l’Archivio Emilio Prini, è stato concepito secondo un percorso cronologico che copre un arco di cinquant’anni, dal 1966 al 2016, per ricostruire l’operato di una delle figure artistiche più complesse ed enigmatiche nella storia recente dell’arte italiana, il cui lavoro è fino a oggi sfuggito a una completa catalogazione.

«Non ho programmi, vado a tentoni» dichiarava l’artista, considerando il proprio lavoro come un unico percorso di costante riscrittura, in cui le opere fungono quasi come prove della verifica empirica ed estetica di alcuni postulati o concetti, come lo standard o il vuoto, tramite una serie di dati prelevati dal reale e messi in relazione. Se Prini ha sempre rifiutato di intendere l’opera come un oggetto chiuso e definito, interrogando così anche i codici del dispositivo della mostra, il progetto espositivo intende rispecchiare e rendere esplicita questa posizione. …E Prini si sviluppa come un perimetro temporale e un orizzonte visivo in cui opere, fotografie, inviti, dattiloscritti su carta e interventi su cataloghi sono esposti senza distinzioni sulle pareti della sala grande del MACRO, mentre al centro sono disposte sculture e oggetti tridimensionali.

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