Archivio mensile:Agosto 2006

12-20 giugno 2006

martedì, 20 giugno 2006   [link]
 

corretto ora il testo in differx


  [link]

 

 Esce il n. 220 de “l’immaginazione”, rivista edita da Piero Manni e diretta da Anna Grazia D’Oria: si tratta di un fascicolo monografico dedicato a La poesia del Québec oggi,  a cura di Francis Catalano e Stéphane Despatie (della rivista Exit). Le traduzioni, la revisione e il coordinamento sono di Maria Teresa Carbone, Marco Giovenale, Laura Pugno, Michele Zaffarano.

“l’immaginazione” – Anno ventunesimo, numero 220, aprile 2006, La poesia del Quebéc oggi

INDICE

In copertina

Robbert Fortin, La chemise

Le foto

Robbert Fortin, Éléphant 1

Robbert Fortin, La chaise du poète

Robbert Fortin, Roulant la vie

Robbert Fortin, Nous sommes, nous serons, nous pensons

Robbert Fortin, Éléphant 3

Robbert Fortin, Éléphant 2

Introduzione

Anna Paola Mossetto,

Un rapido viaggio sulle piste della nuova poesia del Québec

Francis Catalano, Stéphane Despatie,

Uno scorcio sulla poesia contemporanea di espressione francese in Québec

Gli autori e i testi

Martine Audet, Gli apparecchi da calcolo (estratti)

Claude Beausoleil, L’origine della strada

Mathieu Boily, Dio il rimbalzo

Linda Bonin, A partire da qui

Denise Brassard, Fine d’est

Nicole Brossard, Poesie

Francis Catalano, da Panoptikon

Paul Chamberland, Fugaci

Jean-Paul Daoust, Poesie

Carole David, Poesie

Jean-Marc Desgent, Quando uno fa male, l’altro che fa…

Louise Desjardins, Tutti i gusti sono gusti

Stéphane Despatie, Malva ciaccona

Hélène Dorion, Traverses

Danielle Fournier, Sei sola e lo sai

Jean-Sébastien Huot, Servizio a domicilio

Benoît Jutras, Adesso sei un’isola

Bertrand Laverdure, Microtrilogia per ragazza piacente lettrice pubblica

Hélène Monette, Poesie

Pierre Nepveu, La donna che dorme nel metrò

Yves Préfontaine, da Suite in rosso

André Roy, I letti di Montréal

Serge Patrice Thibodeau, Soli si è

Yolande Villemaire, Mano di luce

Agenzia Culturale del Québec in Italia

                        


per ricevere il numero: Piero Manni Editore, Via Umberto I , 47/51 –  73016 S.Cesario di Lecce

Tel. 0832.205577; Fax: 0832.200373 ; e-Mail: info@mannieditori.it



lunedì, 19 giugno 2006   [link]

 

Per la Costituzione

Segnalo un bell’articolo di Franco Romanò, In difesa della Costituzione.


domenica, 18 giugno 2006   [link]

 

appunto # 1.3

è inaccettabile quanto reale. la scrittura pre/vede un tour assai lungo e vario nel dolore. il male non è un accessorio, è l’asse di rotazione. senza, non c’è movimento. dov’è allora il lato “inaccettabile”? che questo passaggio nel male è condizione necessaria ma può non essere anche sufficiente. chi abbia attraversato quella regione, può non formare testi.

e: nemmeno accettare questo stato di cose garantisce su nulla. solo l’opera riuscita dà – dopo – luce sul percorso. è quella a spiegare questo; non l’inverso. (nonostante il percorso sia inevitabile).

quanto appena detto ha due intenzioni: disilludere lo scalatore; vaccinare il maudit. il primo non si senta garantito dal suo equipaggiamento curriculare, e di cuscini e paracadute (si senta anzi precisamente smentito e smontato da tali attrezzi). il secondo non creda che mettersi nei guai significhi automaticamente scrivere buone robe.


  [link]

 

appunto # 1.2
        

anche accogliendo la menzogna di un linguaggio (che sarebbe) ‘rappresentazione’, perfino all’interno di quella menzogna e di un realismo, la scrittura di ricerca ha il suo segmento di pieno senso e liceità. come infatti rappresentare condizioni e situazioni sdefinite, l’oscillazione del linguaggio intorno al non noto? e i versanti emotivi umbratili, corrosi, indecisi, disaggregati? l’inefferrabilità, la complessità, hanno casa nel prepared piano di John Cage. affronta la contraddizione di storia e dialoghi. alcune forme – volendo – anche descrivono o rappresentano complessità.

è in ogni caso scorretto chiedere rappresentazione, fare del linguaggio quello strumento che non può essere. lo stesso parlare è lacuna e latenza, margine del movimento. parlando quotidianamente-normalmente, muoviamo forse pezzi neri o bianchi, stabiliti e dati, su una scacchiera predeterminata? o non è forse vero che i materiali di conoscenza si formano nel gettarsi nel movimento indifeso e per niente garantito del flusso di reciproche determinazioni dato da sensi, vocabolario, immagini, conflitto, paura, affezione?

   

la soglia linguistica, continuamente riconfigurata, proprio per poter funzionare e comunicare come in effetti funziona e comunica – disfa/rimargina ogni momento i piani ereditati e non ereditati che va ritessendo.

          

le parole e la loro pronuncia e invenzione sono in rapporto di necessità, cointeressenza, tessuto reciproco, con il reale-segno, con il mondo fatto di macchie, ignoto in gran parte.

una prosa come quella delle Endoglosse agisce anche e precisamente per inseguimento di ombre, per i congegni di risposta e domanda che immette in queste.


  [link]

 

appunto # 1.1 
        

Beyrer parla di simulacri di carta in Birmania, bruciati lungo i cigli delle strade. è giusta cosa l’affannarsi dell’antropologia, con frecce causali e schemi ad albero. ma sia detto anche: non tutte le cose che si fanno hanno ragioni. a volte hanno e sono puramente iterazione.

 

storia della storia.


venerdì, 16 giugno 2006   [link]

 

Inviata oggi la “Bina” 63, con un articolo di Giampiero Marano, Per la Costituzione, contro la riforma. Con un invito netto a votare NO, in occasione del referendum del 25 e 26 giugno. Chi volesse riceverla può richiederla all’indirizzo seguente:   bina_posta [at] yahoo [dot] it

m.g., m.s.

             


martedì, 13 giugno 2006   [link]

 

Giovedì 15 giugno 2006, ore 21:00

Camera verde, Roma

Superficie della battaglia.-

 

presentazione di 

  

Superficie della battaglia

di Marco Giovenale

        

Sei fotografie e sette poesie inedite, in edizione a fogli sciolti:

microraccolta di cartoline in cofanetto

       

*

            

Centro culturale La camera verde

via G. Miani 20 (Ostiense)

tel. 06572894540

     

*

         

>> cfr. Absolute poetry <<

1-11 giugno 2006

domenica, 11 giugno 2006   [link]
 

> un saluto sincero a Enzo Siciliano. respect <


venerdì, 09 giugno 2006   [link]

 

Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli

Giovedì 8 – Venerdì 9 giugno 2006 – FIRENZE

Via Alfani 101 R

Nel sessantanovesimo anniversario dell’assassinio dei fratelli Carlo e Nello Rosselli

 

CONVEGNO

«Se / dalle tue labbra uscisse la verità»

Amelia Rosselli a dieci anni dalla scomparsa

                                         

          

Giovedì 8 giugno 2006

Ore 15.00

Saluti

Prof.ssa Mariella Zoppi, Assessore alla Cultura della Regione Toscana

Prof. Riccardo Pratesi, Presidente del Circolo di Cultura Politica Fratelli Rosselli

Relazioni:

Ore 15.30

Presiede Stefano Giovannuzzi

  • Marina Calloni, Milano Bicocca – Le due Amelie
  • Andrea Cortellessa, Roma La Sapienza – La figlia della guerra
  • Niva Lorenzini, Bologna – Amelia Rosselli e lo sperimentalismo all’avvio degli anni Sessanta
  • Lucia Re, UCLA, U.S.A. – Frammenti di un discorso amoroso
  • Francesco Carbognin, Bologna – “Perché io non voli” (da “Variazioni belliche”): immagine di uno stile in formazione
  • Tatiana Bisanti, Saarbrücken, Germania – “Rimava vocaboli tormentosi”: il livello metalinguistico e metapoetico nell’opera di Amelia Rosselli

  

  • Ore 21.00

Valdo Spini commemorazione dei Fratelli Rosselli

  • Ore 21.30

La proiezione del documentario “AMELIA ROSSELLI…E L’ASSILLO È RIMA”

Di Stella Savino e Rosaria Lo Russo

Rosaria Lo Russo legge Amelia Rosselli (da Variazioni Belliche)

           

Venerdì 9 giugno

Ore 9.00 Deposizione di una corona di fiori alla tomba dei Fratelli Rosselli sacrario del Non Mollare del Cimitero di Trespiano

Relazioni

Ore 9.30

Presiede Adele Dei, Direttore del Dipartimento di Italianistica Università di Firenze

  • Stefano Giovannuzzi, Torino – Il nodo della lingua: Amelia Rosselli e Pier Paolo Pasolini
  • Emmanuela Tandello, Oxford, Inghilterra – La fanciulla e la morte: figure del tragico e del letterario nella poesia di Amelia Rosselli
  • Paolo Cairoli, Rai – Spazio metrico e serialismo musicale. L’influenza dell’avanguardia post-weberniana sulle concezioni poetiche di Amelia Rosselli
  • Stefano Colangelo, Bologna – Serie, campo e variazione. Il fenomeno sonoro nella scrittura di Amelia Rosselli
  • Daniela La Penna, Reading – “Performance e testualità” nell’opera di Amelia Rosselli
  • Raffaella Scarpa, Torino – Aspetti della lingua nella prosa di Amelia Rosselli
  • Fabrizio Podda, Siena – La ripetizione del resistere

        

 

Via Alfani 101r

50122 Firenze

www.circolorosselli.it

           

Nel 1998 e nel 2004 il Circolo Rosselli ha organizzato due incontri di studio sulla figura di Amelia Rosselli. Il decennale della morte è adesso l’occasione per fare il punto su una presenza poetica che non ha perso affatto di attualità. Negli ultimi anni l’attenzione è andata crescendo: Amelia Rosselli appare ormai una delle esperienze nodali per la poesia degli anni Sessanta e una delle coscienze più lucide della necessità e dei limiti dello sperimentalismo del secondo dopoguerra. Il presente convegno si propone dunque di continuare e approfondire la riflessione, secondo diverse prospettive di lettura, affiancando a voci note voci meno note della critica rosselliana.


domenica, 04 giugno 2006   [link]

 

Il numero 12 di “Poesia da fare”

     

Esce il n.12 [eBook PDF] (giugno 2006) della rivista online “Poesia da fare”, a cura di Biagio Cepollaro.

    

     

Sommario

Biagio Cepollaro, Editoriale

     

Testi   

Andrea Inglese, da Poesie

Massimo Sannelli, Undici madrigali

      

Letture  

Giorgio Mascitelli e

Giovanni Palmieri, Su Assisi, di Paul Celan
          

Immagine  
B.C., Studio di Fausto Pagliano, 1  2005

Inoltre è in rete il VII Quaderno di “Poesia da fare”.

parse_links()Indice:

Biagio CepollaroNote per una Critica futura

Forough Farrokhzad,  da Un’altra nascita

Gabriella Fuschini, da Rose in forma di poesia

Gianluca Gigliozzi, da Neuropa

Andrea Inglese, da Poesie

Giorgio Mascitelli, Il problema della sete; Non barboni

Erminia Passannanti, da Sei poesie

Marina Pizzi, Sorprese del pane nero

Alessandro Raveggi, da Gravagli sopra crudelmente bello

Massimo Sannelli, da Lo Schermo, e Undici madrigali

Pino Tripodi, Sogni dal vero

Michele Zaffarano, da E’ la fine dell’amore


  [link]

 

In rete: il sito di Poliscritture: www.poliscritture.it


  [link]

 

Lunedì 5 giugno 2006, alle ore 21:00

al PICCOLO APOLLO
Istituto Galilei, via Conte Verde 51 Roma – 06/7003901

 

MARK STRAND
legge da
IL FUTURO NON E’ PIU’ QUELLO DI UNA VOLTA
tradotto da Damiano Abeni
Edizioni MinimumFax, Roma 2006

e da MAN & CAMEL
la nuova raccolta di poesie in uscita presso Knopf,
New York (settembre 2006)

Mark Strand, nato nel 1935 a Summerside, nella Prince Edward Island in Canada, cresciuto negli USA, appassionato visitatore dei paesi latini, Sud America e Europa meridionale e in particolare dell’Italia, abita a New York e insegna alla Columbia University. Autore di dieci volumi di poesia, e di racconti, saggi, libri per bambini, scritti sull’arte ha ricevuto numerosi prestigiosi riconoscimenti, tra cui spiccano la McArthur Fellowship, la nomina a Poeta Laureato degli Usa (1990), il Premio Pulitzer per la Poesia (1999) e il Wallace Stevens Award (2004).

Damiano Abeni è medico epidemiologo. Traduce poesia americana dal 1973. Collabora con diverse case editrici e riviste letterarie, ed è tra i redattori di “Nuovi Argomenti”.

 


L’ingresso al Piccolo Apollo è fino ad esaurimento posti, grazie alla tessera Apollo 11 (costo: annuale 15 € / mensile 5 € ) che consente la partecipazione gratuita a tutta la programmazione. Istituto Galilei, via Conte Verde 51 Roma – 06/7003901


sabato, 03 giugno 2006   [link]

 

appunto # 1.0 
        

l’esperibile – tutto – si colloca normalmente al di là dei codici linguistici, e – certo – si è figli di Lord Chandos, dunque dell’afasia del secolo XX, ma alcune esperienze recenti danno certezza tattile oggettiva assoluta che certe cose della vita sono incendi del linguaggio. e quella stessa afasia è indescrivibile a sua volta, insufficiente.

c’è una più profonda irraggiungibilità delle parole e dei segni. sul piano antropologico, la nostra identità è ‘naturalmente semiotica’ eppure è altrettanto naturalmente nascosta a se stessa.

anche questo è compreso dalla sua natura paradossale e – al contempo – la eccede.


venerdì, 02 giugno 2006   [link]

 

appunto # 0.9

ed è poi vero che lo Spettacolo ha una storia assai più lunga di quella relativa al secolo XX. soprattutto, ha un itinerario all’interno delle strutture percettive occidentali. non è un evento che poteva darsi in luoghi e meccanismi di potere violenza menzogna e ricatto senza avere dei forti avamposti nel modo stesso di funzionare delle più semplici e sottili percezioni individuali. (è storia tutta da indagare, ancora; si avvia forse nel XVI secolo)

25-30 maggio 2006

martedì, 30 maggio 2006   [link]
 

appunto # 0.8

né si creda che quanto detto nell’appunto # 0.7 riguardi la sola poesia. (al contrario: è la poesia a ri-guardare tutto).

i minimi dettagli e movimenti dello sguardo riportano il mondo a se stesso. le sfumature sono il codice di uno spostarsi e orientarsi nel mondo che si avvia a conoscerlo, filtrando nella sua complessità, cifrandola daccapo. cercando una pertinenza ai suoi segnali – pur non arrendevole.

“les nuances sont fondamentales pour participer au réel”, scrive Philippe Roux (in un post inserito il 28 maggio da Eric Suchère su www.nazioneindiana.com). e – per restare al suo articolo – in politica il capovolgimento delle prassi e dell’azione in spettacolo è come la conclusione del Salò di Pasolini. i sadici rovesciano i binocoli, e contemplano divertiti i supplizi, miniaturizzati.

invece, sono o dovrebbero essere il corpo e la presenza materiale del corpo a dire e fare realtà, dunque politica. positivamente, a mediazioni ridotte o azzerate. la politica ri-guarda o dovrebbe ri-guardare il lavoro effettivo delle persone, la loro salute, istruzione, il tempo minacciato, le condizioni reali della loro esistenza, il loro malementre la politica fatta nello (e dallo) spettacolo è esito e causa dell’incubo iniziato in Italia con particolare violenza negli anni Ottanta, e cresciuto esponenzialmente dal 1994 in avanti


lunedì, 29 maggio 2006   [link]

 

appunto # 0.7

fitti dialoghi privati con amici, in questi giorni, a proposito di letteratura in rete, poesia in rete. alcuni siti italiani sono stupefacenti. alcuni post – specie di poesia – splendono di un tale grado di kitsch, estraneità all’ortografia, banalità, da bruciare ogni ipotesi – sia pure bislacca e divertita – di commento.

a chi verrebbe fatto di commentare ‘positivamente’ o ‘negativamente’ un’influenza, un virus, il morbillo? se e dove si tratta di crisi di crescenza, è natura. amen. dove così non sia, dove cioè si tratti di “cultura” (pessima, magari recidiva) occorrerebbe un team medico, un eroico kamikaze alla Woody Allen, o un bracchetto barone rosso sul tettino della cuccia, capace di slanciarsi senza paura contro l’orrore di certe videate, mitragliandole di sorrisi senza pietà.

è crudele, la rete, perché non permette il gesto di amicizia, l’attenzione che solo il corpo ha verso il corpo. il corpo è capace di comunicare l’insostenibilità di un verso, di un giro di frase, con un piccolo gesto non astioso, con una tonalità di sguardo. solo il corpo sa presentarsi alla pagina indifeso quanto lei – e però capace di insegnarle a difendersi (come lui stesso non sa)


domenica, 28 maggio 2006   [link]

 

mg2347.c.situazionemaggio2006

mi scrive (per sms!) una persona conosciuta tra 2005 e 2006, adombrata per il fatto di avermi affidato in lettura un suo testo che non sono purtroppo ancora riuscito a sfogliare con attenzione. vorrei dirgli che sono forse anni che quasi non leggo miei testi. magari è giusto spiegarsi con immagini, perché osservo che con interlocutori che si occupano di linguaggio, stranamente, il linguaggio verbale non ha effetto. ci aiuteremo con le figure. quella nelle foto p.es. è la situazione attuale di una delle scrivanie di casa. le altre non posso fotografarle perché non c’è una distanza a cui mettersi per abbracciarne il caos in una sola inquadratura. da diversi mesi ho iniziato poi a impilare addirittura plichi, non libri. questi visibili qui sono libri, in gran parte da leggere ancora, quasi tutti arrivati (alcuni comprati) nel 2005. bon. la situazione non può variare in nessun modo, per il momento. sto seguendo da ottobre un trasloco che arriverà a un primo punto fermo soltanto il 15 giugno, ossia tra poco più di due settimane. è stata ed è una situazione che azzera il tempo già azzerato delle giornate. documentazione visiva, come ripeto spesso, è su immag (consiglio vivamente di dare un’occhiata). mg2346.b.situazionemaggio2006in sintesi: rinnovo qui l’invito fatto molte volte: a non spedire in nessun modo e per nessuna ragione dei libri al mio indirizzo, né dei files alla mia casella di posta elettronica. riuscirò ad affrontare nell’estate 2006 una piccola parte di letture del 2004-05. tutto il resto andrà all’estate del 2007. sono un lavoratore dipendente, 6 giorni su 7 vivo 13 ore filate fuori casa, spesso nell’impossibilità di leggere. le domeniche sono dedicate alla mia famiglia, necessariamente – e giustamente. ci sono vari progetti che sto comunque portando avanti, scritture e attività in rete e fuori. faccio il possibile per affiancare i files, leggere comunque anche negli interstizi temporali più illogici. ma è ben complicato forzare la mano alla matematica che descrive la scansione oggettiva del tempo.


sabato, 27 maggio 2006   [link]

 

la quantità (e qualità) di siti e blog anglofoni di poesia sperimentale, e poesia visiva, e poesia non lineare, e google-poetry, è tale, e con risultati di tale bellezza, da non chiedere commento. è sufficiente uno sparuto numero di click: per esempio a partire da http://nonlinearpoetry.blogspot.com/ e dai link collegati.

*

italia. in italia la poesia contemporanea, come si diceva qualche tempo fa, è in linea di massima contemporanea al 1940. (e al 1940 italiano, non europeo).

ipotesi. i problemi sono legati a: enfasi, ego, oratoria, patetismo, vedutismo, vocabolario tirchio (la scarsella del petrarca), zero conoscenza dell’arte contemporanea, zero frequentazione del ‘900 europeo e mondiale.

 


Rosaria Lo Russo legge LA LIBELLULA, di Amelia Rosselli

Bologna, 31 maggio 2006, ore 21:00
Aula Absidale di Santa Lucia
Via de’ Chiari 23

Premio Dams Festival 2006, quinta edizione

La libellula. Panegirico della libertà
di Amelia Rosselli

voce recitante: Rosaria Lo Russo
pianoforte: Andrea Allulli


giovedì, 25 maggio 2006   [link]

 

DOCtorCLIP
primo festival italiano di videoclip di poesia
concorso internazionale
seconda edizione


dalla scheda di presentazione


DOCtorCLIP raddoppia … La prima edizione ha raccolto numerosi e unanimi consensi. Molto elevato il numero delle iscrizioni al concorso (oltre duecento video): la serata finale, con la presentazione dei dieci video finalisti all’Auditorium Parco della Musica di Roma, ha sancito un vivo successo di pubblico e di critica.

Il festival romapoesia, promosso dall’Assessorato alle Politiche Culturali del Comune di Roma, si conferma dunque nella necessità di continuare a dedicare uno spazio privilegiato alla videopoesia: nuova coniugazione tra parola suono e immagine, proposta di “arte totale” che, a partire da un testo poetico, dialoga alla pari con i mezzi tecnologici, contagiandoli di poesia. Dopo oltre un secolo, prende corpo visibile l’idea dei Futuristi che mirava a inserire nel contesto poetico immagini (e suoni).

La passata edizione è stata caratterizzata da un’ampia partecipazione di giovani poeti, accanto a figure più consolidate del panorama italiano. Analizzando l’insieme delle video-opere, emerge il buon livello tecnico generale: tutti gli artisti sanno maneggiare la videocamera, si giostrano agevolmente tra frame, tavole di montaggio e apparati di regia; ma soprattutto dimostrano di aver ben compreso che fare videopoesia implica cognizioni estetiche e strutturali diverse da quelle necessarie per scrivere un testo. Al limite, il punto debole di questa nuova generazione di videopoeti – ma potrebbe anche essere considerato un merito! – consiste in un’apparente “ignoranza” dei lavori e delle esperienze di chi li ha preceduti e ha battuto le stesse piste: sin dai primi anni Settanta, almeno dopo la comparsa di un libro cult come il famoso Videoteppista di Roberto Faenza o dopo la storica commercializzazione del video-portapak da parte della Sony. Se la prima edizione di DOCtorCLIP ha avuto un’impronta prevalentemente italiana, la seconda verrà lanciata con più decisione a livello internazionale, aprendo i battenti all’Europa e ai nuovi mondi, Asia e Americhe.

Per partecipare alla seconda edizione di DOCtorCLIP bisogna mandare alla redazione di romapoesia, entro il 15 luglio 2006, un video inedito della durata massima di cinque minuti che si articoli intorno ad una poesia. E’ possibile scaricare dal sito (www.romapoesia.it) il regolamento del concorso e la scheda di iscrizione. Anche quest’anno i video finalisti verranno proiettati alla fine di ottobre nel Teatro Studio dell’Auditorium Parco della Musica di Roma, nel corso di una serata ad essi dedicata all’interno del festival romapoesia 2006. E al primo classificato andrà un premio di 2500 euro.

La redazione di DOCtorCLIP

Via G. Lanza 178 – 00184 Roma – tel +39.06.48906040 – info@romapoesia.it(www.romapoesia.it)

22 maggio 2006 / annotazione per “le fortune”

lunedì, 22 maggio 2006   [link]

Annotazione per Le fortune

[scelta di dieci poesie, in «Nuovi Argomenti» n.33, gen.-mar. 2006, pp. 176-185]

Il tema di fondo de Le fortune non è diverso da quello del Segno meno, e quindi implicitamente coincide con la medesima ossessione de La casa esposta (che infatti include Il segno): la dissoluzione e decadenza dei luoghi, dei rapporti, delle fortune, la dispersione delle cose, l’indebolirsi del loro getto di senso. Tema, fra altri, elettivamente barocco, ma – direi – giocato meno sul piano della natura morta che su quello otto-novecentesco della fotografia in generale (vista come accumulo di possibili cadute, collezioni di evidenze di mortalità, piccole ceneri esposte), e in particolare del fotogramma/ritratto, o addirittura frame di videoclip.

Il desiderato (e si spera conseguito) rilievo allegorico di questi testi fa riferimento a quell’idea di allegoria cava a cui in più di un’occasione ho accennato. Il nitore di oggetti nominati e forme e personae non rimanda necessariamente a una tavola di decodifica stabilita, ma intende semmai – anche con il suo semplice ed esperibile allegorizzare – far riferimento a un più ampio sfondo di senso-non-senso in cui si incastona qualsiasi circoscritta operazione di semiosi.

La follia dei rapporti e delle strutture della civiltà moderna e postmoderna, la distruzione del tempo individuale, configurano non una ricerca di luoghi e memorie, ma una purissima e perdente rete di resistenze alla sparizione, alla morte. La battaglia è per la vita fisica, per il cibo, il lavoro, la sanità mentale – o una qualche sua procedura di simulazione. Non Proust ma Beckett segna questo tratto di storia.

Allora, come spiegare un linguaggio che, stando a Le fortune, sembrerebbe non orientato da/su Beckett? Forse proprio con la volontà di sintassi e allegoria (agglutinante la prima, vuota e in ciò forse beckettiana la seconda) che mira a ricostruire un orizzonte in cui il senso-non-senso sia presentito, e possibile. Lo sfondo di possibilità del senso, escluso dalle nuove percezioni al passaggio da modernità a postmodernità, ricompare allora come margine e apertura impliciti nell’esperire in generale.

Operare allegoricamente e sintatticamente – pur entro frantumazioni e riconfigurazioni di periodo – dispone e apre sul campo letterario un gioco che assomiglia utilmente all’esperire più generale, al consueto dar senso (e non senso) a cose, che normalmente ci convoca, nella vita, comunemente, continuamente. Un dato artificioso nel dettato del libro – p.es. proprio nelle torsioni sintattiche – è o può essere allora spiegato con l’aggiustamento, la continua messa a punto (a fuoco) che la realtà percepita di fatto sempre chiede.

Non costituisce un’area estranea al reale, e però non è un realismo. Semmai è l’opposto. Pur non essendo gioco sillabico o sintattico-relazionale arbitrario, né gusto sterile dell’enigma, dello stemma.


[link]

nuove foto in immag. nuovi testi in endoglosse, differx, differx.it

19-20 maggio 2006

sabato, 20 maggio 2006   [link]
 

appunto # 0.6

in questa nazione non-stato c’è un’affinità tra gli ostacoli che incontra la scrittura di ricerca e gli ostacoli che incontra la ricerca universitaria.

è sostanzialmente conservatore lo stile medio di scrittura italiano, o regressivo. longanesiano sarebbe un complimento. è capace perfino di arretrare rispetto a quelle posizioni. qualsiasi quotidiano generalista conferma l’impressione. realismo o iperrealismo e feuilleton, narrativa di genere, tv, calcio, amaro, caffè.

è sostanzialmente conservatrice l’università, azienda a conduzione famigliare.

ritrattino

 


  [link]

 

appunto # 0.5

nel Dies irae i versi “mors stupebit et natura / cum resurget creatura” capovolgono il senso della wunderkammer.

nella camera delle meraviglie la natura e la morte stupiscono e fermano la creatura grazie a creature fermate. agganciate alla cenere, scelte e bloccate nella formaldeide. e lo specchio moltiplica questi pezzetti di buio, ne fa cataste di gallerie: praticamente il mondo intero.

revertere.

negli “ultimi giorni” del Dies irae, natura e morte escono sconfitte dall’inversione della freccia del tempo.

ma essendo ultimi, sono giorni invisibili. non saranno mai toccati o visti: quel “mors stupebit” è bloccato al tempo futuro, la forma/formaldeide verbale più labile


  [link]

 

appunto # 0.4

la richiesta di rispetto per il tempo che viene incendiato è incendiata spensieratamente


  [link]

 

appunto # 0.3

il silenzio su un testo indifendibile è a sua volta difendibile, come prassi critica?

si tace su un testo che si stima, per mancanza di tempo, per aggressione da parte della vita, per tante ragioni che non toccano il testo. (che rimane stimato).

ma si tace anche su un testo imbarazzante. allora: il semplice silenzio non è segno di alcunché. continua a non esserci soluzione. parlare con nettezza talvolta è impossibile. tacere è prassi ad alto rischio di fraintendimento.

la mitologia della rete liberante e in tutto libertaria è – come ogni mitologia – narrabile. quando qualcuno farà racconto minuto dei primi anni della rete vedrà grandi flussi e discorsi da un lato (dappertutto); e grandi intrecci di reticenze dall’altro (idem)


  [link]

 

appunto # 0.2

fanno i lavoretti. come dalle monache. allora mettono le mollette con la colla intorno all’anima del rotolo scottex. questo è molto bello; ma può essere non molto bello. di chi si sta parlando?

già. non è un “chi” singolare.

su un grave problema dell’arte contemporanea si interroga fin l’ultima gazzetta kitsch.

questo non interrompe l’interrogazione né aiuta a ripensarla. kingdoms rise and fall. il tempo passa


venerdì, 19 maggio 2006   [link]

 

appunto # 0.1

c’è stato un periodo della storia della poesia in cui il lavoro intellettuale di un autore chiedeva (e aveva necessità di) un riconoscimento da parte di una comunità. questa comunità valutava i suoi testi: emetteva dei giudizi, selezionava. (anche sbagliando. è implicita un’apertura di credito coraggiosa e però rischiosa nell’assegnazione di un qualsiasi ‘ruolo certificante’ a qualsiasi comunità – fallibile, certo. ma:)

una comunità è anche un’immersione nell’alterità del giudizio, nel controllo reciproco, nel conflitto, nel dialogo e dibattito: elementi positivi, non in assoluto, ma relativamente al discorso umano della letteratura. e al discorso e alla storia della letteratura tout court.

dissipatesi le comunità, o molte tra esse, e cresciuti esponenzialmente gli strumenti di autopromozione, ogni voce improvvisatasi autoriale, ogni adolescenza ha letteralmente potuto (e può) costruirsi una sorta di pubblico, un ruolo, una serie di strutture, praticamente una carriera; fingere di non curare l’editoria, o non curarla di fatto, anzi pagare tipografie, inondare il mercato di puerilia, negare l’esistenza della grammatica, distribuirsi o essere distribuita, assegnarsi un posto nel gioco, fomentare amici (e nemici), fingere un agone, clonarsi in rete, infittire la mestizia e vegetazione di un dilettantismo caparbio (anche nell’ignorare Baudelaire).

denunciarsi estranei a chi agisce così è complesso quanto pilotare un’astronave. una crepa nel vetro, e si è risucchiati nel vuoto esterno. (d’altro canto: che senso ha una qualsiasi tacita o verbosa condiscendenza verso il vuoto? quel che non esiste non può accedere all’esistenza solo per via di agitazione).

nessun cenno di miglioramento nel quadro

1-12 maggio 2006

venerdì, 12 maggio 2006   [link]
 

alcuni giorni di attesa. non un buon momento


mercoledì, 10 maggio 2006   [link]

Roma, Libreria MELbookStore  [ via Nazionale 252/255 ]

Giovedì 11 maggio, alle ore 18:00Presentazione della raccolta di poesie diElizabeth Bishop, Miracolo a colazione

(Adelphi)

Saranno presenti Ottavio Fatica, Damiano Abeni e Riccardo Duranti

Ospite/lettore straordinario: Mark Strand


La presentazione è organizzata dalla Sezione Traduttori del Sindacato Nazionale Scrittori

Dalla nota editoriale:«Arcaicamente nuova» – così l’ha definita Marianne Moore, di cui è ritenuta degna erede -, Elizabeth Bishop è ormai entrata di diritto nel novero dei massimi poeti americani del Novecento, ma non ha perso nulla del suo fascino elusivo. Eterna sfrattata dai Paesi come dagli affetti, ha condotto una vita appartata, itinerante, dalla Nuova Scozia a New York, da Parigi a Key West fino al Brasile. E da questa inappartenenza costitutiva nasce la sua poesia «di immensa discrezione e di immensità discreta» – secondo le parole di Seamus Heaney -, dove grazie a «una concentrazione perfettamente inutile, dimentica di sé» e a un modo assorto, metodicamente obliquo di ottenere il giusto grado di rifrazione, si accendono visioni capaci di cogliere scorci inediti di quella sostanza surreale che intride la vita quotidiana.


Melbookstore Roma
via Nazionale 252/255
Tel. 064885411


               


lunedì, 08 maggio 2006   [link]

segnalo questi siti esplorati recentemente: http://www.jubilat.org/

http://www.doublechange.com/, http://thediagram.com.

trovate Portugal, Giraudon, Cadiot e Alferi (oltre a moltissimi altri) tradotti in http://www.durationpress.com.

su Free Verse (http://english.chass.ncsu.edu/freeverse/) un dossier sulla poesia ‘sperimentale’ (?) in Irlanda:

http://english.chass.ncsu.edu/freeverse/Pages/Poetry.htm. qualche dubbio; ma da leggere.

infine segnalo Eric Baus (e Marie Buck) in http://glitterponymag.com/


giovedì, 04 maggio 2006   [link]

In occasione dei 20 anni della rivista

                     

“Semicerchio”

              

presentazione del nuovo numero (34):

Dialoghi transorientali e poesia del Pacifico

               

Roma, venerdì 5 maggio 2006, ore 18:00
               
presso il centro culturale Libreria Bibli
via Fienaroli 28 (Trastevere)

                  

Partecipano
                            
Antonella Anedda, Franco Buffoni, Annalisa Comes,

Francesca Corrao, Annalisa Cosentino,

Marco Giovenale, Mia Lecomte, Valerio Magrelli
          
    
Coordina
   
Francesco Stella

       

 


“Semicerchio. Rivista di poesia comparata” è una pubblicazione dalla casa editrice Le Lettere. Col patrocinio del Dipartimento di Teoria e Documentazione delle Tradizioni Culturali (Università di Siena – Facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo)La rivista, diretta da Francesco Stella, in occasione del numero 34 dedicato a “Transoriental Dialogues: Pacific Poetry – Dialoghi transorientali. Poesia del Pacifico”, invita all’incontro “20 anni di poesia dal mondo e dal tempo”: letture di poesia italiana, araba, birmana, giapponese, cinese e latina, greca e angloamericana.Con Antonella Anedda, Franco Buffoni, Annalisa Comes, Francesca Corrao, Annalisa Cosentino, Marco Giovenale, Mia Lecomte, Valerio Magrelli. “Semicerchio” è la prima rivista italiana di poesia comparata. Fondata a Firenze nel 1985 da un gruppo di scrittori e di universitari, si interessa di poesia dall’antichità al contemporaneo, con attenzione particolare al quadro internazionale e ai rapporti interculturali, alla critica tematica e alla letteratura d’immigrazione. Si compone di una parte dedicata a un tema antropologico, esplorato nella sua storia poetica attraverso ricerche specialistiche e antologie di testi, una sezione di saggi miscellanei, una serie di inediti italiani e stranieri, e una vasta rubrica di recensioni di libri da ogni parte del mondo, compresa la poesia classica e medievale e la canzone rock e le poesie araba, africana, iranica, lituana, greca, indiana. La combinazione di un rigoroso criterio filologico nelle analisi e nelle selezioni del materiale e un’impostazione interculturale sensibile ai movimenti della società ne ha fatto uno degli strumenti di informazione e di proposta letteraria più avanzati sul piano metodologico e più conosciuti e consultati dai cultori di poesia italiani ed internazionali, oltre che un ponte ideale fra ricerca universitaria, militanza critica e aggiornamento scolastico.

Alla redazione e al comitato scientifico, composti da 30 specialisti di vari paesi europei ed extraeuropei, si sono affiancati di volta in volta collaboratori illustri (fra cui Horacio Armani, Josif Brodskij, Hans Georg Gadamer, Seamus Heaney, Antony Hecht, Gunter Kunert, Reiner Kunze, Mario Luzi, Les Murray, Edoardo Sanguineti, Charles Simic, Charles Wright, Andrea Zanzotto, Jan Ziolkowski, Paul Zumthor) e giovani autori: hanno pubblicato su “Semicerchio” alcune delle loro prime prove poetiche, fra gli altri, Rosaria Lo Russo, Giacomo Trinci, Elisa Biagini, Antonello Satta Centanin, Enzo Fileno Carabba, Federico Condello.

13-30 aprile 2006

domenica, 30 aprile 2006   [link]
 

Sono online due miei video (clip-letture), a bassa (bassissima) fedeltà. Una ‘enunciazione’ in quattro righe: Sequence of four (il link sarà disponibile da un altro sito); e un giro di stanza per tre versi di Eliot: The notion… [ 7.5 Mbytes ]


Il numero 11 di “Poesia da fare”

     

Esce il n.11 [eBook PDF] (maggio 2006) della rivista online “Poesia da fare”, a cura di Biagio Cepollaro.

    

     

Sommario

Biagio Cepollaro, Editoriale

     

Testi   

Forough Farrokhzad, da Un’altra nascita

Marina Pizzi,da Sorprese del pane nero

      

Letture  

Massimo Sannelli, Su Neuropa,di Gianluca Gigliozzi
          

Immagine  
B.C., Scrittura


sabato, 29 aprile 2006   [link]

 

Grazie a Sven Staelens e Valeria Gallucci, sette mie poesie in traduzione olandese (e testo italiano) su http://estropoetico.web-log.nl e su http://www.decontrabas.com/stanza/ (link diretti ai testi: 1, 2, 3).  

All’esperimento di ‘sought poem’ Deposizione degli oggetti sulla pista (agosto 2005) è legata una ‘dissipazione grafica’ leggibile in formato pdf qui.

*

Segnalo inoltre, dalla pagina di Vertigine (a cura di R.Astremo), l’intero indice del n.33 di “Nuovi Argomenti” (su cui, come dicevo qualche post fa, compare una sequenza di testi miei con il titolo complessivo Le fortune):

Il numero 33 di Nuovi Argomenti (gennaio-marzo 2006) è in edicola, con due Esquisses non inserite da Proust nel finale de Il tempo ritrovato, una sezione in cui Van Straten, Sanvitale, Moresco, Colombati, Mantello, Janeczek, Santi e Manica fanno i conti con 8 libri che hanno fatto l’Italia (parlando di Pisacane, Abba, Artusi, Croce, De Sanctis, Gramsci, Nievo), e altri pezzi di Pardini, Pincio, Trevi, Canali, ecc.

SOMMARIO

DIARIO di Enzo Siciliano

INEDITO di Marcel Proust, Due Esquisses, con una nota di Assia Thermes

8 LIBRI CHE HANNO FATTO L’ITALIA
Giorgio Van Straten, Il combinato disposto, Giuseppe Cesare Abba
Francesca Sanvitale, Francesco De Sanctis, “Un viaggio elettorale” (1875)
Antonio Moresco, L’insurrezione
Leonardo Colombati, Come leggere l’Artusi e decidere di mettersi a dieta
Marco Mantello, La poesia che prese il posto di Antonio Gramsci
Helena Janeczek, Caccia di guardie e ladri in terra padana
Flavio Santi, Ippolito Nievo, l’annegato d’Italia
Raffaele Manica, L’ultima sconfitta di Croce

CANTIERE
Stefano Simoncelli, Verso la terra di nessuno
Vincenzo Pardini, Un puma
Piero Sorrentino, Rassegna dell’ultima narrativa italiana
Marco Giovenale, Le fortune
Tommaso Pincio, Io ma non proprio
Sebastiano Leotta, Dopo il dialetto. La poesia di Silvio Basso
Nicola Vitale, Intende l’ascoltatore
Raffaella D’Elia, “Il velo nero” di Rick Moody
Emanuele Trevi, Tre poesie buone
Manuela Marchesini, Finding the cure: Dante in Gadda e Shaub
Ruggero Savinio, Via Statilia
José Emilio Pacheco, Un disegno di ottobre
Brendan Kennelly, “Chi compra una poesia”
Francesca Serra, Potenzialmente Calvino
Andrea Gibellini, Il caso Pascoli
Luca Canali, Amarezze biformi
Alessandro Baldacci, Nelle fauci della specie
Sebastiano Mondadori, Il caos ossessivo di Veronesi
Elisabetta Liguori, Per fortuna

GIORNALE DI BORDO
George R. Gissing, Giornate romane
Nadia Anjuman, Il canto più triste


martedì, 25 aprile 2006   [link]

 

Nei giorni 26 e 27 aprile 2006, alle ore 20:00

presso la John Cabot University

(Roma, via della Lungara 233)

Italian Poets in Translation

dodici poeti leggono i propri testi, in italiano e in traduzione inglese:

         

mercoledì 26 aprile, alle ore 20:00:

Edoardo Albinati
Adelaide Basile
Anamaria Crowe Serrano
Annamaria Ferramosca
Vincenzo Ostuni
Daniele Pieroni
           

giovedì 27 aprile, alle ore 20:00

Cristina Annino
Marco Caporali
Marco Giovenale
Lidia Riviello
Massimo Sannelli
Gian Mario Villalta
  
                    


JOHN CABOT UNIVERSITY
Via della Lungara 233, Roma, tel. 06-6819121,
www.johncabot.edu



lunedì, 24 aprile 2006   [link]

 

Segnalo :

-la pubblicazione di un racconto di Jorge Ibargüengoitia, La donna che no, tradotto da M.Cristina Secci per il sito Segnal’etica. Il testo è in formato pdf. Questo il link diretto;

– il sito Mission impossible


domenica, 23 aprile 2006   [link]

 

da una nota del 2003

       

Il valore di una retorica sta nella usefulness che il tempo vorrà accordarle? Nel fatto che – tra dieci anni – lettori o autori giovani leggeranno e useranno le forme e formule ora inventate o risperimentate per (=al fine di) fare qualcosa (di profittevole)? (In letteratura?). Niente garantisce da adesso – su nulla. Magari in futuro si penserà qualcosa del genere. Ma parlando di valore non si parla di pura (hegeliana) presenza perimetrabile di qualcosa. Il fatto che la materia delle parole che il ventenne o trentenne oggi usa in letteratura sia quella assorbita con il latte dai media e dai mediatori e dai letterati che erano giovani venti o trent’anni fa, non depone automaticamente a favore di questi ultimi.

Né, d’altro canto, esistono adesso garanzie sul lavoro artistico di chi non sarà più giovane quando nuovi rendiconti saranno scritti. Solo, lasciar scegliere al mercato o a ‘un’ criterio (p.es. “piana fluente lettura” versus “sperimentazione irta” versus “narrazione”) è altrettanto puerile quanto pensare che criteri e correnti non esisteranno affatto. Il richiamo all’onestà della (scrittura di) ricerca dunque può valere ancora. Non come prescrizione; semmai come presa d’atto di qualcosa che già c’è.


  [link]

 

Un nuovo invito – stavolta molto pressante – a non spedire plichi e testi al mio indirizzo postale, almeno fino a giugno. A causa di un trasloco, i materiali rischiano di andare irrimediabilmente persi. Grazie


sabato, 22 aprile 2006   [link]

 

World Book Capital – capitale mondiale del libro –

in occasione del passaggio di consegne da Torino a Roma

sabato 22 aprile 2006, dalle ore 20:00
presso il Globe Theatre di Villa Borghese
(Largo Aqua Felix, da via di Valle Giulia)

LEGGERE ROMA

La Casa delle letterature e il Comune di Roma organizzano una lettura di poesie. Parteciperanno, tra gli altri, alcuni autori di “Nuovi Argomenti”: Carlo Carabba, Andrea Di Consoli, Massimo Gezzi, Marco Giovenale, Marco Mantello, Jacopo Ricciardi, Vanni Schiavoni, Sara Ventroni    

     > file pdf <

          

annotazione post-factum: Mi scuso con chi è venuto ad ascoltare ed è rimasto sorpreso e deluso da un ritardo enorme. La regia dell’evento ha procrastinato la lettura in maniera imprevedibile. Nessuno di noi avrebbe potuto immaginarlo…


venerdì, 21 aprile 2006   [link]

 

2 link politici

– un giustissimo intervento di Martin Kettle

– il passato (speriamo)


martedì, 18 aprile 2006   [link]

 

“rivista cartacea”

1. nel 2003 esce un libro di poesie di un giovane autore, lo recensisco. la recensione diventa un saggio che una rivista cartacea accoglie o dice di accogliere e in verità rimanda di uscita in uscita. passano circa due anni prima che venga pubblicato. quando compare (senza alcuna correzione di bozze) contiene un refuso anzi un’omissione seria che rende una parte del testo meno comprensibile, a tutto danno di una poesia analizzata. [quella stessa rivista aveva già pubblicato versi (miei) con refusi tenacissimi nonostante le bozze].

2. nel 2002 esce un libro di poesie di un autore solo anagraficamente giovane. voce assolutamente matura. l’anno successivo scrivo su quel testo un saggio che tuttora attende di esser vagliato per uscire probabilmente su una rivista cartacea tra le maggiori in Italia. (e per la quale ho stima e gratitudine). una parte del saggio è stata nel frattempo anticipata online. a breve proporrò lo stesso pezzo critico, integralmente, di nuovo in rete, rinunciando a uscire sulla “rivista fra le maggiori in Italia”, la cui tiratura si aggira intorno alle 500 copie.

3. all’inizio del 2004 Alessandro Broggi mi chiede un brano di critica che scrivo in poco tempo e gli consegno: nel giugno dello stesso anno esce, senza errori (o con qualche lieve problema grafico poi corretto dal webmaster e dalla redazione) sull'”Ulisse” online, n.1: qui. da allora ha avuto 600 lettori circa. non deve essere spedito pagato inviato ricevuto. un clic lo raggiunge, una stampante lo stampa.

è banale, ma è così concreto, e solidamente chiaro, tutto questo…

su (molte) riviste di carta mi sono formato, e sulla cultura del libro. a quella cultura si deve tornare: è il luogo inquietante/materno (ah, unheimlich) della scrittura.

ma va pur detto che deve (perché può) crescere ed estendersi una raggiera di riviste e sedi e siti di critica e/o di poesia in rete – possibilmente nella serietà e severità e nei tempi e con le revisioni e i ripensamenti di una tecnologia ‘lenta’ come quella della civiltà gutenberghiana.


  [link]

 

esce ora “bina” 60, con poesie di Massimo Rizzante. per riceverla: bina_posta [at] yahoo.it

come file (pdf) il numero è anche linkato su Cythère-Critique, grazie a Philippe Pogam


domenica, 16 aprile 2006   [link]

 

aggiungo ora quattro link: alla pagina di Alexandra Petrova, a PoésiesChoisies.net, e ai siti di Asya Nemchenok e di Notamax. (da sfogliare online il recente libretto d’artista fatto da Notamax con testi di Gherardo Bortolotti).

riparte (con due post) il lavoro a dominio del mondo. un testo e una foto ora anche in endoglosse. un testo su differx.


(è in rete inoltre un documento (file Pdf, 55 Kb) su alcuni aspetti del lavoro critico tra 2003 e 2006, con note su RomaPoesia 2005 e sugli articoli del 2006 per “Poesia”)

1-12 aprile 2006

mercoledì, 12 aprile 2006   [link]
 

Bollettino ‘900

Particolarmente interessante l’ultimo numero di Bollettino ‘900, dedicato al racconto breve. E’ leggibile in rete a questo indirizzo:

http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/.

Qui di séguito riporto la presentazione/indice:

Il numero si apre con un saggio di Guido Guglielmi, pubblicato nel 1992 e mai più ristampato, e con gli Atti del seminario “Forme e statuto del racconto breve”, tenutosi all’Università di Bologna negli anni 2003 e 2004. Corredano il numero alcune splendide immagini tratte dalla rivista “La Lettura” (1938-1940). La sezione dei Testi comprende racconti originali di Boubacar Boris Diop, Ben Okri, Laura Pugno e Stefano Visani. Chiude il numero la sezione dedicata alle recensioni.

INDICE :

Un’idea di racconto

Guido Guglielmi,
Un’idea di racconto
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/

Forme e statuto del racconto breve
A cura di Federico Pellizzi

Federico Pellizzi,
Introduzione: Forme del racconto
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Pellizzi.html

John Butcher,
Due racconti di Michele Prisco e Dino Buzzati
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Butcher.html

Eleonora Conti,
La narrativa anni Ottanta di Antonio Tabucchi
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Conti2.html

Andrea Cortellessa,
Metaracconti di Tommaso Landolfi
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Cortellessa.html

Ida De Michelis,
Dalla parte del racconto: Carlo Emilio Gadda narratore
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/DeMichelis.html

Rita Fresu,
Lingua e stile di «Giovine anima credula» di Bontempelli
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Fresu.html

Giuseppe Gliozzo,
La narrativa breve sulla rivista “La Lettura” (1938-1940)
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Gliozzo.html

Maria Antonietta Grignani,
Sulla lingua di Tommaso Landolfi
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Grignani.html

Giulio Iacoli,
Modelli per “La giornata d’uno scrutatore” di Italo Calvino
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Iacoli.html

Orsetta Innocenti,
Su alcuni racconti di Primo Levi
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Innocenti.html

Caterina Marinucci,
Sandro Penna, i racconti di “Un po’ di febbre”
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Marinucci.html

Florian Mussgnug,
I travestimenti del racconto in Giorgio Manganelli
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Mussgnug.html

Giorgio Nisini,
Sulla forma breve nella narrativa di Pier Paolo Pasolini
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Nisini.html

Maria Elena Renda,
Il racconto della violenza in Primo Levi
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Renda.html

Note e rassegne sul racconto,
A. Chiurato, E. Conti, C. La Via, L. Preziosi
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Hpage/noteracconto.html

Testi

Boubacar Boris Diop,
La vecchietta
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Diop.html

Ben Okri,
L’arte perduta di incantare: narrazione e magia
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Okri.html

Laura Pugno,
Il tè
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Pugno.html

Stefano Visani,
Padre e figlio
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Visani.html

Recensioni

Silvia Cavalieri,
Jose Luis Peixoto, Questa terra ora crudele
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Cavalieri.html

Chantal Colomb,
Pierre Jourde, La Litterature sans estomac
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Colomb.html

Tiziana De Rogatis,
Pierluigi Pellini, Le toppe della poesia
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/DeRogatis.html

Anna Frabetti,
Elena Ferrante, I giorni dell’abbandono
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Frabetti.html

Elena Gurrieri,
Ernestina Pellegrini, L’opera letteraria di Claudio Magris
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Gurrieri.html

Claudia La Via,
“Connessioni Leggendarie”: la Net.Art.
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/LaVia2.html

Manuela Mellini,
“Digisic. Archivio digitale della letteratura siciliana”
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Mellini.html

Guido Michelone,
Aldo Nove, Milano non è Milano
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Michelone.html

Laura Toppan,
Danilo Breschi, Congiunzione carnale, astrale, relativa
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Toppan1.html

Laura Toppan,
Giovanni Stefano Savino, Anni solari II
(poesie scelte 2002-2004)
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Toppan2.html

Bijoy M. Trentin,
Dino D’Erice, Ad ogni avvento
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Trentin.html

Le immagini di questo numero:

Immagini da “La Lettura” (1938-1940)
http://www3.unibo.it/boll900/numeri/2005-i/Hpage/immagini.html


“Bollettino ‘900” – Electronic Journal of ‘900 Italian Literature

Direttore: Federico Pellizzi

Dipartimento di italianistica dell’Università di Bologna
Via Zamboni 32 – 40126 Bologna – Italia

SITI WEB:

http://www.boll900.it/
http://www.unibo.it/boll900/
http://www.comune.bologna.it/iperbole/boll900/

MAILING LIST:
http://boll900.it/mailman/listinfo/b900

Per iscriversi alla Newsletter bimestrale scrivere a:
redazione@boll900.it, oppure seguire le procedure
automatiche (
http://boll900.it/mailman/listinfo/b900,
mailto:
b900-request@boll900.it?subject=subscribe)



domenica, 09 aprile 2006   [link]

 

Poesia Italiana Online: il nuovo libro di B.Cepollaro

+ inediti e ristampe (Costa, Caserza,

Garau, Renello, Tini Brunozzi)

Lavoro da fareEsce
Lavoro da fare ,

nuovo libro di Biagio Cepollaro; è in formato ebook, sia pdf sia html.

Il testo nasce legato a numerosi materiali che lo rendono vera e propria opera multimediale: nel sito dedicato si possono infatti leggere sia la postfazione di Florinda Fusco, sia le letture critiche di Andrea Inglese, Giorgio Mascitelli e Giuliano Mesa; e si possono ascoltare gli mp3 di lettura delle poesie. Si può sfogliare un ricco album di fotografie, o ascoltare la collaborazione con Giuseppe Cepollaro.

                

Costa

Escono inoltre i nuovi titoli della collana di Poesia Italiana Online:

-  Corrado Costa, Pseudobaudelaire (1964, ristampa)

-  Guido Caserza, Priscilla (2006, inedito)

-  Sergio Garau, Fedeli alla linea che non c’è (tesi di laurea sul Gruppo 93, 2005)

-  Gianpaolo Renello, Nessun torna (2006, inedito)

-  Francesca Tini Brunozzi, Brevi danze (2006, inedito)
    


[ tutti i testi sono liberamente scaricabili dal sito, dove sono presenti anche opere di G.Mesa, B.Cepollaro, M.Sannelli, G.Niccolai, M.Giovenale, L. Di Ruscio, A.Inglese, G.Mascitelli, F.Fusco, F.Forlani, M.Baino, S. La Chiusa, A.Broggi, G.Bortolotti, S.Beltramo, B.Cascella: cfr. il CATALOGO in formato PDF ]


venerdì, 07 aprile 2006   [link]

 

Su NazioneIndiana

Su www.nazioneindiana.com è ora accolto (grazie ad Andrea Inglese) il primo dei due articoli su “alcuni autori nati negli anni 1968-77”: Corpo, gelo, tempo, oggetti. (Originariamente in “Poesia” di febbraio).


domenica, 02 aprile 2006   [link]

 

Francesca Vitale, Acqua

Lunedì 3 aprile 2006, alle ore 18:00
                     
presso il centro culturale La camera verde
Roma, via G.Miani 20 (zona Ostiense)
     
si presenta il libro
       
VENTI SONETTI
     
di  
Massimo Sannelli
           

Sarà presente l’autore.
       

“I sonetti sono stati scritti in una clinica genovese, nell’estate del 2004: la loro forma chiusa o pseudochiusa significava, in quel momento, che ad una chiusura ambientale corrispondeva, per necessità, una chiusura formale. Il testo doveva riflettere quella vita e quello spazio, e dalla chiusura del corpo in quello spazio doveva nascere almeno una libertà artistica. I Venti sonetti del 2004 appartengono solo a quella condizione, iniziata e finita: non avevo scritto sonetti prima, non ne scriverò più dopo” (M.S.)
         

Il centro culturale e casa editrice La camera verde è diretto da Giovanni Andrea Semerano. Per acquistare il libro e per ogni informazione: tel. 06-6572894540, lacameraverde@tiscali.it
         


           
[ Massimo Sannelli, Venti sonetti, Roma 2006. Collana ‘Stalker’. Con una postfazione-lettera di Raffaello Bisso. Immagine in copertina (visibile in questo post) di Francesca Vitale]

marzo 2006

mercoledì, 29 marzo 2006   [link]
 

In questi giorni sul sito di Biagio Cepollaro ci sono moltissime novità. Qui di séguito segnalo per ora soltanto l’uscita del n.10 di “Poesia da fare”. Ma invito tutti a visitare subito www.cepollaro.it


  [link]

 

Il numero 10 di “Poesia da fare”

     

Esce il n.10 [eBook PDF] (aprile 2006) della rivista online “Poesia da fare”, a cura di Biagio Cepollaro.

    

     

Sommario

Biagio Cepollaro, Editoriale

     

Testi   

Gabriella Fuschini, Da Rosa in forma di poesia

Michele Zaffarano, Da La fine dell’amore

      

Letture  

Giorgio MascitelliSul canto sull’usura di E. Pound    

Erminia PassannantiSu Amelia Rosselli          

Immagine  
B.C. Lisboa, 1



giovedì, 16 marzo 2006   [link]

 

domenica 19 marzo 2006, ore 19:30 (circa)

presso il

Teatrino del Parco Trotter

via Giacosa 46, Milano

MM1 Rovereto

dissipazione e disposizione del testo

le poesie di

Gherardo Bortolotti

Marco Giovenale

Michele Zaffarano

Introduzione e cura di

Paolo Giovannetti

  

Presentati da Paolo Giovannetti, i tre autori leggono i loro testi, offrendo annotazioni ed elementi di poetica – anche in rapporto alla recente scrittura di ricerca italiana, anglofona, francofona.

Teatro del Trotter via Giacosa 46 (MM1, fermata Rovereto). Iniziativa dell’Associazione culturale Casa della poesia. A cura di Giusi Busceti e Pierluciano Guardigli

la lettura è inserita nel contesto di

Un marzo di gran vento

Domenica 19 marzo, ore 15 – 22

Manifestazione promossa dalla Commissione Nazionale Italiana per l’UNESCO nell’ambito della Giornata Mondiale della Poesia 2006

Il programma prevede:

“Il Deserto nella poesia araba ed ebraica”, Video/scenografia con testi e immagini degli alunni della Casa del Sole, a cura di Alberto Casali

Gruppo di musica d’insieme, concerto degli alunni della Scuola Media Rinaldi, a cura di Ferdinando Pinto e Michele Valle

Premio di poesia “Marina Incerti”, presentazione degli allievi finalisti dell’edizione 2004-2005, a cura di Luigi Cannillo

Omaggio a Paola Cusumano, a cura di Giusi Busceti, con interventi di Giancarlo Majorino, Angelo Lumelli, Michelangelo Coviello

Poesia e musica con gli artisti intervenuti:

Fabrizio Bernini Gherardo Bortolotti Michelangelo Coviello

Maurizio Cucchi Antonella Doria Beno Fignon Tomaso Kemeny

Angelo Lumelli Paolo Giovannetti Marco Giovenale Giacomo Guidetti

Giancarlo Majorino Giulia Niccolai Alberto Pellegatta

Maria Pia Quintavalla Marta Rodini Mario Santagostini

Michele Zaffarano Matteo Zattoni Maddalena Zeiro

Conducono Barbara Gabotto e Roberto Carusi


Ideazione e Coordinamento: Giusi Busceti – Pierluciano Guardigli

Hanno collaborato: Antonella Doria e Vincenzo Viola

Ufficio stampa: Renato M. Fondi – r.mfondi@alice.it

Info: giusi.busceti@tiscali.it – 339.8255245 – 333.6368840

Il titolo “Un marzo di gran vento” è tratto da una poesia di Fernanda Romagnoli

[ www.casadellapoesia.135.it ]


domenica, 12 marzo 2006   [link]

 

Il numero 9 di “Poesia da fare”

     

Esce il n.9 [eBook PDF] (marzo 2006) della rivista online “Poesia da fare”, a cura di Biagio Cepollaro.

    

     

Sommario

Biagio Cepollaro, Editoriale

     

Testi   

Gianluca Gigliozzi, Da Neuropa

Giorgio Mascitelli, Non barboni 

      

Letture  

Italo TestaImpurità    

Erminia PassannantiSu Amelia Rosselli          

Immagine  
Fausto Pagliano (1988)


               

       


venerdì, 03 marzo 2006   [link]

 

Su “Poesia” di marzo: il secondo articolo + rassegna antologica

È in edicola il n.203 di “Poesia” (Crocetti), con il secondo dei due articoli dedicati a poeti nati negli anni 1968-77: Visibilità e dicibilità del mondo. In questo caso è proposta una lettura (e un rapidissimo campionamento) delle sintassi di alcuni autori.

             

         

Su “Nuovi Argomenti” di marzo: Le fortune, dieci poesie

È in libreria in questi giorni il n.33 di “Nuovi Argomenti” (gennaio-marzo 2006). Rapida segnalazione: alle pp. 176-185 si può leggere una sequenza di mie poesie sotto il titolo complessivo de Le fortune. I dieci testi sono segmento di un libro in scrittura.

         

           

“Il libro dell’immagine”, n.5 (con Tiresia, di Giuliano Mesa)

    

Esce ora il quinto volume della rivista “Il libro dell’immagine”, a cura di Giovanni Andrea Semerano, che ospita – tra gli altri – testi di Luigi Toni, Ilirjana Stringa, Fiammetta Cirilli, Giulio Marzaioli. Segnalo in particolare il Tiresia, di Giuliano Mesa, legato alle immagini di Matias Guerra. La rivista accoglie infine una versione riveduta di Endoglosse, con due nuove prose.

     

Una presentazione del numero si farà presso La camera verde (Roma, via G.Miani 20) il prossimo 25 marzo, dalle ore 18 in poi.

    

Chi volesse ricevere la rivista può telefonare fin da ora al numero 06-6572894540 (tutti i giorni dopo le 18, tranne il lunedì).

     

 

[ Uscirà più avanti un ulteriore fascicolo legato al “Libro dell’immagine”, con una sezione di autori contemporanei ]

febbraio 2006

domenica, 26 febbraio 2006   [link]
 

mg1446R.feb06Le presenze del tragico nominate dal modernismo: miseria e guerra, principalmente. (Per la prima, cfr. Eliot, Preludes).

La tragedia è data per spacciata ossia innominabile via via che si estende una ‘sensibilità postmoderna’. (E: il fatto che p.es. Nina Berberova assai tardi, addirittura nel 1988, usi il vocabolario dei Preludes è attribuito e forse di fatto attribuibile a uno spirito russo). La stessa malattia è o categorizzata (l’aids come immagine di altro, in Sontag) o schiacciata sugli schermi come spettacolo del post-human.

Il postmoderno ha avuto e ha la tendenza a eliminare le parole della presenza del tragico, a tacerle. (Forse riassorbendo inefficacemente nelle strutture letterarie ogni confronto con il negativo). Ovviamente sulla realtà del tragico non ha modo di incidere. Le pietre pesano. Perfino il burlesco assume i connotati di un variato articolarsi di acrobazie e lacune e silenzio sulla realtà, che dal canto suo insiste ad accatastare vittime fuori dal linguaggio 


sabato, 18 febbraio 2006   [link]

 

Casa Pasolini per Amelia

            

Il V Municipio e la Casa della Poesia Pier Paolo Pasolini presentano, sabato 25 febbraio alle ore 17.30 presso la Casa della Poesia Pier Paolo Pasolini in via Giovanni Tagliere 3, Roma (zona Rebibbia), luogo in cui il poeta visse dal 1951 al 1953, l’incontro:

                         

SOFFIATI NUVOLA

lettura per Amelia Rosselli

            

I poeti Paola Febbraro, Florinda Fusco, e Massimo Sannelli dedicheranno una lettura ad Amelia Rosselli, scomparsa l’11 febbraio 1996.

                               

                           

Questo non vuole essere un semplice omaggio per un anniversario, ma la prova collettiva di alcune voci, che leggeranno sia testi propri sia testi di Rosselli: in nome di una vicinanza – tecnica ed emotiva – alla poesia e alla voce di un’autrice assoluta. Tentare questa esperienza a Casa Pasolini serve a riprodurre un’antica solidarietà: il poeta di Casarsa aiutò Amelia nella pubblicazione del primo libro Variazioni belliche, e ne curò la prima ipotesi critica. In comune, i due poeti hanno un rigoroso “contenutismo”, che unisce l’istintualità del sangue alla pratica politica e al “gettare il corpo nella lotta”. “Poeta grande” è Amelia, per Pier Paolo; “maestro”, con tutto l’affetto e la sfida che si possono provare per chi insegna, fu Pasolini agli occhi di Rosselli.

            

*  *  *

                         

Paola Febbraro
Nata a Marsciano (PG), vive e lavora a Roma. Ha scritto testi per la radio e per il teatro. Nel 1979 partecipa al Festival di Castelporziano come ideatrice e redattrice della “Quotidiana di Poesia”. Finalista al Premio Laura Nobile 1993. Ha curato la sezione “Lezione e conversazioni” di Amelia Rosselli sul numero della rivista “Galleria” completamente dedicato a lei e curato da Daniela Attanasio e Emmanuela Tandello. Con la raccolta La Rivoluzione è solo della Terra (Manni editore) vince il Premio Renato Giorgi 2002. Altre sue pubblicazioni : Il Drago Addormentato (Antologia Poetromachia con R. De Angelis, R.M.Trovato e A. Dorato – Joyce & C., Roma 1993)  a fratello stefano (La Volpe e L’Uva, Bologna 2000).

                         

Florinda Fusco
Suoi testi poetici e critici sono apparsi in varie riviste italiane tra cui “il verri”, “poetiche”, “Nuovi Argomenti”, “Allegoria” e nei volumi Lessico novecentesco (Laterza 2000), Akusma. Forme della poesia contemporanea (Metauro 2000), Sololimoni (Shake 20001), Verso, l’immagine. Sulla soglia tra arte e poesia (Fondazione Baruchello), Parola plurale (Sossella 2005). La sua prima opera poetica pubblicata è linee (Editrice Zona 2001). Con Il libro delle madonne scure (Mazzoli 2003), illustrato da Luigi Ontani, è stata vincitrice del Premio Delfini. Ha tradotto dallo spagnolo l’opera poetica della scrittrice argentina Alejandra Pizarnik, vincendo il  premio nazionale di traduzione Bernard Simeone (2004). Suoi testi sono stati tradotti in francese e pubblicati nell’antologia Action Poétique nel 2004. Attualmente sta scrivendo una monografia su Amelia Rosselli. 

                         

Massimo Sannelli
Massimo Sannelli è nato nel 1973, vive a Genova. I suoi ultimi libri sono:
La giustizia (edizioni d’if, 2004); Santa Cecilia e l’angelo (Atelier, 2005); Il nuovo (Cantarena, 2005); Venti sonetti (La Camera Verde, 2006). Si occupa di letterature e testi medievali. Ad Amelia Rosselli ha dedicato Il pragma (Dedalus, 2000), e-book nel sito
www.vicoacitillo.it.

                         

*

                         

Per raggiungere Casa Pasolini – via Giovanni Tagliere 3:
Metro B fino a Rebibbia (capolinea)
Autobus 311(Via di Casal de’Pazzi), scendere davanti al carcere in via
Bartolo Longo. Prendere la salita dopo la rotatoria.


  [link]

 

su http://ex04.splinder.com tre paragrafi di appunti o ipotesi su scritture recenti, a cura di Gherardo Bortolotti e M.G.: 1. Installazione vs performance; 2. Autore e realismo; 3. Antirappresentatività


giovedì, 16 febbraio 2006   [link]

 

bina

[ da http://www.vibrissebollettino.net/bestoff/archives/2006/02/bina_1.html ]

      

   

“bina” è una lettera-dono nata nel giugno 2003: un foglio che propone solitamente poesie o prose o rapidi saggi e brani di poetica, o – più raramente – recensioni. È preparata e spedita (in genere ogni quindici/venti giorni) a un indirizzario di alcune centinaia fra amici, lettori, autori, critici, editori, artisti, fotografi, …

      

Ha ospitato testi di Rosaria Lo Russo, Roberto Roversi, Franco Buffoni, Andrea Raos, Andrea Inglese, Valerio Magrelli, Jolanda Insana, Marina Pizzi, Nanni Cagnone, Laura Pugno, Luigi Severi, Mariella Bettarini, Maria Grazia Calandrone, Biagio Cepollaro, Alessandro Broggi, Mario Desiati, Florinda Fusco, Fiammetta Cirilli, Vincenzo Bagnoli, Paolo Cavallo, Sergio Rotino, Paola Febbraro, Stefano Guglielmin, Elio Tavilla, Michele Zaffarano, e traduzioni (tra cui diverse a cura di Damiano Abeni) da Ashbery, Strand, Sexton, Artaud, Carroll, Rimbaud, Bousquet, Gréan, Suchère.

      

La forma è quella di una email breve, senza grafica né formattazione html, che ha in allegato un semplice foglio A4 – impaginato su una sola facciata divisa in due colonne – che riporta gli stessi contenuti della mail.

      

“bina” si serve della rete e la attraversa, ma non vi si ferma. Raggiunge i lettori concretamente: nella forma, appunto, di una pagina, ‘da stampare e conservare’, ripiegare, portare con sé, annotare, accartocciare.

      

Si può chiedere all’indirizzo bina_posta [at] yahoo.it

      

La lettera 58, appena uscita (14 febbraio), contiene un testo su Amelia Rosselli. Nazione Indiana lo ha accolto a sua volta: qui:

http://www.nazioneindiana.com/2006/02/15/senza-titolo-2/

      


Marco Giovenale

Massimo Sannelli

       

     

      

[ di “bina” parla inoltre Andrea Raos in Best off 2006, a cura di Giulio Mozzi, Minimum fax, Roma 2006, pp.95-96 ]


mercoledì, 08 febbraio 2006   [link]

 

2. Toscano1. MohammadI ChapBook [Arcipelago Edizioni] :

4 nuovi titoli di poesia

     

– di Gherardo Bortolotti e

Michele Zaffarano

  

3. Espitallier4. CadiotLa collana ChapBook è uscita in questi giorni per la casa editrice Arcipelago, di Milano. Quattro i titoli fin da ora disponibili:

    

1. Marte ha bisogno di terroristi, di K. Silem Mohammad
2. 62 unità di prosa scritte da malato, di Rodrigo Toscano
3. Scusi, la strada per Pondicherry?, di Jean-Michel Espitallier
4. Davy Crocket o Billy the Kid avranno sempre un po’ di coraggio, di Olivier Cadiot

     

   da NazioneIndiana:

      

Si tratta di piccoli libretti con testo a fronte, a basso prezzo, che presentano ognuno un testo di un autore straniero inedito in Italia. Mohammad e Toscano sono statunitensi, Espitallier e Cadiot francesi.

Alla base della collana c’è, principalmente, una curiosità personale. La voglia, ma forse anche il bisogno, di sapere che cosa succede in giro. C’è anche, però, il sospetto che, fuori dall’Italia, stiano succedendo molte cose che può essere interessante conoscere, fosse solo per una presa visione, per un aggiornamento sullo stato dell’arte.

I quattro autori che presentiamo, in questo senso, non sono tanto il frutto di una ricerca sistematica, di uno studio più o meno approfondito di scene letterarie complesse e ricche di un dibattito critico e poetico le cui diverse fasi, in Italia, sono in gran parte ignote. Non lo sono in quanto non è quello dello studioso il ruolo che potremmo o vorremo ricoprire. I quattro autori (e gli altri, anche italiani, che li seguiranno se l’impresa della collana riuscirà a proseguire), sono per noi degli incontri fortunati, delle esperienze con cui confrontarci a partire dalle nostre esperienze, dalle nostre esigenze di autori e di lettori.

Nei nostri testi, ci siamo trovati a lavorare con alcuni strumenti e ci siamo chiesti chi si muoveva allo stesso modo, o magari in modi diversi a partire, però, da quegli stessi strumenti. Le nostre esigenze formali erano, insomma, quelle di misurarci con una letteratura di ricerca di respiro internazionale, con un lavoro sulla poesia anti-lirico (per usare un espressione forse troppo comoda, in effetti), con un utilizzo, per esempio, della prosa o di materiale testuale preesistente. Tutto questo in vista di una letteratura che basasse le sue retoriche non sul riconoscimento dei “tratti poetici” di un testo (che ci dovrebbe riportare “poeticamente” il mondo) ma sull’esposizione dell’evidenza del testo stesso, della sua natura di aggregato, di installazione su pagina delle parole, e di senso “soggettivo” nel mondo.

Ci siamo rivolti all’estero non tanto per una presa di posizione o per un qualche provincialismo anti-italiano, ovviamente, ma per pura curiosità, per sapere come apparivano il testo e la letteratura da altre regioni del capitalismo neoliberista, della globalizzazione, della crisi del post-colonialismo. Perché sapevamo che molti stavano lavorando altrove e che quei molti non erano irraggiungibili.

A conti fatti, allora, per ora, abbiamo incontrato i quattro che siamo riusciti a tradurre e pubblicare. Mohammad, che scansiona la rete attraverso i motori di ricerca, provocandola, per così dire, con stringhe di ricerca che la fanno coagulare in porzioni di testi, raccolte poi in pezzi costruiti sull’elenco come grande figura generale, che sostituisce la struttura dei versi, delle forme canoniche. Toscano, che lavora in modo simile, trovando nello scheletro sintattico, nelle costruzioni grammaticali che compongono le frasi, i periodi, una specie di nozione d’ordine per un materiale culturale diversissimo, pulviscolare, centrifugo. Espitallier, che con una visione ludica del testo sembra quasi fornirci una facile soluzione al problema del produrre senso, del leggere, dello scrivere, ma che in verità, di nuovo grazie all’elenco, all’accumulazione, disfa i nostri progetti di intelligenza a buon mercato. Cadiot, infine, che riprende una sorta di spirito narrativo, appellandosi anche all’immediatezza dell’immaginario popolare, che corrode sottilmente, puntando sulla grammatica, sulle assenze nell’albero sintattico, per mostrarcene i chiaroscuri, per farci vedere come alla base di ogni nostra distrazione, ci siano le regole di buona (?) costruzione delle frasi.

    

    

[ G.B. e M.Z. ]

    

     

*  

    

I volumetti sono già disponibili presso:

      

Antica libreria Croce, c.so Vittorio Emanuele II 156, Roma
Archivi del ‘900, v. Montevideo 9, Milano
Odradek, v. Principe Eugenio 28, Milano
Rinascita, v. Calzavellia 26, Brescia
Circolo delle arti, v. E. D’Adda 11, Mariano C.se
Libux, v. Dante 8, Cantù
Un mondo di libri, galleria Mazzini 8, Seregno

 

   

[ N.B.: Testi di (e su) Mohammad, Toscano, Espitallier e Cadiot e molti altri autori di lingua inglese e francese, possono essere trovati navigando sui siti linkati qui a sinistra, sotto le voci “scrittura di ricerca” relative a USA e Francia ]

    

         


lunedì, 06 febbraio 2006   [link]

 

Su “Poesia” di febbraio: articolo e piccola rassegna antologica

È in edicola il n. 202 di “Poesia” (Crocetti), con il primo di due miei articoli dedicati ad alcuni autori nati negli anni 1968-77. Il secondo testo uscirà in marzo. In entrambi, una sezione antologica. Il titolo dato a questo primo segmento o saggio è legato al lavoro fatto per RomaPoesia 2005: Corpo, gelo, tempo, oggetti. Si tratta di un intervento in buona parte indipendente da quella occasione di incontro, ma che a vari campi tematici e riflessioni e discorsi lì impostati fa riferimento.            

            

            

            

[ M.G., Questioni e generazioni. Alcuni autori nati negli anni 1968-77. Prima parte: Corpo, gelo, tempo, oggetti, in “Poesia”, a. XIX, n. 202, febbraio 2006, pp. 49-58 ]

            

            


  [link]

 

Alcune segnalazioni

Torno ad annotare che sul n.32 di “Nuovi Argomenti” (ottobre-dicembre 2005) è presente una importante rassegna dedicata a sei autori francesi, curata da Andrea Inglese e Andrea Raos, dal titolo Le macchine liriche: sei poeti francesi della contemporaneità. La sezione, alle pagine 196-235 della rivista, dà modo di osservare la ricchezza e la complessità della situazione poetica francese, attraverso una scelta di pagine di Jean-Jacques Viton, Emmanuel Hocquard, Anne Portugal, Christophe Tarkos, Caroline Dubois, Éric Suchère. Le traduzioni sono degli stessi Raos e Inglese, e di Florinda Fusco, Massimo Sannelli, Michele Zaffarano.

             

*

                

Il prossimo 11 febbraio saranno passati dieci anni dalla morte di Amelia Rosselli, voce/scrittura assoluta della poesia italiana del secondo Novecento. Per ricordarla, si preparano diverse iniziative. Ne segnalo in particolare due:

6, 8, 9, 10 e 11 febbraio, RadioTre Suite (dopo le h.20):
Con l’ascia dietro le nostre spalle. Dieci anni senza Amelia Rosselli
A cura Di Andrea Cortellessa. Puntate di 15-18 minuti ciascuna, con registrazioni Rosselli dall’archivio RAI e interviste.

11 febbraio, ore 16:30, Museo di Roma in Trastevere (Piazza S. Egidio 1b; tel. 06-5816563): proiezione del documentario di Rosaria Lo Russo
Amelia Rosselli… e l’assillo è rima
Regia di Stella Savino. Con letture di poesie di A.R. a cura di Sonia Bergamasco, Jolanda Insana, R. Lo Russo. Coordina Andrea Cortellessa.

             

             

[Da ricordare inoltre che la mattina dell’11 verrà scoperta una lapide in memoria di Amelia, in via del Corallo 25]

             

*

             

Si conclude una prima fase di sperimentazione di google poetry su Differx e Differx.it (in quest’ultima pagina si trova il ciclo completo di Dominio del mondo).

             

*

             

Paolo Giovannetti parla di poesia in prosa e di Endoglosse nel suo saggio Confini, margini (e limiti) della poesia in prosa, nel volume Tirature ’06, a cura di Vittorio Spinazzola, uscito da poche settimane per Il Saggiatore.

             

*

             

Si parla di “bina” e del lavoro di Massimo Sannelli e del sottoscritto nell’articolo di Andrea Raos, Da 10 anni in qua, pubblicare la poesia, uscito su Nazione Indiana nel 2005 e riproposto in Best off 2006, a cura di Giulio Mozzi, MinimumFax, Roma 2006, pp.95-96.

              

*

             

Due poesie di Massimo Rizzante sono ora su AbsolutePoetry.

      

       

Su Ex_04 un testo nuovo: di Greta Rosso.


sabato, 04 febbraio 2006   [link]

 

A Roma, venerdì 10 febbraio 2006, alle ore 17.00
Presso i Musei Capitolini
Palazzo dei Conservatori, Sala Pietro da Cortona
Piazza del Campidoglio
 
LA COSA, LA PAROLA
 
 
In occasione della
presentazione
a cura di Rosa Pierno
della Rivista “Anterem“, diretta da Flavio Ermini
e
della raccolta In re ipsa, di Giulio Marzaioli,
vincitrice del Premio Lorenzo Montano 2005, sez. raccolta inedita
 
 
si terrà un dialogo tra Lucio Saviani e Cesare Cuscianna, con letture di Giulio Marzaioli, e degli autori vincitori,  finalisti e segnalati nell’ambito del Premio Lorenzo Montano 2005: Franco Falasca (vincitore sezione opera edita), Maria Grazia Calandrone, Stefania Portaccio, Fabio Ciriachi, Annalisa Comes, Marcella Corsi, Anna Laura Longo, Primerio Bellomo, Antonio Bonchino, Maurizio Solvimene, Luigia Sorrentino, Sonia Gentili, Renato Minore, Luigi Severi.


mercoledì, 01 febbraio 2006   [link]

 

segnalazione

Un saggio di Massimo Sannelli sul linguaggio di Fenoglio, pensato come recensione al libro Alba e le Langhe. L’epopea del partigiano Johnny, di Fiammetta Cirilli, compare su Microcritica e in Romanzieri.com

19-28 gennaio 2006

sabato, 28 gennaio 2006   [link]
 

Il numero 8 di “Poesia da fare”

     

Esce il n.8 [eBook PDF] (febbraio 2006) della rivista online “Poesia da fare”, a cura di Biagio Cepollaro.

    

     

Sommario

Biagio Cepollaro, Editoriale

 

Testi   

Giorgio Mascitelli, Il problema della sete

Alessandro Raveggi, da Gravagli sopra crudelmente bello

Letture  
Biagio Cepollaro, Su Schedario di Giuliano Mesa    
          
Immagine  
Biagio Cepollaro, Arena, 3


               

       

[ cfr. anche Italianistica OnLine ]


  [link]

 

Biagio Cepollaro, La Rete e
la Poesia

[ da www.cepollaro.splinder.com ]

Accettare il fatto che in Italia la poesia non abbia nessun mercato (in un Paese dove quasi la totalità del fatturato dell’editoria proviene dalla scolastica) può far tirare un respiro di sollievo.
La Rete sembra nata proprio per Lei.

Già il vecchissimo ciclostile aveva avuto un che di arioso ma ora, si potrebbe dire, ogni ombra è fugata.

Si va diffondendo una pratica che, con naturalezza telematica, fa rimbalzare un testo nuovo da un sito ad un altro, in amicizia.

Sociologicamente si sta sganciando l’informazione dal suo supporto ma anche la dimensione autoriale del poeta da quell’ambivalente commistione che l’individualismo romantico, legato all’oggetto-libro, aveva creato con l’individualismo proprietario della borghesia in fase eroica.

L’egoità del poeta non perde in narcisismo ma si può lasciare definitivamente alle spalle anche l’apparenza della residua – se possibile – illusione economica, illusione che solo onesta ingenuità, sprovvedutezza o ridicola malafede fin qui avevano alimentato. E ciò è bene.

[B.C.]

 


mercoledì, 25 gennaio 2006   [link]

 

Decisamente ricca la Revue de presse di gennaio 2006 su Cythère-Critique. (Per non parlare del Manifesto del comunismo dandy, del maestro Francesco Forlani…).

Gherardo Bortolotti mi segnala l’uscita del n.3 di Coconut (che prontamente inserisco tra i link dedicati alla scrittura di ricerca).

Tre interi libri di Marina Pizzi sono disponibili in rete: Sconforti di consorte, Brindisi e cipressi e Sorprese del pane nero.

Alessandro Broggi segnala un link interessante a p0es1s – Digitale Poesie, Berlino 2004.


  [link]

 

per slowforward:

l’intenzione è quella di inserire più testi, moltiplicando i dettagli (e un rigore, una fedeltà a voci che valgono). nonostante e anzi dentro e contro le difficoltà e la piccola o meno piccola cenere che si accanisce in questi giorni.


lunedì, 23 gennaio 2006   [link]

 

mg1177c.rd.gen 06Cinque paragrafi su enigma

1.

Lo status di paradosso della parola poetica può consistere nella sua capacità di esibire la propria necessità di esistenza (certe frasi nascono ‘compiute’) senza che di questa si conoscano in anticipo delle regole (di formazione), delle ragioni. Tende a risalire alla propria fonte, in una sorta di non miracolosa né ineffabile ma certo inafferrabile autofondazione. Non verificabile però sempre verificata, accertata.

È – anche – storia della materia conosciuta (materialismo): storia della percezione. In fondo ogni atto sensato di conoscenza, ogni produzione di senso particolare entro una conoscenza del mondo generale, lavora in questo modo. Quando il gesto conoscitivo diventa linguaggio a complessa formalizzazione, può avviarsi a costituire discorso poetico.

2.

Aldo Tagliaferri individua invece nella scrittura poetica un dualismo vero e proprio (p.es. materia/parola). Utili le sue note su Il labirinto di Cnosso:

«La Sfinge, l’altra figura di questa doppiezza e di questo trapasso, non ancora del tutto nata, emerge con il capo di fanciulla dalla matrice dell’essere, e conseguentemente ha volto umano e corpo teriomorfo. All’inverso, simmetricamente, il Minotauro ha corpo umano e testa di animale, perché viene forzato a rientrare nelle tenebre della caverna-utero e la sua nascita viene cancellata e ricacciata indietro verso l’indicibile. La cosa riesce solo per metà e solo il capo si reimmerge nella Grande Madre, parallelamente al fatto che il labirinto ne risulta in parte sotterraneo […] e in parte scoperchiato verso l’alto, vero intreccio di luce e oscurità, esattamente come l’enigma» [1].

Paul Zumthor ricorda che all’origine delle lingue romanze sta un indovinello, dunque una sorta di gioco con l’oscurità: «È strano che la più antica composizione che ci è rimasta in lingua romanza sia un enigma, tracciato a margine di un libro di preghiere copiato a Verona verso l’800, e il cui oggetto è la scrittura stessa di chi lo annotò: metafora fondamentale, ormai da molto tempo tradizionale»: segue la citazione – appunto – dell’indovinello veronese: «boves se pareba / et alba pratalia araba / et albo versorio tenebat / et negro semen seminabat» [2].

Come il minotauro (e come la struttura stessa dell’enigma, che ha ragion d’essere proprio nell’«intreccio di luce e oscurità», di detto e non detto) anche il soggetto da indovinare qui agisce tra bianco e nero, «albo» e «negro». Il minotauro, l’enigma, lo scrivere (nero su bianco), e lo scrivere un enigma, sono attività legate, si rispondono.

La scrittura scrive sé attraverso l’enigma: che è dunque il centro del suo poter essere (anche storicamente: alla radice delle lingue romanze, ci dice Zumthor). Sono visibili le mani di Escher: una disegna l’altra. Anzi: non le vediamo semplicemente, siamo noi stessi coinvolti nel (fondati e insieme fondatori del) loro gesto, del loro paradosso.

Non esiste un esterno del linguaggio, su cui operare, o da usare. Il linguaggio non è uno strumento ma già la casa (umana) di tutti gli strumenti; è corpo-segno.

3.

Adorno, da Teoria estetica: «Esigendo la soluzione, l’opera rimanda al contenuto di verità. […] una qualsiasi opera si volge per l’indigenza nascente del suo carattere di enigma, alla ragione interpretante. Dall’Amleto non si riuscirebbe a strizzare nessuna enunciazione; il suo contenuto di verità non è perciò minore» [3].

Ovviamente Adorno si riferisce al fatto che «Le opere, e completamente quelle di suprema dignità, attendono la loro interpretazione»; attendono cioè e in definitiva un interprete, un lettore. Ma è particolarmente interessante flettere i brani citati nel senso della condivisione larga di contesto che l’opera fortissimamente chiede al “fruitore”: a tutti i fruitori.

Al filosofo, allo studioso, l’opera porge «enigma» da indagare – o ricodificare in domanda ulteriore. Ma in generale (e credo coerentemente col suo statuto di oggetto “estetico” in senso ampio ossia non in riferimento diretto immediato al suo essere luogo d’arte) l’opera ponendosi come oggetto enigmatico disegna e apre o addirittura divarica l’orizzonte del possibile senso entro il quale un qualsiasi (non un particolare) osservatore si colloca come essere costituito di senso (portatore di/portato dal senso).

Il dato assolutamente vivo e vitale di un’opera d’arte sta allora nella sua mozione, incarnata in una tessitura di echi formali (da decifrare, anche, secondo i loro propri codici), verso l’esistenza e anche la semplice possibilità di esistenza di un contesto condiviso, di una sorta di piattaforma o sfondo di senso che rende immaginabili e contrattabili gesti e parole, interpretazioni in conflitto o in pace, e insomma tutta la macchina linguistica umana intesa come base significante, sociale, politica.

In questa accezione, la posizione di enigma è legata, come le due facce = l’unica faccia del nastro di Moebius, alla condivisione di contesto. Il contesto dei parlanti/ascoltatori. Degli occhi scriventi.

4.

Tanizaki: «V’è, nella stanza principale delle case giapponesi, una nicchia (il toko no ma) in cui, volta per volta, si usa esporre un quadro, o qualche fiore. Tali oggetti non mirano tanto a ravvivare l’ambiente, quanto ad aggiungere, al buio, una dimensione cava» [4].

L’intenzione di far echeggiare nel vuoto dell’ambiente un vuoto ulteriore è la stessa che sostiene il procedimento allegorico di quelle che si potrebbero chiamare allegorie cave. L’eco rimanda a un possibile contesto condiviso generale, ossia a un modo di incontro fra persone (e a un rigore nella parola, nel condividere senso) ampio: non necessariamente riferito a un significato, a una tassonomia rigida, a una tavola di chiarezze, decifrazione, elenco di corrispondenze.

L’esempio tratto dall’osservazione di Tanizaki è incisivo proprio perché – come è chiaramente annotato – non si ferma sul contenuto del gesto di esporre. Dice «un quadro» oppure «qualche fiore». Quasi dicesse (anche se non è così) «qualsiasi cosa».

Ossia: è l’addizione della «dimensione cava» al «buio», l’atto risolutivo. O al contrario, più che risolutivo, produttore di enigma. (Non fine a se stesso: ma curvato e diretto precisamente sulla più ampia generale condivisa facoltà di corrispondere, cifrare-decifrare, imbattersi nel senso-non-senso).

5.

Una postilla alla distinzione tra ineffabile e inafferrabile: non è una novità: niente è radicalmente estraneo a processi di semiosi. Ogni cosa, se è-per-noi, è in qualche modo significata. Chi percepisce ritraduce e semiotizza. Reagisce; sempre in qualche modo.

È effabile, il reale, per il fatto di essere. (Non per il fatto di essere reale). L’esperienza più rarefatta incompiuta e persa, può comunque essere semiotizzata come rarefatta e indicibile. In tanto, ossia in quanto detta indicibile, è detta.

Ben diverso – e più ampio indulgente duttile – è il campo, realissimo lui, dell’inafferrabile. È il vero campo di s/definizione della realtà percepita.

   

         

    [ m.g. ]

_____________________

[1] In Aldo Tagliaferri, L’invenzione della tradizione. Saggi sulla letteratura e sul mito, Spirali, Milano 1985: p.68.

[2] Paul Zumthor, Langue, texte, énigme (1975), tr. it. Il Melangolo, Genova 1991, p.35.

[3] Cit. anche in Pietro Montani, Arte e verità dall’antichità alla filosofia contemporanea, Laterza, Bari 2002, p.347.

[4] Junichiro Tanizaki, Libro d’ombra (1935), cap.8. Traduz. it. 1982; Ed. Bompiani, Milano 2002: p.42.

  

  

    


domenica, 22 gennaio 2006   [link]

 

mg1249.gen06