Archivio mensile:Maggio 2008

FirenzePoesia 2008

FIRENZEPOESIA

VOCI LONTANE, VOCI SORELLE
festival internazionale di poesia
VI edizione

10-23 Giugno 2008

letture di poesia, incontri con i poeti, presentazioni di libri,
confronti sulla situazione della poesia italiana e internazionale
con la partecipazione di importanti poeti italiani e stranieri

La rassegna, che si svolge nell’ambito di Firenzestate 2007, è organizzata in collaborazione con il Comune di Firenze, il Comune di Fiesole, Il Quartiere 5 di Firenze, la Fondazione Ernesto Balducci, Villa Romana, il DAAD (Deutscher Akademischer Austauschdienst), l’Institut Cultural Roman e l’Accademia di Romania in Roma e si avvale del contributo di APT e di AdF.

Questa manifestazione, giunta ormai alla sua sesta edizione, si è affermata nel tempo come un appuntamento importante, con una sua precisa fisionomia rispetto ad analoghe manifestazioni di altre città, in quanto particolarmente attenta ad offrire finestre significative su realtà culturali spesso meno note e a favorire confronti fra realtà culturali diverse.

Per l’edizione del Giugno 2008 prevediamo, oltre a varie manifestazioni collaterali, sette recital fondamentali, da collocare in sedi monumentali, variamente distribuite nella città in modo da mantenere il carattere territoriale della rassegna già proprio delle precedenti edizioni: anzitutto l’altana del Chiostro delle Oblate, presso la Biblioteca della Città, in pieno centro cittadino e poi la Villa Romana, in via Senese, presso la sede dell’Accademia d’arte tedesca, la Badia Fiesolana e la Chiesa di S. Michele a Castello.

Tutti gli eventi sono ad ingresso gratuito.

Elenchiamo le manifestazioni più importanti: Continua a leggere

Rachel Blau DuPlessis: il 20 maggio a Macerata

Nell’ambito di LICENZE POETICHE, festival internazionale che si tiene a Macerata dal 19 al 24 maggio, martedì 20 maggio sarà presente e leggerà propri testi

Rachel Blau DuPlessis

(alle ore 21:30 Galleria Antichi Forni , Piaggia della Torre)

presenta Renata Morresi

con Ivana Marcantoni e Sauro Fabi

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http://licenzepoetiche.it/licenzepoetiche_festival.htm#Blau%20DuPlessis

Éric Suchère a Roma: il 26 maggio in Camera verde

Roma, lunedì 26 maggio, ore 20:00
La camera verde (via G.Miani 20)

Éric Suchère legge alcuni suoi testi
editi e inediti

Traduzioni di Andrea Raos

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PRESENTAZIONE dell’ottavo libro della collana felix :

Éric Suchère, Surfaces || Dans l’atmosphère de

[ La camera verde, 2008 — versioni italiane di Massimo Sannelli e Andrea Raos ]

§

Incontro a cura di Marco Giovenale, Andrea Raos, Michele Zaffarano

Éric Suchère è stato tradotto più volte online in italiano (e il suo Fixe, désole en hiver è stato stampato in traduzione italiana presso le Edizioni di Cantarena, a cura di Massimo Sannelli). Questa occasione di lettura è la prima a Roma.

É.S. è nato nel 1967 e vive a Parigi. Tra i suoi libri: L’image différentielle, Voix Éditions, 2001; Le motif Albertine, MeMo, 2002; Lent (…un autre mois…), Le Bleu du Ciel, 2003; Surfaces, Contrat Maint, 2004; Fixe, désole en hiver, Les petits matins, 2005; Dans l’atmosphère de, Contrat Maint, 2008; Résume antérieur, Le mot et le reste, 2008.

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La camera verde

Roma, via G. Miani 20

tel. 340-5263877

“The Position of Things”: tutte le poesie di Adriano Spatola (.it + .en)

Un libro che fosse “il” libro di Adriano Spatola, con tutte o quasi tutte le sue poesie, si attendeva in Italia da anni. Bene: non senza logica, viene pubblicato negli USA, da Green Integer (www.greeninteger.com): i testi italiani sono accompagnati dalla fedele-acuta traduzione inglese a fronte di Paul Vangelisti, che con Beppe Cavatorta ha curato il progetto. Il titolo della raccolta è The Position of Things. Collected Poems 1961-1992, porta il numero 165 del catalogo G.I. e costa poco meno di 16 dollari (diciamo 10 euro e spiccioli).

È l’occasione migliore, per i lettori italiani e anglofoni, per (ri)confrontarsi con una delle voci poetiche più articolate, complesse e insieme generose dell’ultimo mezzo secolo. Qui, a eccezione della primissima raccolta del 1961, i libri di “poesia lineare” di Spatola ci sono tutti: Reattivo per la vedova nera (1964), L’ebreo negro (1966), Majakovskiiiiiiij (1971), Diversi accorgimenti (1975), Considerazioni sulla poesia nera (1976-77), La piegatura del foglio (1982), La definizione del prezzo (1992).

Come scrive Beppe Cavatorta nel saggio conclusivo del volume, questa traduzione inglese «rappresenta il culmine di un viaggio iniziato nel 1975 con l’edizione americana di Majakovskiiiiiiij, seguita nel 1977 da Zeroglyphics e, l’anno successivo, Various Devices [Diversi accorgimenti], sempre presso Red Hill Press, la casa editrice diretta e creata da John McBride e Vangelisti», a cui – si ricorda – dobbiamo versioni anche da Sereni, Porta, Costa, Niccolai.

The Position of Things è in parallelo il culmine di un’attesa pluridecennale anche per il lettore italiano, che può scandagliare adesso quasi tutta la produzione di un autore più in credito che in debito con la tradizione (post)surrealista, e con i tanti meccanismi delle avanguardie: cut-up, frammentazione e iterazione ossessiva, ricombinazione di segmenti irrelati, violenza e anarchia delle immagini, ricorso a Rimbaud, antilirica, gioco, metapoesia, invettiva, ironia, espressionismo, esplosioni materiche che non mancano di intrattenere – o forse avere per centro – un dialogo costante, laico e serissimo tra il linguaggio e il mito (come del resto si leggeva e si legge nelle pagine di Emilio Villa o Giuliano Mesa).

La lettura in sequenza delle poesie e delle prose di Spatola non fa che confermare la vitalità e le ramificazioni dei suoi ritmi ed estreme dissoluzioni, in cui «ogni singola parola è […] una tempesta di gesti».

MG

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[ recensione pubblicata su “il manifesto”, 14 maggio 2008, p. 12 ]

inge baba

kiki had a bad fever _ on top of the sugar cube. she always dealt with things like these.

cooper rode along. top of the classroom fingers. poles are not here, said cooper

probabilmente che spargendo i suoi raggi in ogni dove

occhio, terzo occhio, polioftalmia, monocoli, ciechi.
una volta tradotti in greco questi epiteti (74) si rinviene verso il basso, per apprendere il segreto delle rune, come compare in omero, al passato remoto. diodoro siculo aggiungeva un ascolto anche se attraverso più racconti. gentili assenze