soldi sporchi

molte gallerie d’arte e iniziative culturali stanno prosperando con i soldi della collettività, ora gestiti da questa destra.

un segno eticamente necessario sarebbe ed è la rinuncia a questi finanziamenti, la rinuncia a ogni ingerenza e copertura a qualsiasi attività.

è (sarebbe), prima che politica, insisto, etica. civiltà.

è puerile invocare il fatto che alcuni di questi finanziamenti vengano da passate amministrazioni. ogni atto pubblico attualmente legato a un sostegno di questa destra, di fatto e materialmente sostiene questo stato di cose. è — nell’immagine e nella realtà — nocivo.

i festival e le mostre di ambiguità non solo continuano, ma fotografano in primissimo piano la loro derivazione da “istituzioni” che sono sempre meno, lo vediamo, “democratiche”, “repubblicane”, laiche e antifasciste.

paese allo sbando carico di parassiti.

chiedo alle gallerie d’arte sponsorizzate da questo governo e dai suoi scherani locali di rimuovere il mio account dal loro indirizzario.