Ricevo e prontamente diffondo: Lettera aperta al Consiglio d’Europa

Lettera aperta al Consiglio d’Europa

di Antonio Tabucchi

30 maggio 2006

Da qualche tempo a questa parte un ministro di uno Stato che non appartiene alla Comunità Europea ma che è geograficamente incuneato nell’Europa come un’enclave, sta pesantemente interferendo negli affari interni della Comunità sulle basi e sui valori che ne reggono i fondamenti e la Carta comune. Il ministro in questione, perché sostanzialmente questa è la sua carica, è il cardinal Camillo Ruini, dello Stato Vaticano, che oltre ad essere come dicevo Stato extra europeo, è anche Stato teocratico, essendone a capo un vescovo superiore, con funzioni di sommo sacerdote, la cui parola, a detta delle norme in vigore presso quello Stato, discenderebbe direttamente da Dio. Il che costituisce affermazione e posizione politicamente assai inquietante.

Gli interventi di tale ministro in favore di una famiglia fondata esclusivamente sul matrimonio, sul ripudio delle unioni civili, sulla condanna dell’omosessualità, dell’interruzione di gravidanza e della fecondazione assistita, contrastano profondamente con i principi posti dall’Unione Europea a tutela dei diritti del cittadino. Principi che motivarono l’esclusione dell’onorevole Rocco Bottiglione, acceso sostenitore delle medesime convinzioni vaticane, dalla nomina a Commissario europeo. Per l’ampia diffusione di cui la propaganda dello Stato Vaticano gode presso i mezzi di comunicazione italiani, in special modo la Rai, televisione di Stato, tali interventi, confermati recentemente dal capo supremo di quello Stato, papa Ratzinger, si configurano come una vera e propria interferenza negli affari interni dell’Unione Europea.

Con questa mia lettera aperta invito pertanto l’Unione Europea, attraverso i suoi appositi organi politici e diplomatici a una ferma presa di posizione contro pressioni teocratiche ingiustificabili che possono turbare non solo le coscienze laiche dei cittadini che si riconoscono nelle regole della Comunità e non in quelle di uno Stato teocratico, ma soprattutto possono contribuire a nuocere profondamente ai principi fondamentali sui quali la nostra Comunità Europea si regge.

Se sappiamo per gli sciagurati avvenimenti di questi ultimi anni quanto pericolosa possa essere l’influenza di idee religiose sugli orientamenti politici di Stati che non appartengono all’Europa, a maggior ragione è necessario impedire che ogni tipo di pressione religiosa possa prendere piede nel nostro continente.

Fiduciosamente e con cordialità

Antonio Tabucchi