Archivio mensile:Gennaio 2010

OGGI, 21 gennaio: “Prosa in prosa” a Milano

A Milano, OGGI, giovedì 21 gennaio 2010, ore 21:00

Casa della poesia

[ Palazzina Liberty, Largo Marinai d’Italia, Milano ]

:

presentazione di:

PROSA IN PROSA (Le Lettere, 2009)

:

saranno presenti gli autori:

Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Marco Giovenale,

Andrea Inglese, Andrea Raos, Michele Zaffarano

*

interventi di:

Paolo Giovannetti, Antonio Loreto e Paolo Zublena

introduce:

Giancarlo Majorino

_____________________________

Un libro a sei voci – Gherardo Bortolotti, Alessandro Broggi, Marco Giovenale, Andrea Inglese, Andrea Raos, Michele Zaffarano – vuole fare il punto – in modo “militante”, di parte – su una forma di scrittura da qualche tempo divenuta molto attuale e discussa, anche in Italia: la poesia in prosa, dando luogo, da subito, a qualcosa di nuovo. Dopo almeno centocinquant’anni di storia, questo genere non solo ha raggiunto una piena maturità ma può anche confrontarsi con la sua tradizione; può tentare di ripensarla criticamente. Il titolo lo suggerisce: dalla prosa si tratta di tornare (polemicamente, ironicamente) alla prosa stessa, e scoprire uno spazio diverso. È finito, con ogni evidenza, il periodo in cui il non-verso doveva innanzi tutto costringerci a riflettere sulle carenze del verso, sui confini del poetico, della poesia. La scrittura in prosa, forte di una consapevolezza spietata intorno all’impasse in cui la comunicazione letteraria in toto langue, interagisce con i generi del discorso istituzionalmente non-poetico: cronachismo, narratività, parlato informale. E, a ben guardare, di “poesia” in prosa qui non si può (più) propriamente parlare. Tra molti modi di intendere la poesia e molti di intendere la narrativa (dal racconto al romanzo), si apre un terzo spazio abitato da forme ancora differenti, che preferiamo definire “prosa in prosa”.

ud id id ud

è lontano da questa lima vuota che cresce in su, esso è il balbettare come i giacimenti della fragola di canto di phyllis dei dollari.

ho fatto la mia azione alternativa.

altre macchine in scatola,

la lista come spirito britannico.

Firenze, 23 gennaio 2010: un ricordo di Vito Riviello

‘AREA N.O.’ (natura-cultura)
Spazio olistico diretto da Massimo Mori
Via Panicale, 24 rosso – FIRENZE

Sabato 23 gennaio, ore 18.00
Ricordo di Vito Riviello

Interventi:
Cecilia Bello Minciacchi, Giulio Marzaioli, Massimo Mori,
Giuseppe Panella, Plinio Perilli, Giacomo Trinci

Testimonianze e letture:
Alessandra Borsetti Venier, Mariella Bettarini, Elisa Davoglio,
Rosaria Lo Russo, Nina Maroccolo, Marco Simonelli

Proiezioni
1) Videointervista a Vito Riviello di Paolo Ragni, 2007
Interviene Lidia Riviello
2) LIVE: Vito Riviello – dalla video rivista di poesia VIDEOR, 1990
Materiali in esposizione:
1) Tracce, calendario 2010 Italianuda a cura di M.T. Ciammaruconi
2) Dal volume Chi è il poeta?, a cura di M. Bettarini e S. Batisti, 1980
3) Dal libro-opera L’intrigo, Morgana Edizioni, 1994
4) Recente poesia concreto-visiva Silenzio – per i poeti che dal silenzio ancora ci parlano, di Massimo Mori, 2009

Firenze, 23 gennaio 2010: un ricordo di Vito Riviello

‘AREA N.O.’ (natura-cultura)
Spazio olistico diretto da Massimo Mori
Via Panicale, 24 rosso – FIRENZE

Sabato 23 gennaio, ore 18.00
Ricordo di Vito Riviello

Interventi:
Cecilia Bello Minciacchi, Giulio Marzaioli, Massimo Mori,
Giuseppe Panella, Plinio Perilli, Giacomo Trinci

Testimonianze e letture:
Alessandra Borsetti Venier, Mariella Bettarini, Elisa Davoglio,
Rosaria Lo Russo, Nina Maroccolo, Marco Simonelli

Proiezioni
1) Videointervista a Vito Riviello di Paolo Ragni, 2007
Interviene Lidia Riviello
2) LIVE: Vito Riviello – dalla video rivista di poesia VIDEOR, 1990
Materiali in esposizione:
1) Tracce, calendario 2010 Italianuda a cura di M.T. Ciammaruconi
2) Dal volume Chi è il poeta?, a cura di M. Bettarini e S. Batisti, 1980
3) Dal libro-opera L’intrigo, Morgana Edizioni, 1994
4) Recente poesia concreto-visiva Silenzio – per i poeti che dal silenzio ancora ci parlano, di Massimo Mori, 2009

poking around that

you’d prefer the tv before others, – had go to not be – lots of re –
meet the comment of the day

outstanding texas –
extra judicial conduct: so like air, instead? instead.

modern lack of moon.

the screensaver is happening again, at the radiation level.

malizie dello tsar

gonzalez è il programmatore cavallino. sa e dice realmente le parole d’accesso di inizio attività.

è un generatore piacevole di gente.

sa dove si fa la consegna della posta.

canta un sommesso commiato, minuscolo.

ora comincia la larghezza di banda.

tu ti commuovi, è tenero: sotto il presepe sporge un pacchetto di interfacce.

la scheda su “Prosa in prosa”

Questo libro a sei voci vuole fare il punto – in modo tendenzialmente e tendenziosamente “militante”, di parte – su una forma di scrittura da qualche tempo divenuta molto attuale e discussa, anche in Italia: la poesia in prosa, dando luogo, da subito, a qualcosa di nuovo. Dopo almeno centocinquant’anni di storia, questo genere non solo ha raggiunto una piena maturità ma può anche confrontarsi con la sua tradizione; può tentare di ripensarla criticamente. Il titolo lo suggerisce: dalla prosa si tratta di tornare (polemicamente, ironicamente) alla prosa stessa, e scoprire uno spazio diverso. È finito, con ogni evidenza, il periodo in cui il non-verso doveva innanzi tutto costringerci a riflettere sulle carenze del verso, sui confini del poetico, della poesia. La scrittura in prosa, forte di una consapevolezza spietata intorno all’impasse in cui la comunicazione letteraria in toto langue, interagisce con i generi del discorso istituzionalmente non-poetico: cronachismo, narratività, parlato informale. E, a ben guardare, di “poesia” in prosa qui non si può (più) propriamente parlare. Tra molti modi di intendere la poesia e molti di intendere la narrativa (dal racconto al romanzo), si apre un terzo spazio abitato da forme ancora differenti, che preferiamo definire “prosa in prosa”.

Ogni tentazione di bello scrivere – di prosa d’arte – è rifiutata: la prosa in prosa riparte dai discorsi comuni, dalla lingua logorata della quotidianità. Spesso utilizzando in modo spiazzante (con le tecniche del cut-up, del’accumulo, dell’interpolazione, ecc.) la materia bruta del presente universo della comunicazione; in alcuni casi costeggiando la deriva narrativa (o “denarrativa”), in altri collocandosene perfettamente agli antipodi. I sei autori (accomunati in parte da anni di collaborazione nell’ambito del progetto GAMMM, fondato nel 2006: http://gammm.org) sono tutti nati tra la fine degli anni Sessanta e la metà degli anni Settanta; e si sono messi in luce da tempo come alcuni fra i più acuti autori e teorizzatori, nel nostro paese, nell’area della scrittura di ricerca.

Una scrittura che esige, paradossalmente, sia un lettore complice, capace di coglierne i doppi fondi, i trabocchetti, le improvvise uscite di sicurezza, sia un lettore distratto, neutro, di grado zero, che processi senza mediazione i suoi contenuti. La prosa in prosa chiede di badare contemporaneamente all’impoetico ed al poetico che attraversano il mondo; chiede di prenderne coscienza con ironia e distacco, se del caso con ilarità, ma anche di viverne la vicinanza, la contiguità alle cose e ai pensieri comuni.

Il linguaggio che si srotola indefinitamente (la prosa, com’è noto, “non torna indietro”), perdendo per strada il proprio valore iniziale, denuncia la sua natura grottesca; il lettore che accetti questo tipo di installazione di senso potrà così intuire le possibilità di una scrittura diversa, ancora da costruire.