sarebbero molte

sarebbero molte le ragioni da mettere in campo per esplicitare in maniera chiara il mio dissenso da contenuti e partizioni di questo articolo.

una serie di osservazioni, di carattere analitico-stilistico, erano state da parte mia messe in gioco in un veloce saggio diviso in due parti, uscito ormai troppi anni fa per non necessitare di aggiustamenti e contronote.

aggiustamenti impossibili per ragioni extraletterarie, per me, adesso.

inutile però dire che tutti gli strumenti teorici, i materiali tradotti, quelli pubblicati, che possono trovarsi anche e soprattutto a partire da siti come gammm.org (o in lettere grosse, o nei quattro anni di differx.it, negli interventi sui “Quaderni di critica” curati da Inglese e Cepollaro, o su compostxt, eccetera eccetera), non sembrano sortire effetto.

è come se la (ri)definizione di un (proprio/altrui) campo analitico, di una serie di osservazioni, sia pure tramite un semplice elenco di fatti, non esistesse. come se si dovesse sempre ripartire da zero. questo stanca quanto le ragioni extraletterarie. e ovviamente impone parsimonia nello scrivere e nell’intervenire. (ovviamente anche la parsimonia è senza effetto, ma almeno fa sudare di meno).