come al solito

da
http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2010/06/30/news/tasse-all-aquila-da-oggi-si-torna-a-pagare-proroga-solo-promessa-il-tempo-e-scaduto-2133718?ref=HREC1-7

L’AQUILA. Vanno bene gli annunci di proroga. E gli annunci di emendamenti governativi o di opposizione, ma tutti ancora da approvare. Ma se pure i commercialisti, alla vigilia del «day after» del 30 giugno, spartiacque per tantissimi adempimenti fiscali e tributari dei contribuenti del cratere sismico, hanno deciso di bussare alla porta dell’Agenzia delle Entrate allora vuole dire che la confusione su tasse, tributi e contributi è davvero totale.

SI RIPAGA. L’unica cosa certa è che le prime buste paga leggere, cioè col prelievo a monte di Irpef, contributi e addizionali varie, saranno quelle di pensionati e lavoratori dipendenti. Le uniche due categorie che non potranno sperare in ulteriori dilazioni. Il nuovo torneranno a pagarlo, e da subito. Non ci saranno miracoli, stavolta, nella manovra che si appresta a passare al vaglio delle aule parlamentari con dentro il caso-L’Aquila. È da decidere, a questo punto, se la soglia dei 200mila euro di fatturato (volume d’affari del 2008, chi lo supera è considerato, dal governo, in grado di ripagare da subito) resterà legata solo alle imprese oppure anche alle persone fisiche, cioè al popolo delle partite Iva (commercianti, artigiani, professionisti) su cui il commissario Gianni Chiodi ha garantito sulla proroga dell’esenzione, con conseguente slittamento al 20 dicembre 2011. Questo elemento non è stato chiarito a sufficienza. E neppure l’annuncio della presentazione di un emendamento governativo da parte del relatore della manovra finanziaria, il parlamentare Pdl Antonio Azzollini, ha contribuito a dipanare la matassa. C’è intesa solo sulla restituzione delle vecchie tasse (sia di quelle non pagate nel periodo tra aprile 2009 a giugno 2010 sia, per chi non pagherà, di quelle da giugno 2010 fino a dicembre). Si tornerà a pagare da gennaio 2011. Come? In 60 rate mensili, al 100 per cento. Ma queste, a sentire il centrodestra, sono condizioni «trattabili». Magari tra altri sei mesi.

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BOLLETTE E CANONI. Nelle abitazioni stanno tornando, intanto, le bollette… >>>l’articolo continua qui