Quello che possiamo fare
Per esempio, far sì che intelligenza e destino si abbraccino,
e non si separino.
O accorgersi del fatto che respiriamo e adoperarlo,
perché può far capaci di agire come principianti.
E così smetterla di rimestare nel torbido
di idee troppo inutilmente complicate.
Nei rapporti con gli altri o se si hanno responsabilità
aspettarsi il meno possibile.
E nell’alternarsi di fortuna e sfortuna,
allenarsi a guardarle passare tutte e due.
E così, nel cercare di orientarsi fra le cose del mondo,
usare la quiete come senso d’orientamento.
Se ti riesce di combinare qualcosa coltivalo,
senza credere però di farlo tuo.
E appena ti fabbrichi un pensiero,
non credere mai troppo a quello che ti passa per la testa.
È questo il metodo migliore di adoperare la vita.
(trad. Paolo Morelli)