Fabio Geda “La bellezza nonostante” (Transeuropa)


 

1983. Un uomo sceglie di fare il maestro,
il maestro elementare, ma come primo
impiego gli propongono di andare a insegnare
in un carcere minorile, il Ferrante
Aporti di Torino. Ci resta per trent’anni e
vede il carcere trasformarsi attorno a lui:
prima i figli degli immigrati del sud Italia,
venuti a Torino a lavorare alla Fiat, poi i
figli del sud del mondo. E in quel carcere,
tra quei ragazzi, tenta giorno dopo giorno
di portare pensiero, consapevolezza,
cultura.


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