dodici minuti circa di lettura telefonica di Carlo Bordini, con tre piccole riproduzioni dei disegni di Rosa Foschi + la scheda critica del libro
CARLO BORDINI
legge, anzi telefona, il suo
POEMA INUTILE
dal libro che raccoglie le immagini che ROSA FOSCHI ha dedicato al testo.
Edizioni IkonaLíber, Collana Syn _ scritture di ricerca (eccezionalmente ospitata qui dalla collana Segnali di fumo)
http://www.ikona.net/carlo-bordini-rosa-foschi-poema-inutile/
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http://www.ikona.net/category/edizioni-ikonaliber/segnali-di-fumo/
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SCHEDA EDITORIALE
Questo libro nasce dall’idea di pubblicare tutte (o quasi) le tavole che Rosa Foschi ha nel tempo realizzato per illustrare il Poema inutile di Carlo Bordini. Tavole pensate dall’artista come bozze di un lavoro poi mai completato, mai compiuto nel senso classico del termine.
Eppure proprio queste derive e frammentazioni e moltiplicazioni di chine e schizzi preparatorî, nel loro complesso, nel loro aggirarsi recursivamente entro una sola parte – incipitaria – del poema, nel loro torneare e tornare di continuo a tagliare e ripercorrere un filo narrativo, variando sulle immagini, svoltando bruscamente, affollando profili che cambiano, sembrano essere il modo più pertinente, più rispettoso, di avvicinarsi al testo di Bordini, che è esso stesso tessuto di virate nette del discorso, accostamenti sorprendenti, schegge e appunti riuniti in collage.
I riquadri di Foschi dunque, in qualche modo, sanno che proprio così è nato il Poema inutile, a suo tempo, proprio in forma di alveare di refrain, inceppamenti, annotazioni occasionali, suggestioni sospese, frasi scalene; e così funziona. (Del resto, ne dà conto limpidamente lo scritto che Massimo Barone dedica al poema, cfr. p. 77).
Questa affinità è sostanza del dialogo tra disegni e poesia. C’è però dell’altro, qui. Un’ulteriore forma di cura, rispetto e attenzione è in gioco, esattamente nell’edizione – materialmente considerata e sfogliabile – che si presenta: una cura che ogni lettore e ‘visitatore’ della galleria/laboratorio delle immagini può esperire. Consiste nella scelta e nell’impaginazione: operazioni che tratteggiano ma non impongono struttura a un’opera che più di molte altre è innervata di fughe da qualsiasi struttura.
La regia grafica si esprime sia nella messa in sequenza delle tavole di Foschi, sia tramite il rapporto di queste con il poema, sia offrendo logicamente quest’ultimo, not least. Un’attenzione che evidenzia il libero riarticolarsi delle medesime frasi, il ritornare di figure e scorci, silhouettes, sfondi, soluzioni antiprospettiche, di natura onirica e insieme però incisa, irrevocabile. Che dunque sottolinea e riconosce daccapo alla serie di Rosa Foschi quella fedeltà alla e nella incompiutezza di cui si è detto.
Ecco dunque che, entro i limiti che una sistemazione comunque arbitraria di immagini può permettere, il libro dà modo di avere sott’occhio un iniziale giacimento di figure, babelico (pp. 7-47), ma anche il percorso che l’autrice ha ipotizzato (pp. 51-64), e infine il testo completo del poema di Bordini (pp. 68-74), felice delirio di allegorie, nugae neocrepuscolari («potrei stare ore a guardare i cortili interni, con / l’effetto ipnotico, cioè come si guarda il fuoco o il mare / cambia continuamente ed è sempre lo stesso / amo questo mondo crepuscolare»), apparenze di crudeltà pianamente esposte («Quando si suicidò, non me ne fregò nulla»), filastrocche-citazioni autoironiche («Sono un signore agiato e pensionato, / vo in giro sempre ben abbottonato / come conviensi ad uom di tale stato»), prelievi da fonti diversissime (clausole assicurative, rapporti di banca), comicità frontale, conscia («una volta entrarono a casa mia dei poliziotti con la pistola spianata / e io dissi “buongiorno” / non posso fare a meno di essere comico»), e poi ancora salti sintattici, tematici, quasi gestuali. Nel più classico modo di operare che l’autore ha, che non esiterei a tornare a definire – come altre volte è capitato – loose writing.
Non è insomma un caso che questo libro, grafico e testuale insieme (perché Foschi disegna e varia e cita in corsivo, e Bordini scrive e modella figure e memorie nell’aria della pagina), appartenga a due collane del catalogo IkonaLíber, e in entrambe si inserisca a pieno titolo: sia Segnali di fumo sia SYN_scritture di ricerca. Illustrazione e testualità, allacciate, permettono di vedere il doppio poema in bilico tra due scaffali. Segno voluto non solo dall’editore, ma anche dagli stessi autori, e dal collezionista che ha sostenuto fin da subito l’idea che qui si sfoglia: Giuseppe Garrera.
Marco Giovenale
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Poema grafico.
Testo di Carlo Bordini, disegni di Rosa Foschi.
Prefazione di Marco Giovenale.
Nota al testo di Massimo Barone
Un ringraziamento a Giuseppe Garrera, per aver fornito i disegni di Rosa Foschi, e all’editore Luca Sossella, per aver permesso la pubblicazione del testo di Poema inutile.
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Carlo Bordini (1938) vive a Roma. È poeta e narratore. Ha pubblicato poesie con Savelli, Empirìa, Alla pasticceria del pesce, Isola, Scheiwiller, Luca Sossella, IkonaLíber. Il corpo completo della sua poesia è stato raccolto da Luca Sossella ne I costruttori di vulcani – tutte le poesie 1975-2010, Bologna, 2010. Successivamente: Assenza, Carteggi letterari, 2016.
La sua narrativa (due romanzi, un Manuale di autodistruzione, e numerosi inediti) è raccolta in Difesa Berlinese, Luca Sossella editore, 2018. Inoltre: Pezzi di ricambio (racconti e frammenti), Empirìa, 2003, ristampa 2019.
Nel 2017 gli è stato attribuito il Premio Nazionale Elio Pagliarani alla carriera per la poesia. È tradotto in varie lingue.
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N.B.: l’audio non consiste in una diretta streaming, bensì nella pubblicazione di una registrazione mp3 a partire da un certo giorno e una certa ora (oggi, ore 18, per dire). Chi vuole può dunque ascoltare e riascoltare l’audio in qualsiasi momento, dopo. Il file non si volatilizza, rimane in rete: su slowforward.
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Prossimo appuntamento:
Silvia Tripodi, ellora, 25 maggio, ore 18, slowforward.net