“il pittore dappertutto e altre opere”: testi da opere di jean le gac

IL PITTORE DAPPERTUTTO E ALTRE OPERE contiene una scelta di testi provenienti dalle opere di Jean Le Gac per la prima volta tradotti in italiano. Si tratta in gran parte di racconti composti tra il 1971 e il 2004, lungo fasi diverse di un percorso poetico incentrato sulla pittura come esperienza e oggetto di finzioni, a partire dagli anni della Narrative Art e del Comportamento, all’inizio degli anni Settanta, quando Le Gac era un pittore senza dipinti, e fino alla concezione di una pittura complessa, compiutasi negli anni Ottanta, risultato dell’interazione tra dipinti, fotografie, testi e produzione editoriale.

Posta sotto gli auspici di uno scambio epistolare, che Le Gac ha generosamente accettato di intrattenere con chi scrive, la ricomposizione di questo percorso da parte mia è andata di pari passo con il procedere della traduzione, e parallela riflessione su alcuni temi centrali della ricerca di Le Gac, come per esempio: il rapporto tra storia dell’arte e soggettività artistica; l’assenza della pittura che accende il desiderio illusivo della pittura; il rapporto tra finzione, récit e materia dell’arte; e, non ultimo, il senso che assume, nell’esperienza prima che teoricamente, l’esporsi ed esporre l’opera narrativa e pittorica.

Occorre infine precisare, che questo libro non risponde alle esigenze della speculazione scientifica e, forse, neanche dell’oggetto letterario. Sarà piuttosto da intendersi, come un d’aprèsnella più consueta tradizione delle arti visive o plastiche: l’esercizio sull’esempio di un maestro, o una mimesi di oggetti amati al punto da rifarli, a distanza di anni, di lingua e di situazione. Il che, trattandosi di opere che includono la lingua in modo tanto essenziale, poteva ben darsi sotto forma di traduzione e commento.

La collaborazione con le edizioni Cambiaunavirgola – Spazio Etico è stata fondamentale. E ancor più imprescindibile il rapporto con Claudia Clo Damiani, con la quale ho condiviso la progettazione grafica, e alla quale devo la possibilità di un lavoro svolto con costanti aperture al probabile e al discutibile, un lavoro progressivamente aggiustato e rimesso in sesto e un po’ schiarito, senza per questo esaurirlo, come dev’essere in arte. Il vantaggio della artigianalità grafica ha anche condizionato la strada che lo studio doveva seguire.

Hanno offerto il loro apporto, per la traduzione o la lettura: Maria Cristina Armani, Perrine Cayron, Beatrice Peria.

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IMPORTANTE: A pagina 195 c

pare un refuso sulla parola francese «littérature», che si trova scritta con una sola t, «litérature». Non era voluto, ma visto che è arrivato, va festeggiato come il segno di una zoppia inguaribile, del visuale lungo le strade del verbale, e viceversa o giù di lì o chissà poi. La letteratura – con Le Gac è il caso di dirlo – beffarda e crudele con gli artisti…

Comunque sia, se ordinando il libro inserirete nella mail la scritta PICABBIA , allora quella t mancante vi sarà restituita a carboncino o sanguigna, sulla stessa pagina!!!

Grazie dell’attenzione,
Pasquale Polidori

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