<< Va da sé che il proliferare delle strutture editoriali autonome, il moltiplicarsi delle modalità d’intervento pubblico, la cultura delle reti (al posto del funzionamento di gruppo), il fatto di impadronirsi di tutti gli strumenti della comunicazione contemporanea e di usarli in maniera diretta o differita, in maniera deviata ecc., fa tutto parte d’una risposta politica di fronte alla pressione del contesto. Ci costruiamo le nostre proprie capanne >>.
Jean-Marie Gleize, da Opacità critica
(2012, tr. it.: Michele Zaffarano, per gammm, 2012)
https://gammmorg.files.wordpress.com/2019/02/gleize_opacita.critica.pdf
Credo che un testo come Opacità critica, di Jean-Marie Gleize, sia da considerare tutt’ora come uno strumento di base non solo per una prassi di ricerca letteraria, ma anche semplicemente per capire di cosa si parla quando si parla di ricerca in Francia. (E in Italia).
gammm.org/2014/05/19/opacita-critica-jean-marie-gleize-2012-2/
<< Se ora pensiamo alle cosiddette produzioni sperimentali o di ricerca, produzioni che, per principio, coincidono solo pochissimo o addirittura per niente con le definizioni che le istituzioni letterarie tendono a inculcare e a imporre, possiamo dire che si collocano in uno spazio che è un “punto morto”. Resta da sapere quello che possiamo fare di questa posizione >> (J.-M.G.)
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