29 dicembre: emilio jona per augusto blotto (arcipelago della scrittura ininterrotta, dossier n. 5)

AUGUSTO BLOTTO – Arcipelago della scrittura ininterrotta, a cura di Daniele Poletti, è una rassegna di interventi critici sul grande scrittore torinese.

Emilio Jona (1927), è studioso di cultura popolare e autore di poesie, romanzi, racconti, saggi, libretti d’opera e canzoni.
Ha svolto ricerche nel campo della canzone sociale e politica e sulla cultura e storia orale in genere, pubblicando saggi, realizzando dischi e testi radiofonici. Negli anni 1957-61 è stato uno degli iniziatori del gruppo “Cantacronache”, la prima esperienza in Italia di canzone d’autore in opposizione a quella di consumo.
Ha scritto, per le musiche di Giacomo Manzoni e di Sergio Liberovici.

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[dia•foria nel maggio del 2021 pubblica, in collaborazione con dreamBOOK edizioni, il volume “Augusto Blotto – Ragioni, a piene mani, per l’«enfin!»”, a cura di Daniele Poletti.
Il libro è un estratto dall’opus magnum omonimo, iniziato dall’autore nell’autunno del 2002 (terminato “La vivente uniformità dell’animale”, Manni), un’opera dalle dimensioni inconsuete (ad oggi più di 2500 pagine) e destinata a terminare con la morte dell’autore.
Con questa pubblicazione si rinnova anche la lettura critica dell’opera di Blotto, grazie ai saggi di Giacomo Cerrai, Philippe Di Meo, Chiara Serani e Stefano Agosti.

Per informazioni e acquisti potete scrivere a:
info@diaforia.org
info@dreambookedizioni.it

[AUGUSTO BLOTTO, nato a Torino nel 1933 è considerato il poeta italiano più prolifico della sua generazione e forse della storia italiana: «titolare di un’opera in versi ove l’abnormità della dimensione fisica convive con una stupefacente invenzione verbale» (Stefano Agosti).
Tra il 1950 e il 1951 Blotto produsse circa 4000 pagine e 18 volumi, dieci dei quali verranno pubblicati – con inserzioni e riscritture – a partire dal 1958 per i tipi di Schwarz, ma soprattutto per Rebellato. A questo periodo risalgono anche i romanzi e i racconti, rimasti inediti e rinnegati dall’autore. Nell’estate del 1950 si unì a una piccola delegazione italiana che partì alla volta della Lega dei Comunisti di Jugoslavia. Da questa esperienza, frutto di una giovanile passione politica trotzkista/titoista, Blotto acquisisce i materiali per il libro “1950, CIVILE (La stanchezza iniziale – I)”, primo volume dell’opera riconosciuta dall’autore.
Allievo del francesista Luigi Foscolo Benedetto all’Università di Torino, abbandona una possibile carriera accademica per un impiego in una piccola fabbrica di bilance, abbracciando una condizione di solitudine e anonimato per dedicarsi esclusivamente alla propria opera.
Infatti, dal 1952 al 1956 si può collocare il secondo periodo dell’autore, con i tre volumi Nell’insieme, nel pacco d’aria, che constano di 4500 pagine complessive. La folta attività di questo periodo si è trasformata nell’operosa produzione della maturità, nel decennio che va dal 1957 al 1967. Questo terzo periodo segna anche una più accentuata presenza editoriale: uno o più volumi di cospicua mole, stampati ogni anno dal 1958 al 1968.
Gli anni settanta e ottanta rappresentano un quarto periodo più aspro e controverso, caratterizzato da componimenti più rari e brevi. Contemporaneamente si registra una assoluta autocancellazione editoriale.
Dalla fine degli anni ottanta si approda ad un quinto periodo di ritrovata fecondità creativa, e anche ad una parziale ripresa della visibilità. Alla fine del 2002 risale l’avvio di “Ragioni, a piene mani, per l’«enfin!».]

https://it.wikipedia.org/wiki/Augusto_Blotto