eugenio montale: “l’eufrate” (da “satura”)

Ho visto in sogno l’Eufrate,
il suo decorso sonnolento tra
tonfi di roditori e larghi indugi in sacche
di fango orlate di ragnateli arborei.
Chissà che cosa avrai visto tu in trent’anni
(magari cento) ammesso che sia qualcosa di te.
Non ripetermi che anche uno stuzzicadenti,
anche una briciola o un niente può contenere il tutto.
E’ quello che pensavo quando esisteva il mondo
ma il mio pensiero svaria, si appiccica dove può
per dirsi che non s’è spento. Lui stesso non sa nulla,
le vie che segue sono tante e a volte
per darsi ancora un nome si cerca sull’atlante.