corrado costa: il teatro (1950-1990)

CORRADO COSTA

IL TEATRO

(1950-1990)

Argolibri, collana Costiana

«Penso che lo specifico della ricerca poetica di Corrado Costa sia il gioco continuo del linguaggio, l’ironia, la giocosità. La vitalità, la freschezza che lui ha trasmesso è qualcosa che resta»: così scriveva Nanni Balestrini all’indomani della prematura scomparsa del poeta, avvenuta nel 1991; ed infatti è sempre il “retro” del linguaggio, la ricerca ostinata di ciò che sta oltre (ma anche sopra e sotto) la parola, la sua “ombra” giocosa e inquieta, ad essere il leitmotif delle scritture teatrali di Costa, un teatro dell’assurdo in cui ingegnose macchine verbali, vicine al primo Ionesco, si accendono di una comicità surreale degna di un Tardieu, sconfinando nello humour più nero. Tra le opere teatrali ritroviamo Santa Giovanna Demonomaniaca (celebre la performance di Costa del 1978 in cui diede fuoco a tutte le copie invendute del libro), Il Dodo e Il Condor (andate in onda come radiodrammi in America prima ancora di andare in scena in Italia), I minimi sistemi, tragicommedia attualissima di una scienza sempre subordinata al potere, o ancora le Decomposizioni esemplari, in cui ad inscenarsi è un’apparizione notturna di Giordano Bruno a Shakespeare; e poi teatro per ragazzi, disegni, bozzetti, e alcune opere ancora inedite (e mai andate in scena), alle quali Costa si dedicò per tutta la sua vita.