non è una risposta (al rischio oggettivo di licenziamenti in massa)

questa non è ancora una risposta (anzi, l’intervista da una parte “concede”, dall’altra inquieta):

http://napoli.repubblica.it/cronaca/2012/10/21/news/rossi-doria_non_taglieremo_posti_di_lavoro_nella_scuola-44955702/?fb_action_ids=4735322670863&fb_action_types=og.recommends&fb_source=aggregation&fb_aggregation_id=288381481237582

[e daccapo, imprecisione grave del giornalista o del sottosegretario: “solo l’Italia fa coincidere l’orario di lavoro del docente con l’attività didattica in classe”. MA DOVE? ma in quale Italia? nell’Italia reale si fanno le ore di lezione e si lavora nell’istituto e anche a casa, fino ad arrivare – ripeto – in certi casi a 60 e più ore di impegno effettivo oggettivo a settimana, già adesso]

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