I
Dein erstes Schachbuch,
Ibsens Briefe,
nimms hin,
wenn du kannst,
da, nimm schon
oder willst du lieber
die Blattkehrer
von deiner Wiese treiben
und Ibsens Ziegen
darauf,
gleich weiß, gleich glänzend?
Es gibt Ziegen und es gibt Ibsens Ziegen,
es gibt den Himmel und es gibt eine spanische
Eröffnung.
Hör gut hin, Kleiner,
es gibt Weißblech, sagen sie,
es gibt die Welt,
prüfe, ob sie nicht lügen.
I
Il tuo primo libro di scacchi,
le lettere di Ibsen,
accettalo
se puoi,
forza, prendilo
oppure preferisci
cacciar via dal tuo prato
gli spazzafogli
e insieme a loro
le capre di Ibsen,
altrettanto bianche, altrettanto splendide?
Ci sono le capre e ci sono le capre di Ibsen,
c’è il cielo e c’è un’apertura
spagnola.
Ascolta bene, piccolo,
ci sono gamelle bianche, dicono,
c’è il mondo,
verifica che non mentano.
II
Und frag sie,
was der fremde Thorax
im Garten soll,
schon versteinert,
der erste in diesem Frühling
zwischen den Brombeerhecken,
Mäusen
und der Mauer,
an die das Wasser
für uns schlägt,
was er dem Garten nützt.
Ob er ihn nötig hätte,
unseren Garten,
oder der Garten ihn.
II
E chiedilo a loro
che ci fa in giardino
quel torace estraneo
già pietrificato,
il primo in questa primavera,
fra le siepi di more
i topi
e il muro,
dove l’acqua
batte per noi,
chiedi se è utile al giardino.
Se è lui ad averne bisogno
del nostro giardino,
o il giardino di lui.
III
Und
daß uns etwas zugetragen wurde
von Laufzeiten.
Ob die mit Lauf, mit Läufen zu tun hätten,
mit Läuften, mit den Zeiten
oder mit nichts davon.
III
E
che ci venne riferito qualcosa
dei tempi di decorso.
Se abbiano a che fare con il correre, con le corse,
con i ricorsi, con i tempi
o con niente di tutto ciò.
§
Il libro Consiglio gratuito (qui si presenta la poesia che dà il titolo alla raccolta) è ritenuto fin dal suo apparire nel 1978 un punto culminante della poesia del dopoguerra in lingua tedesca. I consigli che l’autrice dispensa “gratuitamente” nei suoi versi sono moniti di natura etica e conoscitiva, atti di ribellione dettati da un’esigenza indomabile di superare la menzogna e insieme ad essa l’addormentamento delle coscienze. La sua lingua sembra a tratti quotidiana, concreta, composta di parole comuni (carbone legna neve monti erbe), a tratti estraniante, ispida, reticente, oscura, specie quando la Aichinger si confronta con l’esperienza della barbarie nazista o riflette – con sguardo quasi filosofico – sulla natura violenta e menzognera del linguaggio. Consiglio gratuito è l’unica raccolta poetica di Ilse Aichinger.
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Consiglio gratuito, tradotto da Giusi Drago, è uscito nel mese di maggio con Ibis edizioni, FinisTerrae – nella collana Le Meteore diretta da Domenico Brancale e Anna Ruchat.
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Ilse Aichinger, nata a Vienna nel 1921, è una delle grandi scrittrici austriache, i cui testi
sono ormai considerati classici della letteratura in lingua tedesca. La madre, ebrea, è
medico, il padre insegnante. Il romanzo d’esordio La speranza più grande (Die grössere Hoffnung 1948) – alla cui stesura si dedica interrompendo gli studi di medicina – inaugura
la letteratura austriaca del dopoguerra. Nel 1952 ottiene il premio del Gruppo 47 per il suo
racconto Storia allo specchio (Spiegelgeschichte) e conosce lo scrittore e poeta Günter
Eich (1907-1972), che sposa l’anno successivo. Da lui avrà due figli, uno dei quali scrittore
a propria volta. Aichinger si spegne a Vienna nel 2016.
Ilse Aichinger ha scritto racconti, aforismi in forma di diario, riflessioni sulla scrittura e
radiodrammi. In italiano sono stati pubblicati solo La speranza più grande (Garzanti 1963,
Tartaruga edizioni 1999) e Kleist, il muschio, i fagiani (Tartaruga edizioni 1996). La poesia
di Ilse Aichinger era finora inedita in italiano.
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