“io non respingo”

COMUNICATO DELLE SCUOLE DELLE ASSOCIAZIONI DI VOLONTARIATO E DEL PRIVATO SOCIALE CHE FANNO CORSI GRATUITI DI LINGUA ITALIANA PER MIGRANTI

Asinitas Onlus           Centro Astalli            Focus-Casa dei Diritti Sociali

Cotrad  Didattica Teatro                Di 28 ce n’è 1            Insensinverso

Associazione Comboniana Servizio Emigranti             Progetto Mediazione Sociale

SUI  RESPINGIMENTI IN MARE DEI RICHIEDENTI ASILO

E SUL “PACCHETTO SICUREZZA”


Respingere gli esuli che cercano con ogni mezzo di raggiungere le coste italiane – sfuggendo a guerre, regimi dittatoriali, condizioni invivibili nei paesi d’origine — è un atto contrario alle norme del diritto internazionale sull’asilo e del tutto contraddittorio con il dettato della costituzione italiana.   Impedire di fatto che possano realizzarsi le condizioni per la richiesta d’asilo,  intervenendo nelle acque internazionali, si configura come un espediente che vìola – come ha sottolineato l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati —  i fondamenti dei  diritti umani e rappresenta  la negazione dei più elementari principi di umanità.

Ed è altrettanto grave che l’esito del respingimento sia poi risolto nell’ambito dei mai chiariti accordi del governo italiano con la Libia, che non garantiscono in alcun modo rispetto ad ulteriori violazioni dei diritti umani, con la reclusione in campi di detenzione e maltrattamenti su famiglie, donne, uomini, bambini e anziani.

Al riguardo le Associazioni sottoscriventi il presente comunicato raccolgono e fanno propria la testimonianza diretta dei maltrattamenti di tanti e tante migranti i cui diritti sono sistematicamente violati dalle autorità libiche. Pertanto ritengono che ogni tipo di accordo che non si faccia carico del concreto miglioramento delle condizioni di vita dei e delle migranti e della tutela dei loro diritti, rende lo Stato Italiano parimenti responsabile dei conseguenti tragici effetti sociali.

Tale atteggiamento, in parallelo con il piano normativo in corso di approvazione e noto come “pacchetto sicurezza”,  configura una visione complessiva che nega le emergenze sociali del fenomeno migratorio, ne distorce la reale dimensione e gli effetti,  tende a eliminare gli spazi di interazione, l’inserimento dei e delle migranti nella società italiana e ad annullare qualunque forma di diritto.

In un quadro normativo lacunoso, che manca di una legge organica in materia di asilo e che regola l’immigrazione con il fallimentare sistema dei “decreti flussi”, il “pacchetto sicurezza” inasprisce e peggiora tutte le norme sull’accoglienza, i ricongiungimenti familiari, le prestazioni sanitarie, l’acquisizione della cittadinanza per il coniuge straniero, ed estende senza ragione la permanenza nei centri di identificazione. Un piano che rischia di far regredire anche i legami di fiducia e relazionali costruiti pazientemente negli anni nel tessuto cittadino tra italiani e immigrati.   I provvedimenti  inseriscono inoltre – con gravi effetti sociali — il reato di immigrazione clandestina, rendendo chi si trova in Italia senza  permesso di soggiorno, o con un permesso scaduto, simile giuridicamente a chi ha commesso un furto o una rapina.

Le scriventi scuole di italiano per migranti delle Associazioni di volontariato che agiscono da anni in termini di sostegno e di interazione, fanno appello a tutte le rappresentanze sociali, laiche e di ispirazione religiosa,  perché si agisca  — con iniziative e atti di sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni — in direzione di una radicale modifica dei provvedimenti in atto.

Roma 27 maggio 2009