Archivi categoria: Resistenza
Dalla Società Italiana delle Storiche: “Il peso delle parole”
ricevo (e volentieri pubblico):
Il peso delle parole
Da venti anni siamo impegnate nella promozione e nella valorizzazione della ricerca storica sulle donne e le relazioni di genere. Come studiose, crediamo profondamente nel valore delle parole e delle immagini, quando sanno comunicare e diffondere idee di libertà, di uguaglianza, di uscita dal pregiudizio. Conosciamo altresì, e drammaticamente, il peso enorme che parole e immagini possiedono, quando veicolano, legittimano, istituzionalizzano, stereotipi discriminatori. Per questo, ci sentiamo di esprimere tutto il nostro sdegno per le parole omofobe pronunciate ieri dal Presidente del Consiglio, nonché per la consueta e degradante immagine delle donne presente implicitamente nel suo discorso.
Rifiutiamo con forza i tentativi maldestri di giustificare affermazioni apertamente intolleranti con l’etichetta di “battute”. Il ruolo istituzionale di un Presidente del Consiglio non è compatibile con l’ironia su questi temi. I meccanismi della costruzione degli stereotipi, e la violenza che ne consegue, passano anche da qui: dalla sottovalutazione ironica, dallo scherno, dall’ammiccamento sbeffeggiante su presunte diversità altrui.
Siamo stanche di risate su questi temi. Siamo indignate perché queste parole sono cadute come macigni lungo la strada di chi si batte per una democrazia moderna, che dovrebbe avere uno dei suoi punti cardine nell’efficace contrasto giuridico, nonché politico-culturale, alle discriminazioni di genere e di orientamento sessuale. Al Parlamento e al Governo Italiano chiediamo responsabilità e impegno costante in tale direzione.
3 Novembre 2010
Società Italiana delle Storiche
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Società Italiana delle Storiche
Segreteria
Via della Lungara 19
00165 Roma (Italy)
www.societadellestoriche.it
11 novembre, Roma 3, “Attraversare i confini”
POPOLO ! è OGGI !
per IL MANIFESTO
PER IL MANIFESTO
OSS / OTT _ ossetia il 30 ottobre
su repubblica.it
in piazza sabato 16 ottobre a Roma
6 0ttobre, Milano: “ANCHE GLI INTELLETTUALI LAVORANO”
In occasione dell’uscita in edicola del secondo numero di «alfabeta2»
Anche gli intellettuali lavorano!
C’è futuro per il lavoro cognitivo
Nella città del fare?
Mercoledì 6 ottobre alle 17.00
Università Statale di Milano, Facoltà di Scienze Politiche
via Conservatorio 7 – Milano
aula n.6
Moderatore
Giannino Malossi
Intervengono
Adam Arvidsson, Cristina Morini, Stefano Mirti, Zoe Romano, Bernard Niessen, Tiziano Bonini, Raffaele Mauro Alberto Baccari, Dario Banfi e Anna Soru
Operai cognitivi a Milano nelle industrie della moda, del design, dell’editoria, della formazione. Spina dorsale dell’economia cittadina. Intellettuali, studiosi, esperti, lavoratori della penna e del computer, ricercatori e personale addetto alle macchine cognitive universitarie, esperti e addetti delle nuove industrie culturali ibride, si incontrano e discutono
confrontano le loro esperienze, idee e prospettive nella città che produce e che lavora.
Non è vero che dire non è fare, è il contrario: nella produzione post-industriale i modelli economici si reggono sulla creazione immateriale di valore economico reale. La bolletta energetica è pagata con l’esportazione di moda. Ma allora perché non c’è gusto in Italia a essere intelligenti?
dal “manifesto” del 19 sett. 2010, pag. 13
MOSTRA DEL CINEMA DI VENEZIA
I Cent’autori a Bondi: «Smetta di fare il censore»
L’Associazione 100 autori ha risposto ieri alle dichiarazione del ministro Bondi sul suo «diritto/dovere» di «mettere il becco» nella scelta della giuria del festival di Venezia in quanto il suo ministero ne è un importante finanziatore. «La mentalità del ‘pago pretendo’ – si legge nel comunicato – applicata all’azione di governo è quanto di più antidemocratico si possa immaginare … Noi crediamo che il diritto/dovere di un ministro non sia quello di ‘mettere il becco’ in questioni di ordine estetico come le scelte di una giuria, ma quello di occuparsi dello sviluppo del proprio settore mettendo mano ad una riforma organica che passi da quella legge di sistema che non possiamo più aspettare. Noi chiediamo che il ministro si decida ad avviare un confronto serio con tutte le categorie del settore … Noi pretendiamo che Bondi abbandoni il ruolo del censore – che non gli compete – e cominci a fare il proprio lavoro. E se proprio non ci riesce si dimetta».
http://www.ilmanifesto.it/il-manifesto/in-edicola/numero/20100919/pagina/13/pezzo/287228/





