In un altro momento storico, la letteratura non dava (la sceneggiatura di) immagini già viste. Era cioè cosciente di avere territorio e margine (addirittura uno statuto suo, specifico) che le dicevano di non avere a che fare con il déjà vu spettacolare.
Produceva perfino enigma.
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Dunque i quattro libri: della casa, della clinica, e della casa/clinica, ovvero La casa esposta, Shelter, Criterio dei vetri, e Storia dei minuti, sono produzione di enigma, anche; e soprattutto sono interamente dalla parte (e prendono le parti) degli offesi, degli imprigionati, delle vittime:
1) entro una codifica di dati oggettivi riferibili e riportabili, e quindi
2) lavorando per ombre, e per allegorie sì, ma allegorie cave, e quindi
3) senza ‘mettere in scena’ (=in forma di spettacolo, narrato) le vittime.
Sono dunque il contrario di una cronaca, e il contrario di un romanzo. Il contrario di quei romanzi-(da-)cronaca che fanno la fortuna delle case editrici attente a causare=soddisfare il prurito dello spettatore generalista.