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a terni: “cobra. dalla materia al segno”. dal 19 giugno @ caos

COBRA
dalla materia al segno
a cura di Pasquale Fameli
CAOS Centro Arti Opificio Siri – Terni
19 giugno – 12 settembre 2021

La mostra allestita presso la Sala Ronchini raduna una campionatura di opere provenienti sia dalle collezioni del museo cittadino intitolato ad Aurelio De Felice sia da altre collezioni private italiane. Accanto a opere degli esponenti più celebri del gruppo, Pierre Alechinsky, Karel Appel, Constant, Guillaume Corneille, Christian Dotremont e Asger Jorn, figurano quelle di artisti a loro molto vicini come Jean-Michel Atlan e Raoul Ubac. Completano poi il percorso espositivo cataloghi d’epoca, manifesti, locandine ed esemplari di riviste redatte dalla stessa compagine.

Il gruppo CoBrA (nome ricavato dalla fusione delle prime lettere delle tre città di provenienza dei suoi principali esponenti, Copenaghen, Bruxelles e Amsterdam) nasce al Café de L’Hôtel Notre-Dame di Parigi nel 1948 dalla rifusione di altri gruppi artistici di ascendenza surrealista – l’olandese Reflex, il danese Hørst e il belga Surréalisme révolutionnaire – ma in aperta polemica con il Surrealismo stesso. L’avventura del gruppo si conclude presto, nel 1951, dopo la mostra collettiva ordinata al Palais des Beaux-Arts di Liegi.

Operando attraverso la forza della materia e del gesto, gli esponenti di CoBrA hanno dato vita a colture di forme di vita primordiali o di figure infantili che esondano dai propri contorni per scatenare violenti moti biologici nello spazio dell’immagine. Forme e figure sembrano aggredirsi reciprocamente o dimenarsi nel tentativo di emergere dalla viscosità della materia per assumere una qualche fisionomia. Una gamma di cromie rutilanti contribuisce poi ad amplificare la vivacità inquieta di questi moti organici. Nel passare dalla tela al foglio, ossia dalla pittura alla litografia e alla serigrafia, gli artisti di CoBrA stemperano però le densità e gli spessori della pittura informale, accentuando la liquidità di segni e forme. Sottoposti all’appiattimento del processo di stampa, i loro embrioni e omuncoli si schiacciano e si espandono sulla superficie per abitare una realtà sottile e impalpabile.

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