0.
[…]
post quem, posso dire che sono state […] presenti delle intenzioni di ingresso, nell’opera […] relative a più linee contemporanee coestistenti (se non coestese) di stili nella mia scrittura. elenco: formazioni deliranti, scrittura di ricerca orientata dal suono-senso, scrittura di ricerca estranea al suono-senso, semmai concettuale, e infine allegoria, e cut-up.
in fine il principio conclusivo cominciò a essere questo: se non raggiungere molti obiettivi, almeno fallire in tutti.
1.
c’è una sicura parte delirante di massa verbale.
è scrittura di scena, quella. materiale corrente-corrivo.
e c’è una parte di allegoria. in particolare di tipo politico.
ma tutto il resto anche, in varie dosi, affiora. mi spiego.
2.
la bistecca Italia o Italia bistecca («steak italy») che appare all’inizio viene detta e data al suo «apogeo orbitale» ossia al punto più alto dell’orbita.
ironia. dato che: apogeo vuol dire punto più alto – sì – ma, essendo un’orbita planetaria, è come se l’Italia fosse vista staccata dalla terra e orbitante nel punto estremo ossia più lontano dalla Terra: dunque è il paese più lontano dal pianeta Terra che si possa immaginare.
3.
nel libro, sono questi alcuni dei dispositivi testuali dati. possono dunque essere momenti nominali, con elementi impliciti o diffusi e dispersi/diffratti di spiegazione e commento, come di legatura sintattica vincolante.
esempio. l’occorrenza unica della parola «stato» – in linea di massima – innescherebbe l’accezione di “paese” accanto a quella di “status”.
allora da questo incipit di libro si dipartono le istruzioni per interpretare in più modi le pagine che seguono.
ce ne sono poi alcune che non danno esplicitamente la loro chiave o codice, o non immediatamente. ciò non toglie che Continua a leggere→