Scusi, in che senso?

Leggo, in questo articolo, questo passo:


Papa Ratzinger, da parte sua, ha pregato affinché «prosegua felicemente la causa di beatificazione del Servo di Dio Pio XII». Sta allo stesso Benedetto XVI, in realtà, sbloccare l’istruttoria. La Congregazione per la causa dei santi ha già dato il suo via libera, consegnando il dossier nelle mani del Papa più di un anno fa. Ma Benedetto XVI ancora non firma il decreto sulle ’eroiche virtù’ di Pacelli. «Attende un atto di ravvedimento da parte degli ebrei», hanno ipotizzato di recente il relatore e il postulatore della causa di beatificazione.

(LaStampa.it, 30 nov. 2008)

Domando: di cosa dovrebbero ravvedersi gli ebrei? Di essere stati annientati? Dovrebbero dire scusate se siamo finiti nelle camere a gas o morti di fame, stenti, percosse, malattie, nei campi di sterminio? O di essere sopravvissuti? Dovrebbero dire scusate se non siamo morti tutti in tutto il pianeta? Questo?

Si attendono (inutilmente, immagino) risposte dal papa, da “La Stampa”, e dal relatore e dal postulatore della causa di beatificazione dell’eroico Pacelli.