da una mail
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… ieri parlavo a un’amica del post sul blog del manifesto, e lei mi chiedeva a quali riviste il mio pezzo desse risposta (indiretta). io le citavo un periodico specifico, uno in particolare, e lei replicava con un’osservazione giustissima: in quel periodico (ma direi ovunque sia in rete che fuori) non si fa altro che parlare di “maestri” e di “padri” o “fratelli maggiori” a cui divotamente si riallaccia & da cui adultamente si slaccia la scrittura recente (ovviamente non sperimentale) di taluni giovani autori.
sempre maschi. mai “madri”. mai “maestre”. mai “sorelle maggiori”. è un clic linguistico significativo.