Archivio mensile:Novembre 2010

“il verri”, n. 44



Il Verri – quadrimestrale –
n. 44 – ottobre 2010 –


Sommario :


Stefano Agosti : Sanguineti fuori catalogo
Andrea Cortellessa : Intervista ad Alberto Arbasino
Alberto Arbasino : Quattro pezzi per Il Verri
Sei lettere dal carteggio Anceschi – Arbasino
Niva Lorenzini : Arbasino e lo charme del non finito
Fausto Curi : “Un narratore che vede”
Andrea Cortellessa : Congegno e congerie
Antonio Loreto : Eliogabalo aux anges
Fabiana Proietti : Di una “funzione Isherwood”
Marco Belpoliti– Alberto Arbasino – Fabio Cleto: Una querelle del 2003
Alberto Arbasino : Rothko
Lorenzo Durante : due poesie
Marco Giovenale : L’aspetto
Giulia Niccolai : Abitare il suono per Alberto Cappi
Adriana Scalise : L’in-finito e l’attimo –

OGGI: Massimo Rizzante a Roma, in Camera verde: presentazione di “Ricordi della natura umana”

La camera verde
via G. Miani 20, Roma

OGGI, sabato 27 novembre,  alle ore 18:30

presentazione del libro

RICORDI DELLA NATURA UMANA

di

Massimo Rizzante

La camera verde, 2010
collana Talia


__________________________________________________

Massimo Rizzante, poeta, saggista e traduttore, ha fatto parte dal 1992 al 1997 del Seminario sul Romanzo Europeo diretto da Milan Kundera. Dal 1993 al 1996 è stato redattore della rivista letteraria “Baldus”. È redattore de “L’Atelier du roman” e insegna presso l’Università di Trento.
Nel 1999 ha pubblicato la raccolta di poesie Lettere d’amore e altre rovine (Biblioteca cominiana). Dal 2004 dirige per Metauro la collana Biblioteca di poesia. Di Kundera, per Adelphi, ha tradotto Il sipario (2005) e Un incontro (2008). Nel 2007 è uscito il saggio L’albero (Marsilio) e ha pubblicato la seconda raccolta poetica, Nessuno (Manni). Nel 2008 ha curato l’antologia poetica di O. V. de L. Milosz, Sinfonia di novembre e altre poesie (Adelphi). Ha curato un numero monografico dedicato a Kundera dalla rivista “Riga”. Nel 2009 è uscito il saggio Non siamo gli ultimi (Effigie). Nel 2010 ha curato la raccolta poetica di M. Crnjanski, Lamento per Belgrado (Ponte del Sale). Pubblica ora la novella Ricordi della natura umana, per La Camera Verde.

__________________________________________________
centro culturale
La camera verde
diretto da Giovanni Andrea Semerano
Via G. Miani 20 – 00154 Roma 

(quartiere Ostiense)

http://www.lacameraverde.com/

tel. 340 5263877

3 dicembre, Brescia: “Volti di parole”, di Eva Taylor

*

disegni di Agostino Perrini

introdurrà Franca Grisoni

*

saranno presenti gli autori

[ i disegni di Agostino Perrini realizzati per questa edizione rimarranno esposti fino al 10 dicembre 2010 ]

Biblioteca Queriniana
via Mazzini 1, Brescia
tel. 030 2978200
[ da martedì a venerdì 9.00 – 18.00 / sabato 8.30 – 12.30 ]

*

pdf completo dell’evento: qui

+ scheda +

Linguamadre: 27 novembre, 4 dicembre a Bologna

da Nazione indiana:

presso Libreria delle Moline
Via delle Moline 3, Bologna

Perché leggere e ascoltare la poesia

«La scrittura è ora un ponte tra la terra del silenzio, le mie parole e il recinto rumoroso della mia voce. Il ponte mi permette di dire tutto sulla carta. Il ponte è il mio silenzio, un silenzio amico, in cui posso elaborare tutto senza spaventarmi subito della mia stessa voce e del timbro che le appartiene» (Marica Bodrozic)

27 novembre 2010 – Ore 18

Generazioni di poesia.
Latitudini e climi del linguaggio tra anni ’90 e inizio millennio

Presenta Vincenzo Bagnoli, intervengono:

Francesca Matteoni, TAM LIN e altre poesie, Transeuropa, 2010

Fabrizio Lombardo, Confini provvisori, Joker, 2008

Vito M. Bonito, Fioritura del sangue, Perrone, 2010

*****

4 dicembre 2010 – ore 18

I codici della voce.
Presentazione del n. 15 di «Versodove», rivista di letteratura

intervengono: Vincenzo Bagnoli, Vito Bonito, Fabrizio Lombardo, Vittoriano Masciullo, Stefano Semeraro, Franca Mancinelli e Barbara Ivancic

oggi a Roma: Ex(t)ratione reading, alle 18: Cava, Giovenale, Orecchini, Padua

Roma, venerdì 26 novembre
presso Beba do Samba
(Via dei Messapi 8)

alle ore 18:00

Ex(t)ratione reading

 

Letture di:

Alessandra Cava, RSVP
Marco Giovenale, Quasi tutti
Fabio Orecchini, Dismissione
Adriano Padua, La presenza del vedere

*

Musiche di

PANE

claudio orlandi, voce
maurizio polsinelli, piano
vito andrea arcomano, chitarra acustica
claudio madaudo, flauto traverso
ivan macera, batteria

 

 

 

 

_____________________________

su facebook: http://www.facebook.com/event.php?eid=103981159673855

 

 

Ex(t)ratione – Collana di materiali verbali
diretta da Ivan Schiavone — Edizioni Polìmata

*

Associazione Culturale Beba do Samba
http://www.bebadosamba.it
info: bebabis [at] gmail.com – tel. 3396374741

Omaggio a Massimo Bacigalupo: dal 26 novembre al Torino Film Festival

28° TORINO FILM FESTIVAL
http://www.torinofilmfest.org/

ONDE
Destinata a spingere nei territori più estremi la naturale propensione alla ricerca del Torino Film Festival, la sezione Onde anche quest’anno si propone come uno spazio in cui si confrontano le più svariate istanze tecniche, espressive e ideali del cinema contemporaneo. 12 lungometraggi e 11 cortometraggi si intrecciano nella struttura variabile di una sezione che, quest’anno come non mai, contamina forme, durate ed esigenze espressive di una ricerca che si muove tra horror e cartoon, porno e documentario, body art e teatro, digitale e Super8, found footage e recitazione in lip synch, musicisti e poeti… Il tutto a confronto con la lezione storica del cinema underground italiano che ci giunge da Massimo Bacigalupo, tra i protagonisti della breve ma intensa stagione della Cooperativa Cinema Indipendente degli anni ’70, al quale è dedicata per la prima volta una retrospettiva integrale (con nuove trascrizioni digitali), corredata di una Mostra allestita nella Videoteca della GAM torinese e una tavola rotonda con studiosi e protagonisti di quella stagione.

OMAGGIO A MASSIMO BACIGALUPO
26 novembre-2 dicembre 2010

 

Retrospettiva realizzata in collaborazione con Cineteca Nazionale e Università degli Studi di Udine – Corso di laurea DAMS, Laboratorio La Camera Ottica, Gorizia.
Programma 1. Dagli esordi a Un dittico e un intervento
Dai 18 ai 22 anni, Massimo Bacigalupo realizza 6 opere che rimangono quasi sospese tra due ere: la fine di un’adoloescenza in provincia (polarizzata dal cinema amatoriale a passo ridotto e illuminata dal passaggio in Italia della cometa dell’underground americano di Rice, Brakhage, Anger), e la partenza per Roma, da cui nascerà l’esperienza della Cooperativa Cinema Indipendente.
Programma 2. Il ciclo Fiore d’Eringio
La sospensione è fra due mondi. Realizzato intorno all’anno dei grandi viaggi (Pamir, Afghanistan) e dei ritorni (Rapallo, Roma), questo ciclo-autoritratto riscopre il limite sublime del colore (dell’8mm) e quello abissale della nostalgia (la madre, gli amici), unendo con grande equilibrio ritratti familiari, Kafka, la Bibbia, Bach, Cage, Stockhausen a musiche tibetane e medievali.
Programma 3. Fra Italia e America
Il ciclo con cui Bacigalupo lascia il cinema, quasi tutto girato durante soggiorni di studio negli Usa, tra East e West Coast, in 16mm. In un’atmosfera di sospensione temporale, assistiamo al distacco dalla galassia della famiglia/cinema (l’underground italiano, gli affetti) richiamati da un mondo nuovo (l’età adulta) fatto di nuovi amori (la letteratura) che lo trascinano lontano.

APPARIZIONI–DOCUMENTI E IMMAGINI DI MASSIMO BACIGALUPO
a cura di Giulio Bursi e Massimo Causo
con Dario Condemi, Mirco Santi, Gianandrea Sasso
in collaborazione con  Università degli Studi di Udine, DAMS Gorizia La Camera Ottica Film and Video Restoration, Home Movies – Archivio Nazionale del film di famiglia, Mediateca Regionale Ligure

27 novembre-5 dicembre 2010
Videoteca GAM, Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea
Via Magenta 31, Torino
http://www.gamtorino.it/

Dall’archivio di Massimo Bacigalupo, opere inedite, interviste, ritratti filmati, documenti, fotografie, oggetti e progetti dello sconosciuto periodo dell’Underground italiano.
Ad arricchire la prima retrospettiva integrale dedicata a Massimo Bacigalupo nell’ambito della sezione Onde del 28° Torino Film Festival, la Videoteca GAM di Torino ospita la mostra “Apparizioni. Documenti e immagini di Massimo Bacigalupo”. La mostra propone documenti, foto, oggetti, progetti, opere e film tratti dall’archivio di Bacigalupo. Uno spaccato dello sconosciuto periodo dell’Underground cinematografico italiano, che offrirà la possibilità di vedere il film-manifesto della Cooperativa Cinema Indipendente Italiano, Tutto tutto nello stesso istante, oltre a film amatoriali, appunti filmati del periodo dell’Underground, un inedito ritratto di Ezra Pound girato nel 1967 dal giovane Bacigalupo, che ne è stato traduttore, e gli ultimi film realizzati in pellicola dall’autore e sinora mai proiettati. Questi materiali inediti e rari di una stagione lontana dell’esperienza cinematografica saranno visionabili dai visitatori in postazioni video, insieme a documenti dell’Underground cinematografico italiano, della Cooperativa Cinema Indipendente (lettere, progetti, foto, oggetti), ai lavori che Bacigalupo ha realizzato in video8 negli anni ’80 e ’90, fra cui ritratti di artisti, scrittori, amici e un omaggio-lettura dell’Ulisse di James Joyce. La mostra  sarà visitabile a ingresso libero da martedì a domenica dalle 10.00 alle 18.00 (lunedì chiuso).
Mercoledì 1 dicembre, ore 10.30, Massimo Bacigalupo incontra il pubblico presso la Videoteca GAM. Tra i presenti: Adriano Aprà Edoardo Bruno Enrico Ghezzi Nuccio Lodato Bruno Torri.
INFO: Segreteria 011 4429595 – Centralino 011 4429518

OGGI, 25 novembre: presentazione di SHELTER a Roma: Feltrinelli di via del Babuino

a Roma, OGGI, giovedì 25 novembre, alle ore 17:30

presso la libreria Feltrinelli
in Via del Babuino 39/40

Cecilia Bello Minciacchi e Andrea Cortellessa presentano

 

 

*

SHELTER,  di Marco Giovenale

(Donzelli, collana poesia, 2010)

Marco Giovenale vive e lavora a Roma. È redattore di gammm.org, «bina», della rivista statunitense «Or», e di vari spazi web. Tra i libri recenti: Criterio dei vetri (Oèdipus, 2007), La casa esposta (Le Lettere, 2007), Soluzione della materia (La camera verde, 2009), Storia dei minuti (Transeuropa, 2010); e le prose di Numeri primi (Arcipelago, 2006) e Quasi tutti (Polìmata, 2010). Suoi testi sono inoltre antologizzati in Parola plurale (Sossella, 2005), Nono quaderno di poesia contemporanea (Marcos y Marcos, 2007), e nel volume del Premio Antonio Delfini 2009. Con i redattori di gammm è nel libro collettivo Prosa in prosa (Le Lettere, 2009). Per Luca Sossella ha curato nel 2008 la raccolta antologica di Roberto Roversi, Tre poesie e alcune prose.

 

la lettura su facebook :
http://www.facebook.com/event.php?eid=170102576351993

scheda del (e testo dal) libro  :
http://slowforward.files.wordpress.com/2010/11/shelter-_-scheda-e-testo.pdf

 

*

Libreria Feltrinelli

via del Babuino, 39/40 – 00187 Roma RM
Telefono: 06.36001842 / 36001899

*

Donzelli Editore

Ufficio stampa tel. 06 4440600
ufficiostampa [at] donzelli [dot] it

Domani: Rosaria Lo Russo a Napoli (Libreria Treves)

Giovedì 25 novembre ore 18:00

Libreria Treves, Napoli

Piazza del Plebiscito

Rosaria Lo Russo, Io e Anne, Edizioni d’if

Giancarlo Alfano discute con l’autrice

Io e Anne è un atto di amore per la statunitense Anne Sexton che la sua traduttrice e performer esegue a mo’ di controcanto, scandito sulle stagioni della vita (e della poesia). E, in più, con la dichiarata intenzione di «trasformare» l’esperienza poetica (scritta/vocale) in una esperienza musicale pop, come faceva la stessa Sexton che si esibiva in pubblico non solo con semplici reading, ma anche con un gruppo pop (Anne Sexton and Her Kind) di fronte a folle da concerto. Nell’audiolibro parole e suoni, toni e colori, concertati con la musica di Mondo Candido, raccontano questa magnifica avventura.

Rosaria Lo Russo (Firenze 1964, www.rosarialorusso.it), poeta e lettrice-performer, vive a Firenze. Ha curato tre libri di poesie della Sexton ed è interprete da quasi trent’anni della poesia contemporanea dando voce ai testi di molti grandi poeti e collaborando con musicisti e compositori.

una proposta politica seria/semplice


un commento inserito qui


I solari articolisti delle 24h, i ministri della pubblica d_istruzione, i distratti che a Pompei negano che a quello che non poté il Vesuvio rimedia l’incuria politica; i distratti che camminando per Napoli non vedono i topi protestare per la massa di spazzatura che inizia a danneggiare perfino loro; i distrattissimi che non si accorgono che qualcuno gli ha comprato casa; gli ultrasbadati che non riescono a tappare i buchi del proprio palazzo da dove sciamano dentro, a fiotti, minorenni e maggiorenni che poi vilmente li ricattano; gli ancor più distratti che non si avvedono che qualcun altro decenni fa ha finanziato per loro addirittura la costruzione di interi quartieri e città; tutti costoro, all’udire la domanda che serpeggia da mesi o anni, ossia “che altro deve fare anzi commettere la banda bassotti perché gli italiani capiscano che — finché c’è quella al potere — il paese precipita nel baratro e ci resta per generazioni?”, non si rendono conto che è un interrogativo forse limitato; e che vale principalmente per il malaffare, entro i perimetri dei codici penale e civile.

 

Un’informazione per loro inedita:

Esiste un codice – volendo – etico e culturale, nei confini del quale ogni essere di buon senso (perfino a destra) ha già visto, ha ben capito e sta già storicizzando quello che gli ultimi 17 anni in Italia hanno prodotto. Lo vede, lo capisce, lo storicizza, anche perché lo sperimenta. Non c’è nessuna domanda o dubbio sul peggio imminente e venturo (certezze sì, invece).

La storia di questo quasi ventennio è evidente, è scritta. Uno degli svariati elementi che in Italia rende la maggioranza dei giornalisti, sedicenti colti o saggisti di centro, centrodestra e destra (e fette ampie di certa sinistra) entità indegne di collocare se stesse nella storia di una qualsiasi civiltà è la loro arrogante presunzione di aver di fronte scrittori, intellettuali, studenti, editori, lettori che distrattamente attraverserebbero questa fase di storia fischiettando, sguardo al cielo, senza rendersi conto di quanto è successo e succede.

Gentili ministri e sottosuole dei ministri, la vostra figura è pubblica non in un’èra paleodemocristiana in cui le puttanate più immonde potevano talvolta venir nascoste sotto il tappeto del salotto (di presunta sinistra, spesso).

Ergo, davanti agli autori, agli storici, agli studenti e ai lettori, ai lavoratori, ai critici, ai docenti tutti (fortunatamente non solo italiani), la vostra figura e la sua indifendibilità sono ad alta definizione, blu-ray, si direbbe, anche per la banale ragione che una assenza di scintillio neurale di base vi priva di quegli strumenti che vi suggerirebbero di disgiungere il vostro potere dalla visibilità e dai danni (e dalla visibilità dei danni) che esso provoca. (Disgiunzione di fatto impossibile; se anche aveste le capacità per ragionarne e tentare di attuarla).

A questa situazione deplorevole in cui vi siete cacciati, che è meno di niente a fronte della situazione in cui avete cacciato il paese intero e il suo futuro, c’è una sola soluzione (di cui nessuno dubita): VE NE DOVETE ANDARE.