“dovevo andare a fotografare syd barrett” / mick rock

Dovevo andare a fotografare Syd Barrett nel suo appartamento, ma quando ho visto questa macchina fuori ho pensato: “Devo fotografare anche quella”. Era un oggetto di scena incredibile da piazzare lì. Se ricordo bene, era una Pontiac Parisienne, una decappottabile a pulsante, ed era rosa. Mickey Finn, che divenne il suonatore di bongo dei T-Rex, l’aveva presa a un’asta, e Syd aveva scambiato la sua Mini con quella. Ma lui non aveva la minima idea di come guidare questa enorme macchina americana, e comunque non funzionava. Si può vedere che la ruota posteriore è un po’ storta. Alla fine l’hanno rimorchiata.

Era l’autunno del 1969, ed ero a Earls Court a cercare di fare delle foto per la copertina del primo album solista di Syd, *The Madcap Laughs*. Aveva un look incredibile: un bellissimo rock’n’roller dal fascino particolare. Penso che avesse un aspetto migliore di quello che aveva mai avuto nei Pink Floyd. Era probabilmente l’icona hippy più autentica dell’Inghilterra. In pratica si era appena alzato dal letto, aveva scosso la testa, si era messo un po’ di kohl e si era vestito. Non c’erano stilisti, non c’erano assistenti – chi aveva soldi per quello? Iggy l’eschimese si limitava a fare tutto il trucco di cui aveva bisogno intorno agli occhi. Penso che questo sia il motivo per cui molte foto degli anni ’60 e ’70 sembrano così autentiche: non sono state truccate da nessuno.

Iggy l’eschimese era una ragazza di passaggio. Bisogna ricordare l’epoca. Stiamo parlando di giorni di piena cultura hippy, di rivoluzione sociale, di giovani che vivevano senza inibizioni. Era tutto spirito libero, condivisione e amore. Questo periodo ha prodotto un sacco di innovazione, un sacco di personaggi altamente creativi, e sono sicuro che le nuove esperienze di vita abbiano avuto qualcosa a che fare con questo. Sicuramente non sarei stato un fotografo se non avessi sperimentato qualcosa di nuovo. Ero nel bel mezzo di un momento di grande ispirazione la prima volta che ho preso in mano una macchina fotografica. Si è scoperto che non c’era nessuna pellicola, ma è stata un’esperienza incredibile, e mi ha ispirato a iniziare a fare fotografie.

Questa era una sessione molto precoce. Avevo 19 anni, ma tutti erano giovani allora. Credo che nessuno di noi conoscesse qualcuno con più di 25 anni. Era un mondo completamente diverso: l’idea di Mick Jagger che saltellava sul palco a 72 anni sarebbe sembrata ridicola, persino a lui.

Syd era davvero un pittore. Aveva fatto la scuola d’arte. Ecco perché la sua musica era così unica, perché pensava come un pittore – e continuò a dipingere per il resto della sua vita. Uno dei motivi per cui la gente lo ama così tanto è che conosce solo i fatti nudi della sua vita, dato che ha rilasciato così poche interviste. Ho fatto l’ultima con lui nel 1971, dopo che si era ritirato a casa di sua madre a Cambridge. La gente pensa che sia impazzito, ma io non l’ho mai pensato. Era completamente originale, molto difficile da controllare, e questo si aggiunge alla sua mistica. Ma il punto fondamentale è che era un ragazzo molto dolce ed era mio amico.

Mick Rock


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