In una rivista uscita in questi giorni alcuni giovanotti prendono a pretesto un frammento di citazione per attaccare tutta un’area di scrittura (di ricerca) senza conoscerla. In onore al meccanismo compulsivo che li muove, ridiffondono i luoghi comuni del più trito banalizzato kitsch della reazione.
Da tempo gli scandalizzati, il realirismo da frigobar, le dichiarazioni di poetica, le tv e i festival della coppa, i cantanti e le chat nei commenti e nei blog, pretendono di sostituire il valore e il lavoro del testo.
Essendo invece quest’ultimo il primum, in letteratura, personalmente non fingerò che mi interessi replicare ai sottoboschivi che pestano i piedi.
Pestano acqua.