Le cose sono un po’ cambiate. Il poeta non sale sul palco per leggere la poesia, ma per vedere il pubblico.
E il pubblico, che è sempre e solo il pubblico del pretesto della poesia, sta in platea solo perché attende di salire sul palco. A vedere il pubblico.
Una volta salito sul palco, guarda il pubblico, bene, si bea della posizione, e dopo letta la poesia non ritorna in platea, ma esce, va a fumare, a bere, a distrarsi.
Vedi Napoli e poi muori. Vedi il pubblico e poi fuori.
Gli ultimi che leggono leggono alle sedie: vuote.