And thus spake on that ancient man
Figuriamoci cosa possono sapere alcuni premillennials di “Officina” e del 1957. Alcuni, già avviati alla carriera universitaria e allo Specchio, nemmeno ritengono Duchamp sia noto all’uditorio che di tanto in tanto esterrefatto li ascolta. Altri, da consessi idem accademici, organizzano la linea del tempo dimenticando quello che è stato il 2003 per il contesto web della poesia italiana (ex) contemporanea. Altri ancora, probabilmente accelerazionisti, sperano che la fitta pioggia dei dariobellezza che riaggiusta la carrozzeria alla confessional poetry oggi 2022 (scusate: 1971; no, scusate: 1957) porti a una palingenesi e finalmente si possa tornare a scrivere la poesia sulle spighe di grano e la lotta di classe. (Che, per altri ancora, si traduce in classy war, anzi peace).
Ma va bene, dài. È divertente così. Veramente: pace.