tornando a 6070 (un testo su operaviva magazine)

>>> Credo nell’esistenza delle generazioni. In un dato periodo un certo numero di persone fa e sente e condivide alcune esperienze, le connota e ne riceve connotazione a sua volta. La stessa connotazione, passati alcuni anni, non si ripete. Una generazione dà alle esperienze un linguaggio che quelle non avevano. A sua volta il linguaggio ne viene mutato, sovrascritto. L’insieme di questi passaggi costituisce una nuvola di variabili, di campi di possibilità, in cui si possono distinguere linee flesse ma non del tutto instabili di prevalenze, di dominanti, e di (anche) correnti. La generazione dei nati nell’arco di tempo tra la fine degli anni Sessanta e la prima metà dei Settanta ha delle caratteristiche peculiari, forse, nel campo complesso e ampio della lettura come della scrittura. O meglio: del modo di percepirle.

>>> Le caratteristiche possono essere analizzate e descritte. [… continua qui]

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