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la scomparsa di paolo berardelli. un post di giovanni fontana

Giovanni Fontana e Paolo Berardelli. Da https://t.ly/Usha

Purtroppo questa notte Paolo Berardelli ci ha lasciato. Il suo cuore si è fermato all’improvviso. Aveva fondato a Brescia nel novembre del 2007 la «Fondazione Berardelli», che gestiva con suo figlio Pietro, per sostenere e diffondere la «Poesia visiva», di cui era grande conoscitore. Aveva curato l’organizzazione di esposizioni, incontri e seminari e la pubblicazione di preziose monografie dedicate ai maggiori esponenti del settore.
La Fondazione, dotata di una biblioteca specializzata di oltre 6000 volumi, consultabile on-line e aperta al pubblico, si è trasformata negli ultimi anni in un vero e proprio centro studi dedicato alla sperimentazione verbo-visiva e sonora internazionale. Disposta su due piani, ha ospitato importanti rassegne, proponendo il meglio delle ricerche in corso ed esponendo periodicamente il proprio patrimonio artistico, costituito da una collezione di oltre 4000 opere dei protagonisti della poesia visiva (Alain Arias-Misson, Julien Blaine, Jean-François Bory, Ugo Carrega, Hans Clavin, Paul De Vree, Luc Fierens, Giovanni Fontana, Arrigo Lora Totino, Eugenio Miccini, Lucia Marcucci, Fernando Millán, Ladislav Novak, Lamberto Pignotti, Sarenco), della poesia concreta (Augusto De Campos, E.M. De Melo e Castro, Pierre Garnier) e di fluxus (George Brecht, Joseph Beuys, Giuseppe Chiari, Daniel Spoerri, Ben Vautier).
Paolo Berardelli inizia ad acquisire le prime opere all’inizio degli anni sessanta quando è direttore della «Galleria Centro» di Brescia. In questo periodo crea legami d’amicizia e di stima reciproca con numerosi artisti, tra i quali Aldo Mondino e Concetto Pozzati.
Attraverso il gallerista Gabriele Stori entra anche in contatto con la scuola romana, conoscendo fra gli altri Franco Angeli, Tano Festa, Renato Mambor, Mario Schifano. Negli anni settanta, grazie all’incontro con il poeta Sarenco, si avvicina alla poesia visiva della quale conosce nel tempo tutti gli artisti più rappresentativi, sia italiani che stranieri, diventando un loro importante collezionista. Su suggerimento di Lamberto Pignotti, le ultime mostre della Fondazione sono state dedicate alla sinestesia: «La poesia visiva come arte plurisensoriale».
Le più sentite condoglianze alla moglie Antonietta, ai figli Pietro e Stefania e a tutti i familiari.

Giovanni Fontana

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per conoscere la Fondazione Berardelli:
http://www.fondazioneberardelli.org/
facebook.com/fondazioneberardelli.org/

“coazione a mostrare. omaggio a romana loda”: a brescia dal 3 ottobre

La Galleria dell’Incisione (Via Bezzecca 4 – Brescia) e A Palazzo Gallery rendono omaggio a Romana Loda, coraggiosa gallerista che dagli anni Settanta ha svolto a Brescia un ruolo fondamentale nella valorizzazione dell’arte femminile.

Le mostre sono accompagnate da un catalogo con testo di Raffaella Perna.

Le gallerie bresciane Galleria dell’Incisione e A Palazzo Gallery rendono omaggio con due mostre parallele a Romana Loda, coraggiosa gallerista scomparsa nel 2010, che dagli anni Settanta ha svolto a Brescia un ruolo fondamentale nella valorizzazione dell’arte femminile.

“Le sue scelte curatoriali — scrive in catalogo Raffaella Perna — hanno contribuito a denunciare l’assenza delle donne nel contesto dell’arte italiana, e a porre in evidenza come tale emarginazione non fosse un dato naturale e immutabile, ma, viceversa, fosse legata a precise condizioni storiche, sociali e culturali”.

Prendendo spunto da “Coazione a mostrare”, prima mostra di sole donne organizzata da Romana Loda nel 1974, la Galleria presenta una scelta di lavori storici di Mirella Bentivoglio, Tomaso Binga, Carla Cerati, Betty Danon, Amelia Etlinger, Elisabetta Gut, Ketty La Rocca, Lucia Marcucci, Verìta Monselles, Gina Pane, Berty Skuber.

Una selezione di artiste “che hanno esposto nelle numerose mostre curate da Loda, in spazi pubblici e privati o nella sua galleria, e che con lei hanno condiviso progetti artistici e spesso esperienze di vita. Ma che soprattutto, come lei, hanno avvertito l’urgenza di impegnarsi fino in fondo nel mondo dell’arte, in un momento storico in cui in Italia essere donna e artista, come confida Ketty La Rocca a Lucy Lippard nel 1975, era ancora «di una difficoltà incredibile»”.

incisione.com/mostre/omaggio-a-romana-loda/

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