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il dolore è lontano (1971, testo di emilio villa)

Il dolore è lontano (1971)

Regia: Vittorio Armentano;
Giulio Albonico da fotografie di Franco Stampacchia
Testo: Emilio Villa
Musica: Egisto Macchi
Montaggio: Giuliana Bettoia
Origine: Italia
Produzione: L’Universale Cinetelevisiva
Durata: 12′

Dal sito di Vittorio Armentano: “Sulla base di un drammatico servizio fotografico scattato in Pakistan da Franco Stampacchia, il poeta Emilio Villa ha scritto un testo di intensa drammaticità […]”

hulk’s toys | tommaso barsali, 7 giugno, roma, macro asilo


a Roma, presso il Macro Asilo (via Nizza 138)
Sala Lettura, il 7 giugno alle ore 16:00

HULK’S TOYS
Tommaso Barsali e il suo progetto su Franco Bellucci

Quello sui giocattoli di “Hulk” vuole essere diverse cose insieme: un progetto sulla vita e sull’arte di Franco Bellucci, resoconto poetico del suo passato e del suo presente e, insieme, esame dell’ambiguità delle sue creazioni in quanto opere d’arte e giocattoli; una ricerca sul valore dell’infanzia; un documento sull’alternativa all’istituzionalizzazione dei problemi di salute mentale.

Ospiti del MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, presenteremo il progetto fotografico di Tommaso Barsali (già vincitore nel 2012 della sezione Emerging della Lucie Foundation di Los Angeles) e pubblicato con il titolo “Hulk’s Toys. Le ragioni di Franco” dalla casa editrice Valigie Rosse in occasione del quarantesimo anniversatio della #LeggeBasaglia o legge180.

Norma voluta da Franco Basaglia, illuminato psichiatra e neurologo a cui si deve la moderna la riforma della disciplina psichiatrica in Italia, portò alla chiusura dei manicomi-lager in cui i “matti” venivano rinchiusi senza possibilità di ritorno alla normalità e dove le terapie elettroconvulsivanti erano all’ordine del giorno.

Siete tutti invitati venerdì 7, ore 16:00, alla Sala Lettura del MACRO ASILO, in via Nizza 138, per conosce Franco Bellucci, ex internato nel manicomio di Volterra e favoloso creatore di giocattoli, insieme all’autore e ad Agnese Leo.

facebook.com/events/301284274143759


“tekno, il respiro del mostro” / andrea zambelli

L’arte contemporanea, la scrittura di ricerca, come cose che hanno già propri referenti e punti di dialogo (e punti di contatto nella percezione e nelle culture – o in alcune culture occidentali / metropolitane), sono da non pochi anni entrate in tante forme nella normalità (eccezionalità) delle percezioni e degli stimoli che ci attraversano, dei codici con cui abbiamo a che fare.

(Dal video: “è una musica non convenzionale, senza strofe e ritornelli che si ripetono come una cantilena ma fatta di tanti rumori e frasi che si ripetono e si sviluppano molto velocemente, che ti fanno perdere tutti i punti di riferimento, e questo spinge a non pensare più in modo convenzionale”).

[youtube=https://youtu.be/zvBDOyinD1s?si=4nV-fjDqtfbftZ6o]

it isn’t conventional, there aren’t stanzas and refrains in continuous repetition. on the contrary, a load of noises and sentences in repetition and very quick development that make you lose all your benchmarks. you are forced to stop thinking in a conventional way

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